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«Impallidii e chiusi di scatto il giornale scagliandolo con un gesto rabbioso lontano da me. Che diritto aveva, trent’anni dopo, di tornare nella mia vita, adesso che ero una donna serena, sposata con un uomo che mi aveva dato amore e fiducia, con tre figli che erano il mio orgoglio e la mia rivincita?»
«Se personificava Dio, perché quando confessava certi bambini, me compreso, ci accarezzava con una mano, nascondendo l’altra sotto la tonaca? Dio non fa queste cose».
«Il pedofilo del doposcuola. Solo il titolo dell’articolo mi causò un violento conato di vomito che mi costrinse a sedermi al tavolo della cucina. Per fortuna che Daniele, mio marito, era uscito per andare in università e che i ragazzi erano tutti fuori, Marco e Andrea alla solita partitella di calcio e Sofia, la piccolina, a giocare da un’amichetta. Mi costrinsi a leggere l’articolo che raccontava dell’arresto di quel mostro che conoscevo così bene».
Milena, madre di tre figli, legge una notizia sui giornali per lei sconvolgente. In prima pagina c’è la foto di quel ragazzo del seminario, un suo lontanissimo ricordo d’infanzia. Ex seminarista, impiegato modello, arrotondava lo stipendio dando lezioni ai ragazzini del quartiere. E a lei. Ma poi diventava violento e scambiava le foto dei loro nudi in pose oscene su internet. A tradirlo è stata proprio la rete, dove è stato intercettato dagli investigatori del Nucleo telematico.
Milena rivive il trauma di un’infanzia violata, decisa però a ricordare tutto, fare finalmente chiarezza e chiudere definitivamente con una parte dolorosa del suo passato.
Lettere, foto, una ciocca di capelli, una collanina con una croce d’argento, un Vangelo con la dedica di un sacerdote, un campanello arrugginito di una bicicletta, un soldatino di piombo, delle conchiglie e un quaderno, avvolto in una carta da pacco dello stesso color legno del mobile. Quello che legge, tra mille domande e sofferenze, è proprio il suo diario. È lui che racconta, capitolo dopo capitolo, le sue esperienze di bambino e di adulto: da innocente a maledetto.