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di Giulietto Chiesa - Megachip - 18 agosto 2010
È morto il picconatore. Ha vissuto, da protagonista, alcuni dei momenti peggiori della nostra vita nazionale. Il giorno del rapimento di Aldo Moro era ministro degl’Interni della Repubblica italiana. Carica alla quale nessuno è mai acceduto senza il consenso di Washington. Ha passato il resto della sua vita a cancellare le tracce. Ha detto, a questo scopo, qualche verità, immergendola in rivoli di inquinamenti, messaggi trasversali, menzogne e calunnie.


Aveva però un inestinguibile senso di colpa, che originava le sue depressioni periodiche, e le sue “rivelazioni”. Fu, dunque, un uomo di potere a metà, perchè gli uomini di potere non hanno sensi di colpa e non hanno nulla da rivelare.

Fu dunque più trasparente di quanto egli stesso pensasse di sé. Lo provano le lettere che ha lasciato scritte per le più alte cariche dello Stato. Entrando nella tomba, forse, ha voluto liberarsi di una parte del suo fardello. Ma, se conterranno verità, non potranno che essere avvelenate, come lo fu la sua vita da quel tragico – per tutti noi – 1978.

Tratto da:
megachipdue.info

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