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migranti-ecsadi Giorgio Bongiovanni
Si suicidano generali "Giuda" come Hernan Ramirez Rurange, uno degli uomini interni alla cerchia di potere dell'ex dittatore cileno Augusto Pinochet, dopo essere stato condannato per crimini commessi durante e dopo il regime militare. Si suicidano per sfuggire alle violenze commesse in vita, per le quali sono stati brutalmente assassinati innocenti, non solo in Cile ma anche in altri paesi come Argentina, Brasile, Guatemala, Paraguay, Uruguay eccetera. Realtà nelle quali la tirannia ha schiacciato i più deboli. Ma un altro "suicidio", seppur metaforico, un altro genocidio peggiore di quello accaduto sotto la dittatura di Pinochet sta avvenendo anche in Italia e in Europa. Il governo italiano è morto, si è "suicidato" di fronte all'incapacità di accogliere i migranti sulle nostre coste, così come ha fatto la vigliacca Unione Europea per non voler affrontare la realtà dei fatti. Bambini, donne e uomini muoiono dopo aver pagato a caro prezzo il viaggio verso il nostro paese, gestito dalle organizzazioni criminali non solo del Continente Nero ma anche nostrane. Secondo le indagini delle procure calabresi e siciliane sono in particolare Cosa nostra e la 'Ndrangheta a partecipare all'organizzazione delle fughe dei migranti, in qualità di soci delle mafie del Nord Africa. Queste ultime chiedono ad ogni clandestino migliaia di dollari per salire sui barconi: un business che tocca i 600 milioni di euro l'anno. Intanto, il governo si rifiuta di affrontare la realtà preferendo lavarsi le mani, chiedendo aiuto all'Europa, anch'essa colpevole di non accogliere con solidarietà i protagonisti dell'esodo biblico di oggi. Perché accoglierle, perché dare loro una degna residenza? Perché da centinaia di anni i paesi europei sono gli usurpatori di quelle terre. Abbiamo succhiato loro tutte le materie prime possibili, legittimamente appartenenti a quei popoli. Rame, diamanti, oro, petrolio, coltan (uno dei componenti fondamentali dei nostri cellulari).

Siamo noi i colpevoli del destino dei migranti, e non solo dovremmo accoglierli dando loro residenza e lavoro, ma chiedere perdono pubblicamente per i nostri padri tiranni che in Africa hanno fatto eleggere dittatori sanguinari, Giuda traditori dei propri fratelli. Non abbiamo fatto altro che emulare dittatori sudamericani come Pinochet, generali come Hernán Ramírez Rurange, per i quali i giudici cileni avevano emesso la condanna a 10 anni e un giorno per il rapimento e l'omicidio dell'agente della Polizia Segreta Eugenio Berrìos, e altri 10 anni e un giorno per cospirazione.
Anche noi abbiamo alimentato le loro mafie, quella nigeriana e sudafricana, che vanta un ruolo di prim'ordine nel traffico di droga per essersi messa in società con Cosa nostra e la 'Ndrangheta. Quindi vorremmo dire a Salvini, che dichiara di "lasciare gli immigrati al largo", di pensarci due volte prima di parlare, perché sono stati gli industriali del Nord (anche se non tutti) a ridurre in schiavitù quelle popolazioni. Dovrebbe invece provare vergogna di fronte a tutto ciò, battersi il petto e gridare: mea culpa, mea maxima culpa!

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