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salle bongiovanni 1Intervista esclusiva di Giorgio Bongiovanni - Parte I
Montevideo - Uruguay. Dicembre 2017. "Mujica è stato ed è un delinquente”. Queste le parole usate dall’avvocato Gustavo Salle riguardo il noto presidente uruguaiano, José “Pepe” Mujica. Gustavo Salle è uruguaiano e avvocato penalista di nota esperienza. È un uomo molto conosciuto a livello mediatico, molto colto, istruito e grande conoscitore della politica internazionale. In Uruguay è noto per le sue indagini e denunce contro fatti di corruzione, dentro e fuori lo Stato. È stato uno dei primi ad innalzare la bandiera contro la figura di “benefattore” che i mezzi di comunicazione uruguaiani ed internazionali hanno cucito addosso all’ex presidente della repubblica. Salle, membro fondatore e allo stesso tempo critico del Frente Amplio (partito al governo), oggi è parte accusatrice e promotore dell’indagine che coinvolge l’ex presidente Mujica e il suo partito, colpevoli, secondo l’accusa, di aver raccolto fondi per il finanziamento politico attraverso rapine e atti criminali dopo la dittatura dei militari, cioè in piena democrazia.
Diverse volte si sono alzate delle voci che contrastavano la grande immagine di Mujica che la sinistra uruguaiana aveva costruito a livello internazionale.
Gli incontri tra Mujica e George Soros o David Rockefeller, i permessi di sfruttamento minerario concessi a grandi multinazionali, contratti firmati con loro alle spalle del popolo, leggi create “su misura” a vantaggio dei grandi capitali, l’istallazione di impianti di cellulosa (uno è il più grande al mondo), l’inquinamento delle acque e l’indifferenza e insensibilità, dimostrata in  diverse occasioni, per quanto riguarda le indagini sui casi di violazione dei Diritti Umani da parte di militari e polizia e la ricerca di desaparecidos seppelliti in caserme militari, oscurano (e hanno oscurato) gradualmente l’immagine e la gestione del “presidente più povero del mondo”.
Ma Gustavo Salle va oltre e lancia dure accuse contro il governo dichiarando di essere in possesso di prove presentate in più occasioni dinnanzi alle procure corrispondenti.
È Gustavo Salle un Don Chisciotte? Un giustiziere? È Mujica un “delinquente”? Una marionetta al servizio di grandi poteri? Oppure un ingenuo? Un combattente sociale?
A voi, cari lettori la risposta.


L'intervista
Secondo l’opinione pubblica italiana, così come quella europea, in Uruguay, negli ultimi dieci/quindici anni si è stabilizzata la democrazia dopo essersi liberato dalla dittatura, a cui sono succeduti i governi di sinistra. Eppure le statistiche ci dicono che la povertà e la disoccupazione sono in aumento, la corruzione non è finita nonostante i governi di sinistra e le promesse dei grandi statisti come Pepe Mujica. In Italia questo personaggio gode di grande fama ed è considerato un benefattore del suo popolo, su di lui sono stati pubblicati vari e importanti articoli, è stato invitato a tenere conferenze e gli hanno assegnato onorificenze per essere stato “il presidente dei poveri, il governo dei cittadini”. Ma con il suo governo cos'è cambiato?
Devo prima fare una puntualizzazione fondamentale: Mujica è un delinquente; è stato un delinquente con una determinata posizione ideologica politica e poi, dopo un evento traumatico a livello internazionale inevitabile, come l’implosione del socialismo reale, c’è stato un cambio nella sua posizione ideologica, filosofica e politica. Dal punto di vista pratico, Mujica è stato forse uno dei personaggi più nefasti della storia dell’Uruguay. Se Mujica non fosse nato, l’ Uruguay non avrebbe patito tante sofferenze nel passato e nel presente.
Da un punto di vista politico e ideologico Mujica è un traditore, un individuo assolutamente incongruente. Nel decennio tra il ’60 e il ‘70 – soprattutto nel secondo periodo- ci sono i primi segnali di una rivoluzione armata. Il sistema politico del paese era formalmente democratico, funzionavano i partiti, gli apparati politici, inclusi quelli di estrema sinistra. In quel momento, stava nascendo un movimento per arrivare al governo per mezzo della lotta armata: una vera follia.

