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di Jean Georges Almendras

"Perché facciamo tutto questo?" È questa la domanda che rivolgono Matías Guffanti e Sonia Tabita Bongiovanni ad una platea di circa un centinaio di studenti delle classi terze dell’Istituto e superiore Notre Dame della città di Montevideo, la mattina di lunedì 20 novembre. È la prima presentazione, in Uruguay, di uno spettacolo artistico del Movimento Internazionale e Culturale OUR VOICE formata in totale da circa 200 giovani.
"Facciamo questo per dei giusti ideali. - risponde Sonia Tabita Bongiovanni (fondatrice del Movimento) e portavoce dei ventidue giovani dell'Italia, Argentina ed Uruguay che l'accompagnano -. Siamo un movimento aperto a chi condivide i nostri ideali di pace, giustizia ed amore. Siamo un movimento di giovani che sentono nel profondo del proprio essere il bisogno di denunciare le ingiustizie. Crediamo che la forza di noi giovani è fondamentale per ribellarsi a tutte le ingiustizie. Noi possiamo fare moltissimo. Non è vero che questa società non può cambiare e la prova siamo noi giovani. Il futuro è nostro e la speranza siamo noi. Per cambiare qualcosa dobbiamo unirci per una stessa causa".
Le parole di Sonia Tabita fluiscono. I concetti trattati, colpiscono per la loro profondità e trasmettono valori importanti come la convivenza umana. Valori di giovani che non si fanno alcun scrupolo nell’esprimersi con spirito critico e libero. Denunciando le ingiustizie sociali del mondo di oggi, il crimine organizzato, la corruzione del sistema politico e le atrocità dei potenti che, seduti nelle poltrone di comando di un sistema finanziario perverso, lasciano al loro passo povertà e disperazioni, violando i diritti umani e civili.   
I ventidue ragazzi di Our Voice, si  esprimono nel loro linguaggio rivolgendosi ai coetanei. Gli studenti li capiscono perfettamente e in un batter d’occhio si identificano nei loro interlocutori, nei loro ideali e nelle loro proposte.   
Questo incontro segna una nuova tappa nella vita di Our Voice, perché è la loro lettera di presentazione in una terra dove non  mancano le ingiustizie e le aberrazioni del mondo moderno, nonostante si vesta di civiltà.  
"Le ingiustizie non hanno confini territoriali, ed è precisamente per questo motivo che Our Voice è un Movimento Internazionale. Le ingiustizie di qualsiasi luogo nel mondo, sono anche le nostre ingiustizie" dice Matias Guffanti, insieme a Sonia Tabita. Ambedue sono il filo conduttore di una manifestazione inedita che si dimostra essere la chiave maestra per l'inizio di un sentiero sudamericano da percorrere.


La sala dell’Istituto superiore e Liceo Notre Dame è lo scenario dello slancio verso una vera presa di coscienza massiccia, che i cambiamenti non sono un'utopia.
"Chi sono i matti? - si chiede Diego Grachot, rappresentante dell'Uruguay - siamo matti noi che vogliamo un mondo senza guerre, senza narcotraffico e in pace?". Gli studenti non esitano nemmeno un istante nell'appoggiare gli ideali di Our Voice. Una vera e propria standing ovation travolgente.
Un'ovazione dal profumo di impegno e sintonia. Una sintonia tra giovani di uno stesso pianeta, che non conoscono frontiere, pregiudizi ed ipocrisie. Una sintonia percepibile in ognuna delle domande degli studenti ed in ognuna delle risposte di Our Voice. Una sintonia, necessaria, indiscutibilmente, per cambiare questo mondo.
Non sono parole morte quelle che abbiamo ascoltato. Sono fatti concreti e pieni di vita con una forza incredibile in ognuna delle rappresentazioni: dall'arte della danza, con Alina e Anubis; all'arte teatrale attraverso l'interpretazione del gruppo dell'Uruguay, di tre drammatiche scene denunciando le sparizioni di persone ai tempi della dittatura; all'arte musicale attraverso un rap interpretato da Leandro e Julietta, denunciando l'assassinio del giornalista della nostra redazione Pablo Medina, in Paraguay, tre anni fa; attraverso una canzone del cantautore uruguaiano Daniel Viglietti, recentemente deceduto, interpretata da Juan Manuel; e di un intervento musicale di Christian e Renzo.
Non è uno spettacolo artistico banale, né tanto meno un momento di divertimento superfluo. In questo incontro gli studenti del Notre Dame hanno trovato un cammino da seguire ed i giovani di Our Voice glielo hanno offerto, con la semplicità trasmettendo in modo diretto e sincero la loro passione per la verità e la giustizia.
Un incontro di due ore intense, in questi tempi di lotta che ci troviamo a vivere assieme ai giovani. Riempie il cuore di entusiasmo e speranza vedere dei ragazzi che, senza conoscersi, sembrano dare vita ad uno stesso blocco di resistenza condividendo progetti e espressioni artistiche.
Urge un cambiamento e perchè avvenga le voci dei giovani sono essenziali.

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