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di Giorgio Bongiovanni - Trailer
Uno spaccato reale della Chiesa contemporanea, con i suoi contrasti, i suoi crimini e le spinte interne, più o meno isolate, per un ritorno all'umiltà e agli insegnamenti di Cristo.
Potremmo sintetizzare così la seconda stagione di “The Young Pope”: “The New Pope”. La serie Tv diretta dal premio Oscar Paolo Sorrentino - e scritta con Stefano Bises e Umberto Cantarello - per HBO, Sky Atlantic e Canal+.

Un'atavica lotta tra il “bene” e il “male” quella che il genio di Sorrentino ha magistralmente dipinto nella seconda stagione di una fiction di assoluto successo. Nove puntate in tutto e un cast d'eccezione nel quale spiccano i nomi di Jude Law e John Malkovich, rispettivamente nei panni di Pio XIII e Giovanni Paolo III. Due Papi al vertice della Chiesa Cattolica nello stesso momento, un evidente richiamo all'attualità, così come altri elementi che riportano alle più recenti notizie di cronaca: dalla pedofilia al terrorismo islamico, basato su un fondamentalismo che ritroviamo anche in quell'ambiente cattolico solo in apparenza distante da intolleranza e integralismo.

“Bene” e “male” che convivono, in diversa misura, nei personaggi della storia così come nell'Istituzione chiesiastica nel suo complesso. Quella che cerca di rimanere in piedi nonostante i tanti scandali che la coinvolgono, allo stesso modo in cui Pio XIII (nato Lenny Belardo), all'inizio della serie, lotta tra la vita e la morte perché in coma da diversi mesi. Da qui la necessità di eleggere un nuovo Papa, nell'attesa del risveglio di Lenny. Scelta che inizialmente cade su Francesco II nella convinzione che sia facilmente manovrabile, ma così non sarà. Il nuovo Pontefice - figura a tratti ingenua, ma ricca di valori - si rivelerà un vero discepolo del santo di cui porta il nome e attraverso una serie di azioni concrete tenterà di riportare la Chiesa all'umiltà imponendo ai cardinali la vendita di gioielli e beni immobili, cacciando il segretario di Stato, aprendo ai migranti, avviando una vera e propria rivoluzione culturale ed economica. Ma la sua parabola durerà il tempo di una puntata perché Papa Francesco II morirà improvvisamente a causa di un attacco di cuore mentre sulla vicenda graverà il sospetto della sua uccisione. E, di conseguenza, il dubbio che quella riforma non fosse ben vista negli ambienti del clero.



E l'uscita di scena di Francesco II aprirà il sipario su Giovanni Paolo III, il Papa che lo sostituirà, interpretato da uno straordinario John Malkovich. Attore poliedrico, il “cattivo” per eccellenza del cinema che nella serie - contrariamente alla sua fama di personaggio oscuro e malvagio - veste magistralmente i panni di un uomo di grande cultura, intelligenza, aristocrazia. E di un Pontefice dotato di grande profondità filosofica, ma al tempo stesso pieno di fragilità e di debolezze umane. Sincero nel confessare la sua paura di non essere all'altezza delle aspettative e facile preda della tentazione.
Figura controversa che contrasta con la visione dell'uomo di Chiesa forte, integro, saldo nella fede e nella castità e che avvicina i rappresentanti del mondo ecclesiastico ai “comuni mortali”.
Ed è forse questo il leitmotiv dell'intera serie, l'emblema della denuncia di Sorrentino ad una Chiesa di facciata, perbenista e moralista che nelle segrete stanze non rinuncia alla “normalità”: ai piaceri carnali come ai vizi. E che anzi arriva a spingersi molto oltre tra perversioni e peccati, finanche a quelli più gravi.
Perché prima di essere preti, sacerdoti, prelati, pontefici gli uomini di Chiesa sono sempre uomini con le loro debolezze, le loro colpe e l'Istituzione vaticana è un potere non esente da crimini.

Ma nella serie - che la critica nazionale ed internazionale ha già collocato sul podio delle migliori produzioni italiane della storia - c'è spazio anche per la speranza di una vera redenzione, della Chiesa e dell'Uomo. Perché la santità non è relegata al solo Francesco II, ma sembra appartenere anche ad uno dei principali protagonisti: Pio XIII. Un raggiante Jude Law che, una volta risvegliatosi dal coma - o come molti diranno “resuscitato” - dimostra di essere molto vicino a Dio. Quasi un Cristo ritornato sulla Terra per risolvere i problemi della Chiesa (dalla pedofilia alla sessualità nel clero), per eliminare i fanatismi, per riavvicinarla agli ultimi, per riportarla agli insegnamenti del Padre.
Nell'Angelus finale Pio XIII, tornato ad essere l'unico Papa, si riconcilia infatti con il mondo e i suoi fedeli, che lo sollevano come una star prima che in lui la vita si spenga lasciando sul suo volto un sorriso di serenità. Mentre il suo corpo morto, trasportato dalle suore, viene deposto come Gesù nella Pietà di Michelangelo.

Insomma “The New Pope” non è soltanto una denuncia alle grandi perversioni del Vaticano, ma uno spaccato onesto e sincero della realtà. Nella quale emergono i vizi e i crimini della Chiesa, ma anche la Fede di alcuni suoi rappresentanti che dall'interno vorrebbero cambiare la situazione per riportarla agli insegnamenti del Cristo.

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