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etro raimondo la7 non e arenadi Giorgio Bongiovanni - Video
A "Non è l'Arena" poche battute che vale la pena ricordare

Due giorni fa dopo due ore e 34 minuti di trasmissione a "Non è l'Arena", la trasmissione di La7 condotta da Massimo Giletti, è stata riproposta la terribile telefonata con cui le Brigate rosse diedero notizia a Franco Tritto, fraterno amico di Aldo Moro, del luogo in cui la famiglia avrebbe potuto ritrovare il corpo del Presidente. Era il 9 maggio 1978. Ospite in studio vi era l'ex brigatista Raimondo Etro, in queste settimane tornato alla ribalta dopo la scoperta che anche a lui è stato assegnato il reddito di cittadinanza. Sentita la telefonata Giletti ha chiesto immediatamente ad Etro, che oltre ad aver partecipato al sequestro di Moro partecipò all'assassinio del giudice Riccardo Palma, se gli faceva effetto sentire quella telefonata. E la risposta non si è fatta attendere. "Sì. Voglio dire una cosa prima; che la voce della persona della telefonata è quella di Valerio Morucci, l'ex capo della colonna romana delle Brigate Rosse. E' la persona che mi ha fatto arrestare e che adesso lavora per il generale Mori e per il tenente colonnello De Donno che sono stati condannati in primo grado per la trattativa Stato-mafia".
Immediatamente Giletti ha chiesto il motivo per cui, a suo parere, lavora per loro. "Ah questo io non lo posso dire" ha detto ancora Etro. E Giletti ha ribattuto ancora: "Misteri italiani?". "Sono mostri italiani - ha risposto ancora Etro - Comunque su tutti noi ex Br che sia, c'è una grave macchia incancellabile. Ma su alcuni ci sono anche delle ombre. E sono delle ombre...". La frase, interrotta da un'ulteiore domanda di Giletti se le ombre sono anche su Alessio Casimirri (altro ex brigatista attualmente latitante in Nicaragua, ndr), è rimasta così appesa. Il dato di per sé non è nuovo. Già qualche anno fa Emiliano Liuzzi e Marco Lillo su "Il Fatto Quotidiano" avevano rivelato che Morucci ha lavorato per la G-Risk, società di intelligence e sicurezza privata di Giuseppe De Donno. Società che ha pubblicato il libro "Servizi e Segreti" firmato Mario Mori e la rivista Look Out, allegata a Panorama, diretta dal generale. Mentre tempo prima Mori era anche stato direttore scientifico di Theorema, rivista edita da Noema, sulla quale scriveva anche Morucci. Però è la prima volta che viene ricordato in diretta televisiva.
La trasmissione è poi proseguita sul tema dell'opportunità di dare o meno il reddito di Cittadinanza agli ex brigatisti e quanto sia giusto o meno garantire certi diritti anche agli ex terroristi. Argomentazioni affrontate grazie ai contributi vari di Luca Telese, Daniela Santanchè, Polito Perruggini e Selvaggia Lucarelli. Quelle parole di Etro sulle "ombre", però, sono rimaste appese. Poco prima Etro aveva dichiarato non solo di aver "abbandonato l'organizzazione e chiuso i rapporti con i compagni" ma di aver fatto "un ulteriore passo avanti". "Ho deciso di collaborare per chiarire degli aspetti poco chiari su vicende di quegli anni" ha detto durante la trasmissione. Una decisione che va oltre la semplice dissociazione, riconosciuta ai brigatisti. E questo può essere un'opportunità che va colta a tutti i livelli. E la speranza è che vi siano giudici, a cominciare da quelli del processo d'appello sulla trattativa Stato-mafia, che abbiano colto quelle parole di Etro e che vogliano approfondire le ombre di cui parlava l'ex br su Morucci e quei rapporti quantomeno insoliti con ex ufficiali dei carabinieri ed ex uomini dei servizi di sicurezza.

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