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violencia mujeres mexico c afp20 o più persone finite sotto le mani del “Mostro di Ecatepec”
di Karim El Sadi
Messico, la Polizia indaga da settimane sulla scomparsa di Nancy Huitron, ragazza di 28 anni sparita agli inizi di settembre assieme a sua figlia Valentina, di due mesi. Le indagini sono proseguite e la piccola, che nel frattempo era stata venduta, viene ritrovata dalle Forze dell'Ordine i quali seguendo una pista e le testimonianze dei famigliari e degli abitanti del quartiere, sono riusciti ad arrivare ad una strana coppia. Lo scorso 4 ottobre la polizia, si è appartata di fronte alla loro residenza per sorvegliarli e capire i loro movimenti, quando i due, Patricia e Juan Carlos sono usciti di casa con una carriola. Usciti allo scoperto, i poliziotti hanno subito arrestato i due sospettati, scoprendo che la carriola che trasportavano conteneva resti umani. Una delle prime vittime dei due killer è stata Luz del Carmen Miranda, una bambina di 13 anni scomparsa il 12 aprile del 2012. Da quella volta sempre pìù persone sono scomparse dalla zona e l'ultima di queste è stata proprio Nancy Huitron. In pratica secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Patricia avvicinava le sue prossime vittime in casa dove diceva di tenere vestiti e profumi che vendeva a prezzo stracciato. Una volta che le donne, tutte ragazze madri dai 20 ai 30 anni, varcavano la soglia di casa per loro non c'era più nulla da fare. Il marito di Patricia, Juan Carlos, le picchiava, le violentava, le uccideva e infine ne tagliava i corpi separando gli arti in sacchi di plastica mentre gli organi come reni e polmoni venivano accuratamente conservati in frigorifero. Sembra un film dell'orrore, ma è tutto vero ed è successo qualche giorno fa ad Ecatepec, una metropoli situata a 25 km da Città del Messico, disgraziatamente conosciuta in tutto il Paese per la violenza che regna nelle sue strade e la corruzione delle sue Forze di Polizia. Dove la morte è all'ordine del giorno.

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Juan Carlos e Patricia sono accusati di aver commesso dozzine di crimini a Ecatepec (Messico) © EPA


La coppia era solita uscire per le strade del quartiere Jardines de Morelos con un passeggino, che gli inquirenti hanno poi scovato all'interno della loro casa pieno di resti umani. Così come il resto dell'abitazione, trovata con pezzi di cadaveri in stato di putrefazione avanzato, motivo per il quale la Polizia impiegherà settimane a riconoscerne l'appartenenza. Al momento dell'arresto, l'uomo trentottenne padre di quattro figli, ha confessato di essere l’autore di altri 20 omicidi oltre a quello di Nancy, ma secondo il giudice a carico dell’inchiesta le vittime potrebbero essere molte di più. Secondo le indagini la sua attività criminosa è iniziata nel 2012, ma i sospetti sono caduti su di lui solamente nell'ultimo periodo quando nel quartiere dove abitava sempre più persone scomparivano e Juan Carlos era solito uscire spesso di casa per buttare sacchi enormi della spazzatura. L'uomo durante l'interrogatorio ha inoltre rivelato di vendere le ossa a un individuo ancora in libertà e di aver venduto una neonata per 15.000 pesos (poco più di 680 € ndr) a un'altra coppia successivamente arrestata. Gli inquirenti sospettano di traffico d'organi e gli organismi in difesa dei diritti umani stanno raccogliendo il DNA dei parenti delle donne scomparse negli ultimi anni in città, per confrontarli con i referti. I due presentano disturbi psichici, ma secondo i medici legali che li hanno esaminati sono capaci di intendere e di volere, e sapevano perfettamente cosa stavano facendo. Non danno segni di pentimento, al contrario Juan Carlos ha rivelato che “se uscirò da questa situazione continuerò a uccidere donne”. Attualmente la coppia è detenuta nel carcere penitenziario e di reinserimento sociale di Ecatepec. Il processo contro la coppia inizierà domani e, nel caso dovesse essere confermato l'assassinio di 20 o più donne, Juan Carlos (il cognome non è ancora stato reso pubblico) potrebbe davvero essere il più grande serial killer nella storia del Messico.

America Latina il continente dei femminicidi
Ogni giorno una media di 20 donne vengono sequestrate violentate e uccise, mentre vanno al lavoro, lasciano i figli a scuola, oppure a causa della violenza domestica in un clima di omertà e impunità. Questo è il dato terrificante che ci è dato sapere dalle Nazioni Unite e da Amnesty International sul record dei femminicidi che avvengono quotidianamente in America Latina. Al primo posto troviamo il Brasile (8 donne uccise al giorno) e il Messico (7 donne) insieme a Honduras ed El Salvador. Solo la metà dei 24 paesi del continente latino possiede leggi adeguate al contrasto di tali crimini, che non sono altro che il risultato di machismo, omertà e corruzione. Soltanto il 20% dei casi di violenza sulle donne viene denunciato. Le cifre ufficiali parlano di 63 vittime nel 2017, ma si sospetta che siano molto di più. Solo nei primi quattro mesi dell’anno sono scomparse 207 donne.

Fonte: bbc.com

Foto di copertina: manifestazione in Messico contro la violenza sulle donne © AFP

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