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dellutri-pag-pub-corrieredi Giorgio Bongiovanni - 26 giugno 2014
Oggi sulle colonne del Corriere della Sera è stata pubblicata un'intera pagina dedicata all'ex senatore Marcello Dell'Utri (costata oltre 50mila euro) voluta dalla moglie Miranda Ratti nel quale amici, colleghi, politici e familiari esprimono la propria solidarietà. Tra i firmatari chi con il fondatore di Forza Italia ha lavorato a Publitalia (Niccolò Querci, consigliere Mediaset e vicepresidente di Publitalia ‘80) alla Fondazione biblioteca o al settimanale Il Domenicale (l'ex direttore Angelo Crespi), il cugino Massimo Dell’Utri, attuale professore dell'Università di Sassari, il deputato Massimo Palmizio, l'intellettuale Camillo Langone, Candia Camaggi (ex responsabile Fininvest Lugano), Alessandro Salem, dg dei contenuti Mediaset, la squadra dilettantistica Bacigalupo di Palermo (fondata nel 1957). A coloro che hanno preso parte all'iniziativa, e alle loro famiglie, vorrei ricordare che lo scorso maggio la Cassazione ha confermato definitivamente la condanna a sette anni di reclusione per Marcello Dell'Utri, ex braccio destro di Silvio Berlusconi, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, in quanto per decenni si configurò come quel sicuro anello di congiunzione che garantiva proficui contatti tra Cosa nostra e ambienti politici. L'amico a cui date solidarietà ha infatti favorito soggetti criminali, assassini, narcotrafficanti, torturatori, infanticidi, stragisti, terroristi.

Con la vostra solidarietà non avete commesso un reato punibile dalla giustizia umana, ma uno che va molto al di là di questo. Della qualità delle amicizie di Marcello Dell'Utri, le cui azioni possono essere considerate quantomeno antietiche e certamente criminali, cosa pensano i firmatari che oggi lo sostengono? E soprattutto, cosa può pensare l'opinione pubblica e i cittadini tutti che leggono decine e decine di nomi attorno alla scritta “Al tuo fianco, Marcello” dedicata a un detenuto che per anni ha frequentato i boss di Cosa nostra?

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