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Diretta streaming!*
di Jean Georges Almendras

Come a voler esorcizzare i demoni della macabra Scuola di Meccanica dell'Armata (ESMA), ubicata in Av. Libertador 8151 della capitale dell'Argentina, sede emblematica dei giorni della dittatura militare del generale José Rafael Videla, oggi deceduto, dei giovani impegnati hanno proiettato dei cortometraggi di denuncia e riflessione. Questi ragazzi, impegnati con anima e corpo nella salvaguardia della memoria, della giustizia, della verità e della vita, hanno organizzato in questa struttura - oggi Centro Culturale della Memoria Haroldo Conti - un Festival di cortometraggi di animazione Stop Motion, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza, la riflessione e l’azione in merito alla situazione mondiale nel settore dei diritti umani e diritti ambientali.
Le sofferenze che 42 anni fa hanno patito migliaia di persone in questo edificio, che rimarrà in eterno simbolo della repressione militare in Argentina, non hanno lasciato indifferenti i giovani del Movimento Culturale Internazionale Our Voice. Giovani dell'America Latina e dell'Europa che da pochi anni si sono appassionati alla giustizia e alla denuncia a favore della vita, decidendo di dar vita ad questo Movimento fondato dall’adolescente Sonia Bongiovanni. Questi ragazzi consapevoli che oggi l'umanità deve cambiare ed i giovani del mondo devono essere parte attiva del cambiamento - dal cinque all’otto marzo daranno vita al Festival di Stop Motion nell’ambito di molteplici attività che includono laboratori, un'opera teatrale e la proiezione di cortometraggi di animazione realizzati da persone provenienti da svariate parti del mondo.
Quattro giornate di interazione tra i giovani del Movimento - per questo evento dall'Argentina, Uruguay ed Italia - ed il pubblico argentino, nelle sale dell'edificio che un tempo, nel periodo del terrorismo di Stato, venne utilizzato dalle forze repressive per i loro piani genocidi.
In un clima elettrizzante, creato anche dai tanti cortometraggi presentati, 500 in totale quelli sottoposti all’esame della giuria composta dagli specialisti Juan Pablo Zaramella, Santiago Grasso e Juan Pablo Lepore, si è creata una grande aspettativa da parte degli stessi organizzatori e del pubblico in generale attorno alla performance teatrale dal titolo "Rivoluzione Arte” che i giovani di Our Voice porteranno sullo scenario 20180408 our fest spettacolo ex esma argentinaprincipale dell'edificio.
Nelle giornate che precedono il Festival, i giovani del Movimento si sono incontrati in una città vicina al centro di Buenos Aires, in un clima di entusiasmo generale, con il solo pensiero di trasmettere un messaggio incisivo - attraverso l'arte teatrale - a favore dei diritti umani, della memoria, la verità e la giustizia in Argentina e nel mondo, precisamente in un edificio dove i diritti di centinaia di persone furono violati e calpestati, e le loro vite falciate, si sono impegnati in ore ed ore di prove e di organizzazione dei lavoratori  previsti.
La fondatrice sedicenne del Movimento Our Voice, Sonia Bongiovanni, si è occupata dell’organizzazione e dei testi dell’evento teatrale, insieme al rappresentante di Our Voice in Sud-America, il giornalista Matías Guffanti. È stato di particolare importanza il contributo professionale di una giovane attrice di teatro della città di Rosario.
All’interno di un contesto artistico di chiaro impegno sociale, il messaggio che si offrirà  al pubblico rappresenterà un prezioso incitamento per i giovani argentini e la società di Buenos Aires, al vero senso dell’odierna quotidiana lotta per preservare la memoria delle atrocità commesse dagli oppressori negli anni della dittatura. A 42 anni dal colpo di stato militare il messaggio di questi giovani è chiaro perché contribuisce alla ricerca della verità dei 30.000 desaparecidos ed al ritrovamento di quei neonati sottratti alle detenute, molti dei quali furono adottati da amici o familiari delle forze repressive.
Il tutto avviene in un momento di forti lotte sociali nel paese, di adeguamenti economici, di forti critiche al governo di Mauricio Macri, in un clima di tensione legato anche alla nefasta possibilità che vengano concessi gli arresti domiciliari ai genocidi e torturatori della dittatura, oggi in prigione. Questo e altro nelle agitate acque del governo di Mauricio Macri.
Acque agitate a causa della repressione che si sono verificate negli ultimi tempi. Come la persecuzione contro i popoli originari, la sparizione forzata con la conseguente morte di Santiago Maldonado, l'assassinio del giovane mapuche Rafael Nahuel, l'assassinio dal bambino Facundo Ferreira, l’applicazione da parte delle forze di polizia - su iniziativa di gerarchi del governo - della dottrina Chocobar (giustificare l’eccesso di legittima difesa da parte delle autorità, ndr).
Acque torbide e agitate fomentate in tempo di democrazia che assomigliano molto a quelle in cui si muoveva chi, 42 anni fa, decideva sui destini delle persone all'ESMA.
Un edificio dove molte donne - oggi desaparecidas - diedero alla luce i loro bebè, subito sottratti dagli aguzzini, gli stessi neonati che oggi le Nonne di Piazza di Maggio continuare a voler trovare.
Un edificio dove giovani, molto lontani dalle innumerevoli assurdità commesse da civili, poliziotti e militari, in nome della difesa delle istituzioni, cercano di creare coscienza nei loro coetani di oggi, affinché quelle pratiche e quei delitti di lesa umanità, non debbano ripetersi mai più, né nell'Argentina né nell'America Latina di oggi.
Un edificio dove i giovani del Movimento Our Voice, lasceranno la loro impronta, seminando la vita lì dove furono dispensati terrore e morte.

Foto di Copertina: www.a.ar.com

*Spettacolo in diretta streaming del Movimento culturale Our Voice (8 Aprile, alle 23 ora italiana)




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