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di Jorge Figueredo
L'Operazione "Cicatriz" (Cicatrice) tra Cartes e Abdo Benitez rende visibile un preoccupante patto mafioso

Grande emozione per la breve ma incisiva rappresentazione teatrale di Our Voice presentata venerdì scorso in Paraguay. I giovani di questo Movimento hanno portato in scena: "Il matrimonio o connubio tra la mafia e lo Stato”.
Lo spettacolo è stato ispirato dall’operazione "Cicatriz", l’accordo avvenuto un mese fa tra l'ex presidente Horacio Cartes e l'attuale presidente Mario Abdo Benitez. Due le rappresentazioni nel corso della mattina: una nel centro storico della città di Asunción, molto vicino al Pantheon degli Eroi, l'altra davanti all'edificio della Segretaria di Emergenza Nazionale. Nel pomeriggio si è tenuto un ulteriore spettacolo in Plaza Uruguaya, prima dell'inizio della marcia cittadina lungo il centro città per protestare contro la politica economica che affama il popolo attuata dal Governo di Mario Abdo e il suo grande fallimento nella gestione della politica sanitaria durante la quarantena. La performance teatrale è stata accompagnata dalla melodia storicamente nota del film "Il padrino”.
Molti ritengono che l'operazione Cicatriz sia stata un patto tra la mafia, rappresentata da Cartes e Abdo Benítez che rappresenta lo Stato corrotto. Ciò significa che circa un mese fa in Paraguay è avvenuto un patto politico tra la mafia e lo Stato per garantire l’impunità a Cartes per i suoi affari illeciti e mafiosi e allo stesso tempo, per garantire la continuità di Mario Abdo alla presidenza, di fronte alle continue minacce che riceve di impeachment, per il suo pessimo governo in materia sociale, per la gestione della questione Itaipu e per la corruzione dei suoi alti funzionari.
L'intervento dei giovani nella città di Asunción è stato di grande attualità, in un momento di grave situazione sociale ed economica che il paese sta affrontando, non a causa del Covid 19, ma a causa della grave corruzione all'interno del governo di Mario Abdo e la carta bianca per la mafia del narcotraffico, del traffico di armi, dei contrabbandieri di sigarette, dei delinquenti dal colletto bianco, di operare liberamente.

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Con l'unione tra Cartes e Abdo Benítez viviamo una situazione simile a quanto denunciato qualche decennio fa dallo studioso e ricercatore paraguaiano Aníbal Miranda: il connubio tra mafia e potere politico.
Aníbal Miranda, dottore in relazioni internazionali, ricercatore, membro fondatore della Commissione Nazionale per i Diritti umani, della Contraloría Ciudadana de Asunción, tra le altre organizzazioni civili e sociali, nel suo libro “Crimen organizado en Paraguay (Crimine Organizzato in Paraguay) edizione ottobre 2001, sottolinea: "Sono molti i legami comprovati tra mafia e potere politico nella regione. Di fronte ad un legame così improprio non rimane molto spazio per stabilire e consolidare la democrazia laddove il crimine organizzato acquisisce le proporzioni di un altro stato. Pari opportunità, pulizia elettorale e altri requisiti del sistema democratico sono opposti alla realtà imposta dalla criminalità organizzata quando acquisisce un tale livello da annullare lo Stato di Diritto".
"L'ostacolo principale che impedisce al paese di conquistare una posizione adeguata all’interno della comunità internazionale, sfruttare le opportunità di un mercato regionale dinamico e di svilupparsi, risiede nel suo sistema di potere. Il crimine organizzato lo controlla”.