Prima della dittatura?
Sì, la dittatura era un fenomeno estraneo a Mujica ed ai tupamaros. Non aveva niente a che fare con loro. È una questione di carattere regionale con dei connotati economico-finanziari, non tanto militari. E quando uno vede gli sviluppi della storia si chiede fino a che punto questi individui non furono gli agenti catalizzatori di quel processo che derivò dai golpe militari, per segnare un processo di carattere politico-finanziario-culturale-sociale o implementato dai centri di potere. Per poter capire come funzionasalle bongiovanni 2 la politica a livello globale – non solo in questo piccolo paese, ma anche in grandi paesi come Stati Uniti, Germania, Francia, Italia – dobbiamo identificare gli attori protagonisti che sono dietro le quinte, che non sono quelli noti alla gente comune. Mi riferisco alle grandi corporazioni, alle grandi logge, alle grandi organizzazioni criminali. È lì che si trova il potere reale. Altra cosa è il potere formale, quello che si affaccia sul palco davanti al popolo. Quanto più degradata è la cultura, l’intellettualità, la capacità di astrazione degli esseri umani che formano il conglomerato sociale, più semplice è il lavoro di questi centri di potere per ingannare il popolo. Per questo motivo faccio una distinzione tra democrazia formale, che è quella contemplata da un punto di vista rigorosamente di forma, nella Costituzione, nella legge, e quella reale. Quest’ultima non esiste, nè in Uruguay, né in Italia, e nemmeno negli Stati Uniti. Se abbiamo chiaro questo concetto, è fondamentale rendersi conto che gli apparati politici sono degli strumenti di questi gruppi economici, che hanno un denominatore comune: sono gruppi criminali senza moralità, la cui unica finalità è il lucro, l’arricchimento. Importando quella macro visione in Uruguay, Mujica si è convertito in un elemento di laboratorio. Io dico sempre che l’Uruguay è un laboratorio sociologico.

Di quale epoca stiamo parlando?
Dal momento in cui Mujica venne eletto prima senatore e poi presidente della Repubblica iniziò a trasformarsi in un elemento di laboratorio in elaborazione. Era un individuo con un trascorso da guerrigliero, e ciò catturava l’attenzione e la simpatia dei settori di sinistra, che nel paese erano importanti perché quelli tradizionali erano già molto screditati. Allo stesso tempo aveva un apparato militare ed uno economico. La campagna elettorale di Mujica, sulla quale si sta indagando, fu finanziata da bande dedite a reati comuni, ma allora questo personaggio serviva come leader e facilitatore. Allo stesso tempo, Mujica portava una controcultura, era cioè l’immagine di tutto ciò che si confrontava con la cultura tradizionale, con l’intellettualità che aveva caratterizzato l’Uruguay negli anni ’50 e ’60. È quello che qui conosciamo come “chabacano”, l’individuo che cerca di portare ogni cosa ad un bassissimo livello, non a quello popolare.
Lui ci è riuscito con il suo governo, con un discredito totale, decadenza del sistema educativo, della controcultura, dei valori. Se analizziamo l’influenza di José Mujica, vediamo che è stata perversa, negativa  in qualsiasi ambito. Ma la cosa più importante forse è che per il suo passato da guerrigliero in un’organizzazione al margine della legge, lui, dal governo, con quel pragmatismo, con quella conoscenza delle organizzazioni criminali, ha architettato ed inserito nel governo una vera organizzazione a delinquere. Nel nostro Paese il crimine organizzato è il Governo: è Tabaré Vázquez, il ministro Carolina Cosse, il ministro Rossi, il ministro Astori. Sono loro a tratteggiare i grandi crimini multimilionari in dollari contro il popolo ma, allo stesso tempo, attraverso dei meccanismi legali, come segnalava il Dr. Viana (intervistato assieme a Salle, ndr) sono riusciti ad eliminare totalmente il Potere Giudiziario, a fare un colpo di stato tecnico - come io lo definisco - ed avere un individuo – militante del Partito Comunista - incaricato di questa macchina di impunità rappresentata dal servizio decentralizzato della Procura Generale.

