Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

cucchi-ilaria-foto-stefanodi Giorgio Bongiovanni - 5 novembre 2014
Nessun colpevole, perché il fatto non sussiste, non costituisce reato, questa è la sentenza della Corte d’Assise d’appello di Roma sulla morte terribile di Stefano Cucchi. Una sentenza che dimostra, ancora una volta, che siamo di fronte ad uno Stato vigliacco che non riesce quasi mai a processare se stesso. Uno Stato che non vuole cercare la verità quando bisogna indagare tra le file dei propri rappresentanti, eccezione fatta per alcuni magistrati anomali, come quelli di Palermo, del pool della trattativa Stato-mafia che sono riusciti come rappresentanti di uno Stato giusto a processare parte di uno Stato marcio. Per la maggior parte dei casi però dobbiamo constatare che lo Stato italiano spesso è occupato da fascisti, delinquenti, corrotti e puttanieri  che inscenano una continua sagra della menzogna, del dire e non dire, delle ambiguità.

Il corpo di Stefano Cucchi, tumefatto e ridotto quasi ad uno scheletro è stato massacrato da fascisti bastardi funzionari di stato vestiti forse da poliziotti o da agenti penitenziari, non lo sappiamo perché non vogliono dircelo. Ad oggi infatti non è stato riconosciuto nessun responsabile per questo orribile atto e nessuna giustizia è stata fatta per questo ragazzo. La speranza ricade sul procuratore Pignatone che, sebbene abbia elogiato erroneamente a nostro giudizio il lavoro dei suoi  colleghi che non sono riusciti a far condannare i veri colpevoli, ha promesso di riaprire le indagini. Viene da chiedersi quale sia l’utilità di uno Stato ipocrita e vigliacco come quello di fronte al quale ci troviamo e se un giorno riusciremmo mai ad avere giustizia. A Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ed a tutta la sua famiglia noi possiamo dire di non abbandonare la speranza e di puntare sulla forza dell’unione, come abbiamo fatto in altre battaglie comuni.  Per cercare assieme di spodestare i delinquenti e criminali che hanno occupato il nostro Stato, in modo che suo fratello e tutte le vittime della violenza nazista, fascista e mafiosa possano avere giustizia un giorno.

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos