10 LUGLIO 1943:GLI ALLEATI SBARCANO IN SICILIA. IL TRADIMENTO DI TANTI, L'EROISMO DI POCHI.
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Lo sbarco in Sicilia del 10 luglio 1943 apre il secondo fronte in Europa e dà una svolta decisiva alla seconda guerra mondiale. Una vicenda che incomincia nell’estate del 1932, dentro gli accaldati saloni dell’hotel Drake a Chicago, e i cui effetti durano in Italia ancora oggi. Poi, durante il conflitto, con largo anticipo sulle difficoltà militari dell’Asse, molti personaggi di rilievo tramano per il salto di campo: dal Terzo Reich agli Alleati. Al conseguimento di tale risultato contribuiscono realtà fra loro lontanissime come la massoneria e gli ambienti vaticani. Con la raccomandazione dei cugini di New York, gli sconosciuti mafiosi siciliani si prestano a essere i maggiordomi dei nuovi padroni nella speranza di raccattare le briciole. I paisà della «sezione Italia» dell’OSS scorrazzano per l’isola. A Catania un professore universitario, che è fascista e antifascista, comunista e indipendentista, arruola i suoi studenti per spiare a favore della Gran Bretagna. Pantelleria, definita un bastione imprendibile, si arrende senza sparare un colpo. Augusta, la piazzaforte più importante del Mediterraneo, viene abbandonata sei ore prima dell’invasione. Ciò nonostante, quasi cinquemila soldati italiani muoiono per contrastare uno sbarco orchestrato da quanti nel dopoguerra ne trarranno ogni sorta di beneficio.