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Il volume prende in esame la recente vicenda politica italiana con un’analisi che coglie il nocciolo del berlusconismo nel farsi partito di un gruppo di potere economico-mediatico – caso unico in una democrazia occidentale – e nella saldatura, che così si è venuta a creare, tra il populismo come stile della comunicazione politica e un’industria culturale corrispondente all’attuale individualismo di massa. Il berlusconismo è un neo-populismo che, seppure in parziale sintonia con altri populismi più tradizionali presenti sulla scena italiana ed europea (si pensi alla Lega e ai tanti partiti xenofobi) presenta caratteristiche originali destinate a fare a scuola e a sopravvivere al suo fondatore. Quanto all’intreccio tra politica e affari e alla trasformazione dei partiti in strutture cortigiane guidate da un leader.