Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

causa forddi Alejandro Díaz
Il mese di dicembre è storicamente speciale per noi. Il giorno 10 si è commemorato, celebrato e festeggiato il "Giorno dei Diritti Umani”, coincidente con la data in cui, nel 1948, fu firmata la "Dichiarazione Universale dei Diritti umani".
Qui in Argentina, forse i più alti rappresentanti della lotta e della conquista di questi Diritti sono le Madri di Plaza de Mayo. Ma questa data rappresenta anche un momento tragico della nostra storia.
Nel 1977, era sempre un 10 dicembre, quando le Madri di Plaza de Mayo, sopraffate dall’inerzia e dal maltrattamento dei funzionari della Dittatura e specialmente di Monsignore Emilio Teodoro Grasselli, segretario del Vicario Castrense, pubblicano un'inserzione a pagamento sui quotidiani con i nomi dei detenuti desaparecidos. Tale azione, che per i Servizi di Intelligence dello Stato non fu una sorpresa (infatti Alfredo Astiz si era infiltrato nel gruppo), provocò qualcosa di impensabile. Il sequestro, tortura, assassinio e sparizione delle Madri che rivendicavano i loro figli.
I sequestri iniziarono la notte di giovedì 8 dicembre, quando all'uscita della Chiesa di Santa Cruz un gruppo dei Servizi in borghese, identificandosi come poliziotti, sequestrarono: la suora francese Alice Domon, Ángela Aguad, María Ester Ballestrino de Careaga, Raquel Bullit, Eduardo Gabriel Horane, José Julio Fondevilla, Patricia Cristina Oviedo, Ponce de Bianco e Horacio Aníbal Elbert. Quel giorno scomparve anche Remo Carlos Berardo.
La mattina del 10 dicembre fu sequestrata Azucena Villaflor e alcune ore dopo Suor Léonie Renée Duquet a completare il gruppo. I racconti parlano di tortura, di vessazione, di umiliazione. Perfino le religiose furono fotografate con le bandiere dei Montoneros, nell’intento di cancellare l’indelebile. Alla fine le lanciarono in mare ancora vive da un aeroplano.
Il 20 dicembre del 1977 i loro corpi comparvero galleggiando sulle coste di Santa Teresita y Mar del Tuyu, 16 corpi senza vita. Il mare si rifiutò di mantenere il segreto. Secondo i medici forensi dell'epoca "la morte fu provocata dall’impatto contro oggetti duri da un’elevata altitudine". Precipitosamente la dittatura occultò le prove seppellendo i corpi come N.N. Tutto fu negato e taciuto. Almeno per un po'. Il riconoscimento dei corpi avvenne solo nell’aprile del 2005.
A quel tempo la natura favorì la verità ed oggi lo fa anche il tempo: “Più galantuomo degli uomini" come spesso dice il Dr. Raúl Blazquez.
Lo scorso 11 dicembre 2018, è stata resa nota la sentenza nella "Causa FORD".
Metto in relazione questo fatto con il precedente perché nonostante siano differenti, l’uno non esisterebbe senza l’altro. I grandi Gruppi Economici della Dittatura non sarebbero riusciti a realizzare i loro disonesti affari, saccheggiando ed indebitando nel contempo lo Stato, senza forzare una situazione di estrema violenza, focalizzando la loro attenzione sulle organizzazioni sindacali di operai. Che a mio parere furono uno dei principali obiettivi della dittatura.
Analizzando le situazioni in retrospettiva, questi movimenti sindacali di operai organizzati e, ancora più importante, civilmente educati, sarebbero stati una possibilità per una società differente.
Gruppi Economici transnazionali nutrirono e promossero le crisi economiche e politiche, che sfociarono in peculato trascinando le comunità in una condizione di emarginazione, povertà, fame e miseria. Generando concentrazioni mostruose di beni e capitali, privilegi e oligarchie che non sarebbe stato possibile mantenere nel tempo senza la violenza e la repressione.
Ma la Dittatura civile-militare ed Ecclesiastica andò oltre, volle prendersi la dignità. Ecco il perchè delle vessazioni, delle umiliazioni, il costante bombardamento mediatico e di propaganda, fondamento dell'odio e dell'ignoranza. Ma ciononostante… non ci riuscirono.
Il Popolo lotta e resiste.
In una sentenza storica il Tribunale Federale n°1 di San Martin, titolari della causa i giudici Osvaldo Facciano, Mario Gambacorta ed Eugenio Martínez Ferrero ha condannato i dirigenti della Ford Company Argentina per la loro partecipazione in reati di Lesa Umanità.
Pedro Müller (ex responsabile del settore manifatture della Ford), e Héctor Francisco Sibilla (ex responsabile della sicurezza della Ford), sono stati condannati per "privazione illegale della libertà aggravata dall’uso di violenza e di minacce" rispettivamente a 10 e 12 anni di prigione. È stato condannato a 15 anni anche Santiago Omar Riveros (Capo dell'IV Corpo dell'Esercito). Questo repressore attualmente sta scontando l’ergastolo per altre cause analoghe.
Erano stati accusati anche: Juan Maria Courard (ex Presidente della Ford Motor Argentina), Guillermo Galarraga (ex Capo delle relazioni con il sindacato, ed Antonio Francisco Molinari (ex Direttore della Scuola di Ingegneria di Campo de Mayo), ma sono deceduti, per l’età avanzata, prima delle sentenze.