Mujica, come Huidobro, viene da una storia reale o apparente, di persecuzione, di prigionia e torture?
Questo è in discussione.

La destra, il partito colorato e quello bianco, i grandi partiti che sempre hanno avuto il potere in questo Paese, le logge massoniche, di fronte a una grande contraddizione come quella che ci segnala, come si sono mossi? Sono scesi a patti, hanno finanziato questo fenomeno? Perché le logge massoniche uruguaiane – come avviene anche in Italia – sono o sono state potentissime in questo Paese.
Effettivamente le logge massoniche nel nostro paese hanno una storia di potere incommensurabile. Pertanto, niente di quanto accade a livello politico è estraneo al lavoro surrettizio, confidenziale, segreto, dietro le quinte, della massoneria. Questo ci porta ad una prima conclusione: indubbiamente la massoneria ha messo da parte i partiti tradizionali, che si dimostravano inefficaci nella loro tabella di marcia. Il Frente Amplio si trasformò nello strumento più efficace della realizzazione dei loro programmi. I partiti tradizionali, invece, non erano mai riusciti a dominare il sindacato, un elemento importante nella tradizione storica di questo paese. Le logge massoniche notarono che una volta caduta l'Unione Sovietica, una volta che questa gente rimase senza un posto dove poter trarre vantaggio, sarebbero state disposte a rivedere tutto riguardo al potere imperiale anglosassone e occidentale. È qui che nasce la famosa frase di salle bongiovanni singTabaré Vázquez sull’"impero buono". Perchè quando non erano al governo, e non ricevevano le tangenti degli Stati Uniti, c'era l’"impero brutto". Poi quando hanno messo da parte i partiti tradizionali che intascavano le tangenti e hanno cominciato ad essere loro funzionali all'impero ad a essere ripagati allora l'impero è diventato buono. Tutto in pochi  mesi. Esemplare ed oscena è stata la trasformazione del Dr. Tabaré Vázquez: attorno al giugno 2004, durante un discorso a Minas de Corrales, Vázquez condannava gli impianti di cellulosa perché erano inquinanti e il loro trasferimento dall'Europa all'America latina. Sono bastati pochi mesi e la vittoria alle elezioni perchè Vázquez si mostrasse a favore di nuovi impianti. Infatti oggi ci troviamo con l’istallazione di un terzo impianto di UPM. Un contratto tra UPM ed il governo di Vázquez  che con il Dr. Enrique Viana abbiamo denunciato penalmente per essere l'oggettivazione di un commercio basato su tangenti con le quali il privato è riuscito a corrompere il funzionario pubblico. La prova è il contratto stesso: le ineguaglianze, la mancanza di reciprocità degli obblighi, l’abusivismo, un contratto vile per il popolo uruguaiano.
I partiti tradizionali sono stati messi da parte perché il Frente Amplio ha i suoi agenti nel PIT CNT (si riferisce alla centrale dei lavoratori, ndr) un'agenzia del governo incaricata di vendere la classe operaia.  Si può dire che è il braccio estorsivo. Quando Mujica e Vázquez si incontrano personalmente con Soros, o Rockefeller il PIT CNT è la loro lettera di presentazione per negoziare. Oggi il Frente Amplio è già al governo per la terza volta e probabilmente lo sarà per una quarta. Dal punto di vista ideologico, politico, filosofico, non c'è differenza. È quello che noi chiamiamo il "PUNOM" Partito Unico del Nuovo Ordine Mondiale. Non importa chi governi, loro rispetteranno l'agenda disposta dalle grandi corporazioni internazionali. Alcuni funzionari che erano sotto il presidente Sanguinetti  oggi stanno lavorando nella Presidenza della Repubblica con delle cariche molto importanti, come ad esempio il segretario della presidenza Miguel Toma.

Domani sarà pubblicata la seconda ed ultima puntata.

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