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Questo matrimonio tra la mafia e lo Stato paraguaiano si colloca in un contesto criminale dove il PCC (Primer Comando Capital), controlla quasi la maggior parte delle carceri del paese. Secondo alcuni investigatori esiste una specie di "co-gestione " tra le guardie carcerarie e i membri dell'associazione criminale. Ci sono indizi che provano che ha finanziato le campagne elettorali di alcuni politici e che una delle sue principali attività sia il contrabbando di sigarette lungo il confine paraguaiano-brasiliano, riconducibile alla produzione di sigarette dell'ex presidente Horacio Cartes, perché la maggior parte delle sigarette sequestrate in Brasile, proviene dalla fabbrica di tabacco di Cartes.
Ma uno degli effetti di questa alleanza, la vediamo soprattutto nell'elezione di quattro nuovi membri della Giunta di Governo del Partito Colorado, di cui fanno parte referenti del Cartismo (Cartes) e dal presidente della repubblica Abdo Benitez, che di fatto costituiranno il vero Governo, perché saranno loro a delineare la linea politica, economica e sociale che dopo verrà attuata dai deputati, dai senatori, dal presidente della Repubblica e dai suoi ministri, del partito al governo.
Il Paraguay offre al PCC le migliori condizioni geopolitiche per diventare la più grande organizzazione criminale, non solo del Sud, ma dell'America, con uno Stato debole, con funzionari pubblici super corrotti. La maggior parte dei pubblici ministeri, dei giudici, dei poliziotti, dell'esercito e delle guardie carcerarie di frontiera è fortemente condizionata dal crimine organizzato attraverso la corruzione, il traffico di influenze e la paura.
Secondo alcuni investigatori, il PCC non solo è presente in cinque dipartimenti come Amambay, San Pedro, Canindeyú, Itapuá e Concepción, ma ci sono sospetti che stiano operando anche a Caazapá e Ñeembucú. C'è una connessione con l'EPP (Esercito Paraguaiano del Popolo), perché sono presenti negli stessi territori.
A dimostrare che le organizzazioni criminali si sono diffuse in città fino a pochi anni fa considerate tranquille, sono i fatti accaduti questa settimana nella città di Pilar. Secondo quanto pubblicato dal quotidiano Última Hora di Asunción: "Erano passate le 10:30 del 13 agosto quando Celsa Chávez, insieme al suo compagno, Víctor Sotelo (46), stava viaggiando lungo la trafficata via Irala a bordo di una Toyota Premio di colore azzurro, quando sono stati attaccati a colpi di arma da fuoco da sicari prima di raggiungere la strada Capitano Bado, nella città di Pilar. L’attentato è avvenuto 24 ore dopo che la donna avesse denunciato in un'intervista a Telefuturo uno schema mafioso di furto di combustibile a Ñeembucú”.
Gli investigatori della procura non escludono alcuna ipotesi su chi può esserci dietro l'assassinio della donna.
Presumibilmente, nel furto permanente di carburante alle companie di navigazione che circolano a Pilar, sarebbero coinvolte diverse autorità fiscali, giudiziarie, di polizia e militari della marina che agirebbero in connivenza con vari gruppi criminali sospettati anche di essere coinvolti con il narcotraffico.
I giovani di Our Voice, con passione, talento e creatività hanno dato il via a questa fase della lotta ad Asuncion, nel pieno della pandemia, per affrontare il crimine organizzato con una denuncia chiara e forte di questa cospirazione mafiosa che costituisce il virus più atroce mai esistito nel paese.

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Attraverso l'arte, il Movimento Culturale Internazionale di giovani "Our Voice" con le sue ferme e decise critiche contro la corruzione, la mafia e il crimine organizzato, in Italia, Uruguay, Argentina, Paraguay, dimostra e trasmette a tutti gli abitanti del mondo il messaggio che se siamo coerenti, perseveranti e impugnamo la bandiera della lotta come missione della nostra vita, affrontiamo insieme il male delle mafie, senza tenere conto di frontiere, nazionalità, razza e cultura, ma piuttosto degli ideali comuni di fraternità, uguaglianza e libertà, la rivoluzione culturale planetaria sarà possibile.
E quello che era utopia diventerà realtà in pochi anni.

Foto: Our Voice e Antimafia Dos Mil Paraguay

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