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avorio kenya bruciaUndici pire giganti di zanne sono andate in fumo dopo che il Governo del Kenya ha dato alle fiamme la sua vasta riserva d’avorio con lo scopo di scioccare il Mondo e fermare il massacro di elefanti. Enormi nuvole bianche di fumo si sono innalzate verso il cielo mentre le fiamme continuavano ad essere alimentate da migliaia di litri di gasolio e kerosene iniettato attraverso tubi in acciaio.

Accendendo il fuoco nel parco nazionale di Nairobi, il Presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, ha chiesto un divieto totale del commercio di avorio per porre fine alla tratta “assassina” ed impedire l’estinzione degli elefanti allo stato brado.
“L’altezza della pila di avorio davanti a noi segna la forza della nostra determinazione”, ha detto Kenyatta, prima di buttare una torcia sull’avorio. “Nessuno, e ripeto nessun (buon kenyota), ha del business nel commercio di avorio che, invece, significa la morte dei nostri elefanti e la morte del nostro patrimonio naturale”, ha continuato il Presidente. Le zanne bruceranno per giorni.

Kenyatta ha, precedentemente, condotto un vertice dei Capi di Stato africani e ambientalisti con lo scopo di affermare un divieto totale del commercio di avorio. “Non saremo africani se dovessimo perdere i nostri elefanti”, ha detto alla riunione in un discorso.
I falò sono il più grande incendio di avorio della storia, contenente 105 tonnellate di migliaia di elefanti morti, sette volte più grande rispetto a qualsiasi altra riserva bruciata prima.

Sono state date alle fiamme anche 1,35 tonnellate di corno di rinoceronte, che rappresentano la morte di circa 340 di questi animali in via di estinzione. Il Presidente del Gabon, Ali Bongo, che ha acceso una delle pire, ha parlato del “massacro” di elefanti della foresta in Africa Centrale, ed ha sostenuto le azioni per fermare la vendita di tutto l’avorio.

“Se non agiamo ora rischiamo di perdere questo magnifico animale”, ha affermato Bongo alla cerimonia, sottolineando che i bracconieri stanno “andando fuori dal mercato e che quindi la cosa migliore è andare in pensione ora”.
L’Africa ospita tra 450.000 e 500.000 elefanti, ma più di 30.000 vengono uccisi ogni anno per soddisfare la domanda di avorio in Asia, dove le zanne grezze vengono vendute per circa 1.000$ (800 euro) al chilo. Le pire contenevano circa 16.000 zanne.

Il Kenya ha una lunga storia di incendi d’avorio, guidando il movimento più ampio di manifestazioni pubbliche in tutto il Mondo, ma niente su questa scala era avvenuto prima.

Sul mercato nero, una tale quantità di avorio potrebbe essere venduta per oltre $ 100 milioni ed il corno di rinoceronte farebbe aumentare la cifra di altri $ 80 milioni.
Il corno di rinoceronte può raggiungere il valore di 60.000 $ al chilo – più dell’oro o la cocaina. Nonostante le dimensioni delle pile di bruciate, un totale di circa il cinque per cento delle riserve mondiali, l’avorio rappresenta solo una piccola frazione per cui gli animali vengono uccisi ogni anno.

Il Capo del Kenya Wildlife Service, Richard Leakey, ha invitato tutte le Nazioni africane a seguire l’esempio del Kenya e distruggere l’avorio ed i corni di rinoceronte, dicendo che è “vergognoso” mantenere le scorte in caso di possibile futura vendita.

“I venditori ed i compratori sono speculatori di una merce illegale”, ha detto Leakey. Il Ministro francese dell’Ambiente, Ségolène Royal, che ha partecipato alla “cerimonia del fuoco”, ha annunciato che la Francia vieterà “tutto il commercio di avorio sul proprio territorio” e spera che altre Nazioni europee possano seguirne l’esempio.
L’avorio sequestrato dai bracconieri e dai trafficanti – così come quello proveniente da animali morti naturalmente – è equivalente a solo un quarto del numero di elefanti uccisi ogni anno per alimentare la domanda di economie in crescita in Asia.

La Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie di Flora e Fauna selvatiche (CITES) ha vietato il commercio dell’avorio nel 1989. Gli attivisti dicono che distruggere le scorte metterà gli sforzi anti-traffico in cima all’ordine del giorno durante la prossima conferenza del CITES.

La Cina, che ha inasprito le sue leggi sulle importazioni d’avorio, permette la rivendita di avorio acquistato prima del divieto del 1989, ma gli attivisti chiedono che sia un divieto assoluto delle vendite.

Tutti e tre i principali quotidiani, attraverso dei cartoni animati, hanno mostrato l’impatto a lungo termine dell’uccisione degli elefanti. I media stanno cercando di creare una coscienza comune di come gli animali siano un bene comune da proteggere e che bisogna combattere contro il bracconaggio e la corruzione.

Un cartone animato ha mostrato un’immagine della pira in fiamme oggi, e domani un’altra con avvoltoi che dimostrano la corruzione, l’avidità e l’incompetenza banchettando con un elefante appena ucciso.

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Illuminare le periferie del mondo

Tratto da: liberainformazione.org

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