Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

mh17-c-apantonio-bronicdi Giulietto Chiesa - 26 dicembre 2014
O tempora, o mores! I servizi segreti europei paiono essere in piena decadenza. Forse a causa del fatto che sono delle semplici filiali della CIA.
Lo dimostra la fretta pasticciona con cui rispondono alle notizie provenienti da Mosca sull’abbattimento del Boeing Malaysiano il 17 luglio di quest’anno nei cieli dell' Ucraina. La Komsomolskaja Pravda pubblica le rivelazioni di un testimone oculare dell’abbattimanto, che ha visto e sentito il pilota del Sukhoi 25, che lo ha effettuato mediante un missile aria-aria, che ne rivela nome e cognome?

Ecco che un’emittente olandese, RTL, di gran carriera, praticamente il giorno dopo, annuncia di avere “le prove fotografiche” di un missile terra-aria, scattate da un fotografo che deve rimanere anonimo "per proteggere la sua sicurezza”. Neanche le foto (sarebbero tre di numero) vengono esibite, naturalmente. Poi si scrive che diversi “esperti” hanno già potuto identificare coloro che lanciarono il missile, cioè i ribelli del Donbass. Infine si dice che le foto e l’apparecchio fotografico sono state già consegnate alla commissione ufficiale, che sembrerebbe averle prese sul serio.

Riassumendo: nulla si sa del fotografo; le foto non vengono mostrate; i colpevoli sono di nuovo quelli annunciati, senza alcuna prova, poche ore dopo l’abbattimento; si aggiunge la conclusione di non ben precisati esperti che riportano la questione nel vicolo cieco nel quale si trova da cinque mesi.

C’è una vivace espressione veneziana che ben si adatta sia al comportamento dei suddetti servizi segreti, sia a quello dei giornalisti “bocconi” che riportano informazioni fasulle prodotte da quelli: dice che “l’è peso el tacòn del buso”.

Tratto da: italian.ruvr.ru

Foto © AP/Antonio Bronic