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vaticano-piazza-san-pietro-bigdi Giorgio Bongiovanni - 9 gennaio 2012
Mi rivolgo ai miei amici e fratelli spirituali cattolici e ai laici simpatizzanti di cardinali, vescovi e dello stesso Santo Padre.
Spesso durante convegni e incontri mi avete udito gridare a squarciagola che il Vaticano è stato condizionato e in parte vinto dalle organizzazioni criminali, Cosa Nostra in primis. Alla luce di questa inchiesta pubblicata oggi dal sito di Repubblica, a firma di Viviano e Tonacci, penso di poter affermare che non avevo torto.

Nella sentenza di assoluzione per l’omicidio di Roberto Calvi era imputato fra gli altri il boss di Cosa Nostra Pippo Calò e, per quanto sia una sentenza senza colpevoli, vi è abbastanza materiale per dimostrare matematicamente, grazie al preciso lavoro del pm Tescaroli, che ingenti somme di denaro di provenienza criminale sono transitate presso lo Ior per uscirne riciclate. Si legge testualmente nella sentenza del 7 maggio 2010: "Cosa Nostra impiegava il Banco Ambrosiano e lo Ior come tramite per massicce operazioni di riciclaggio. Il fatto nuovo emerso è che avvenivano quanto meno anche ad opera di Vito Ciancimino (ex sindaco mafioso di Palermo, morto nel 2002, ndr) oltre che di Giuseppe Calò". Di come Ciancimino abbia svolto un ruolo centrale nel reimpiego di enormi quantità di soldi sia per suo conto che per quello dei corleonesi aveva testimoniato anche il figlio Massimo sentito nell’ambito dello stesso processo.
Ora mi domando: perché il Papa, Benedetto XVI o un suo vicario designato, non si degnano di rispondere alle rogatorie avanzate dai rappresentanti della giustizia italiana? Qual è la posizione della Santa Chiesa di fronte ad una sentenza emessa da una Corte di giustizia italiana? E qual è la reazione dei tanti fedeli di fronte a tali terribili e anche laicamente anticristiche verità?
Grazie a Dio, ed è il caso di dirlo, la Chiesa cattolica non è solo quella invischiata in affari di mafia e riciclaggio, ma è anche quella dei santi missionari del Vangelo come don Ciotti o Padre Zanotelli, ma questo non basta!
Noi fedeli per primi siamo chiamati a chiedere e a pretendere una riforma, una pulizia e una vera e proprio purificazione dei vertici più alti della Chiesa se vogliamo che si presenti pulita e trasparente agli occhi del mondo. Anche perché chi crede sa che potrebbe tornare “come un ladro nella notte” un certo Gesù Cristo e chiedere conto ai “mercanti nel tempio”.

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Calvi: "Pagai tangenti per la Chiesa non posso tacere fatti così importanti"

Il 20 novembre 2008, il magistrato Luca Tescaroli con una rogatoria chiede di accertare se e quando le due lettere scritte a macchina da Calvi, pochi giorni prima di morire, siano state ricevute dai destinatari. Le missive scritte dal banchiere erano dirette a Papa Giovanni Paolo II e al cardinale Pietro Palazzini, all'epoca prefetto della Santa Congregazione delle cause dei Santi. Il contenuto è contraddittorio. Secondo alcuni non è autentico: Calvi, spaventato e disperato, sentendosi "braccato" racconta nei dettagli alcune operazioni finanziare "imbarazzanti" condotte sotto copertura per conto di alti prelati.
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Quelle domande 'dimenticate' per capire l'Ambrosiano e lo Ior

Sono tre le richieste di collaborazione giudiziaria che la Procura di Roma ha inviato al Vaticano senza ottenere risposta. Sono indispensabili per ricostruire il flusso di denaro della mafia transitato, a scopo riciclaggio, su alcuni conti segreti dello Ior, l'Istituto per le Opere di Religione. La prima è del 2002 (pag. 2-7), la seconda del 2004 (pag. 8-11) e la terza del 2008. Il magistrato romano Luca Tescaroli, titolare dell'inchiesta sull'omicidio di Roberto Calvi, lo scorso 16 dicembre (pag. 1), ha chiesto al neoministro della Giustizia Paola Severino di attivarsi nei confronti del governo della Chiesa.
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