La causa descrive nel dettaglio, con prove e testimonianze, i fatti che collegano direttamente i Dirigenti della Ford Motor Argentina nella detenzione illegale, sequestro, torture e successiva sparizione forzata degli operai del loro stabilimento sito a General Pacheco, provincia de Buenos Aires.
Lo stesso 24 marzo 1976, non appena avvenuto il Colpo di Stato Militare da parte della Giunta, i Dirigenti annunciarono la sospensione dei diritti corporativi dei sindacati. Quello stesso giorno, Jorge Enrique Constanzo, Marcelino Víctor Reposi, Luciano Bocco e Luis María Degiusti furono sequestrati nel loro posto di lavoro e detenuti illegalmente dentro la proprietà dello stabilimento di Pacheco, nel ‘Quincho’ del Centro Ricreativo, dove furono interrogati e torturati.
In tutto furono 24 gli operai rapiti. Otto risultano ancora desaparecidos: Hugo Santoro, Ana Rubel, Walter Fleury, Claudia Miller, Juan Hidalgo, Elba Fresno Bustos de Hidalgo, Ricardo Cagnoni e Félix Lucero. La maggior parte era affiliata alla SMATA (Sindacato di Meccanici e del Trasporto Automotore). E la scelta dei nomi non fu per niente casuale, né aleatoria. Gli stessi dirigenti dell'impresa compilarono le liste nere.
La Ford Company fino ad oggi non ha rilasciato alcun commento su questa condanna di rilevanza mondiale e storica.
Ipocriti!
Nel 2013, con il formato pubblicitario "Branded Content" (un modo elegante di venderti quello di cui non hai bisogno), la Ford Company creò una serie di pubblicità grafiche per il modello Figo (contraddistinto per il suo ampio spazio), con motto "lasciatevi dietro le vostre preoccupazioni con l'extra-grande Figo", dove mostravano immagini di "celebrità" al volante con i loro "feticci" nel bagagliaio. Forse l'immagine più eloquente ed aberrante è quella di Silvio Berlusconi (il Menem italiano), sorridente con tre donne semi nude, imbavagliate ed ammanettate nel bagagliaio. L’impatto sull’opinione pubblica fu tale che prontamente e pubblicamente la Ford Company dovette fare ufficialmente un passo indietro.
Centinaia, migliaia di donne, uomini, anziani e perfino bambini hanno sofferto la paura e la tortura nei sedili e nei bagagliai della Ford Falcon. Veicoli messi a disposizione dei Servizi della dittatura dall’azienda stessa.
Adesso, una sentenza Giudiziaria condanna la Partecipazione, non la collaborazione, ma la partecipazione fondamentale dei Dirigenti dell'Impresa. E la Ford Company continua a non rilasciare dichiarazioni. Senza un gesto di cordoglio. Senza pronunciare un mea culpa.
Ipocriti!
Che tipo di sanzioni economiche, commerciali e politiche saranno applicate dagli organismi multilaterali, o dai paesi dove la Ford Company ha delle sedi? Tagli alle sovvenzioni, penali, ammonimenti, revoca di licenze?
Giorni fa il mercato finanziario internazionale reagì immediatamente per il "semplice" procedimento contro Paolo Rocca per il pagamento di tangenti, e le azioni del Gruppo Techint sono crollate. Azionisti e consumatori hanno reagito.
Dove finiranno le azioni della Ford Company che ha partecipato direttamente in Crimini di Lesa Umanità?
È la prima volta che si è legato al Sistema Criminale Integrato?
Sono molte le informazioni che collegano la Ford Company con i clan Mafiosi di Detroit della fine degli anni ’20. Tra gli impiegati e soci figurano delinquenti come Peter "Horseface Pete" Licavoli, Cesare "Big Chet" LaMare, Joseph "Joe the Baron" Tocco, Anthony "Tony Cars" D'Anna e Joe "Legs" Laman. Perfino il noto Joe Adonis nel 1932 rifornì di "manodopera" la Ford Company per intimorire i suoi operai durante uno sciopero. Vi ricorda qualcosa?
Significativi sono anche i rapporti della Ford Company con il nazismo. Il giornalista Max Wallace riferisce che la Sede Centrale era al corrente dell’utilizzo di manodopera schiavizzata nella fabbrica che l'impresa aveva in Germania, persino prima che gli USA dichiarassero guerra ai nazisti. Sottolinea inoltre, che Hitler aveva un portaritratti di Henry Ford, e che quest'ultimo viene anche nominato nel Mein Kampf.
Indubbiamente una coerenza asservita nell'arco degli anni del modo di fare affari. Di questo Non c'è dubbio.
Come non c'è alcun dubbio neppure che questa sentenza storica è una grande vittoria conquistata con l’impegno, il sacrificio e soprattutto il coraggio di chi ha lottato per anni affinché la verità venisse alla luce.
Da questo modesto spazio il nostro tributo a questi eroi e martiri.
Rimane ancora molta strada da percorrere. Le investigazioni realizzate da Eduardo Basualdo insieme ad un gruppo di esperti, sulla "Responsabilità Imprenditoriale nei Delitti di Lesa Umanità", sarà uno dei filoni da seguire. Perché le sue pagine danno prova di uno stesso modello di condotta adottato in distinte aree del nostro paese, con la reciproca partecipazione di rappresentanti dello Stato (in alcuni casi usurpatori, in altri occupanti legali), e gli imprenditori e oligarchi nazionali e internazionali.
30.000 compagni e compagne detenuti desaparecidos, presenti!

Foto di copertina: www.quepasa.com

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos