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NEWS 257406da times of israel.com
Per il ministro della Difesa israeliano Ya'alon, l'Iran rappresenta una minaccia maggiore dello Stato Islamico.

Israele ha una stampa molto libera, che spesso pubblica senza le ipocrisie dei giornali nostrani (non parliamo dei telegiornali) le posizioni dei politici e militari israeliani, anche quando rivelano scandaloso cinismo, spregiudicatezza, alleanze implicite con presunti nemici da usare contro altri nemici più acerrimi.
Così "The Times of Israel" (ripreso dai media di tutto il mondo ma da nessun grande giornale italiano) riferisce di una dichiarazione clamorosa del ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya'alon, il quale sostiene di preferire una Siria governata dall'ISIS a una Damasco influenzata dall'Iran "che ci ha dichiarato guerra". In realtà, quella di Ya'alon suona proprio come una dichiarazione di guerra all'Iran, una guerra totale in cui ogni mossa, palese o sotterranea, viene preventivamente coperta da Tel Aviv.
Si spiega così molto meglio quel che già sapevamo, ma che milioni di cittadini occidentali non sanno perché i giornali non li informano: gli ospedali israeliani curano i miliziani jihadisti siriani feriti, per poi rispedirli a combattere e così indebolire lo Stato siriano.
La classe dirigente israeliana ha mal digerito i riconoscimenti diplomatici che hanno portato l'Iran a pesare molto di più nello scacchiere mediorientale, così come li ha mal digeriti l'Arabia Saudita assieme ai suoi "clientes". L'intervento russo nella guerra siriana ha cambiato gli equilibri, e chi aveva scommesso per equilibri diversi si lamenta: lo hanno fatto i grandi vecchi dell'imperialismo USA, Brzezinski e McCain, che imputavano a Mosca di "distruggere i nostri asset"; lo ha fatto l'Arabia Saudita, che tenta disperatamente di recuperare forze fra i jihadisti che foraggia in Siria e provoca l'Iran; si è mossa la Turchia che ha abbattuto un aereo russo. E naturalmente neanche Israele vorrà perdere i suoi "asset".

Buona lettura.
la Redazione


Ya'alon: Meglio lo Stato Islamico che l'Iran
Per il ministro della Difesa israeliano Ya'alon, l'Iran rappresenta una minaccia maggiore dello Stato Islamico.

di Judah Ari Gross.

Il ministro della Difesa israeliano Moshe Ya'alon lo scorso martedì ha detto che l'Iran rappresenta una minaccia maggiore dello Stato Islamico, e che nel caso il regime siriano dovesse cadere, Israele preferirebbe che la Siria andasse sotto il controllo dell'IS piuttosto che della potenza iraniana.
"In Siria, se la scelta è tra l'Iran e lo Stato Islamico, io scelgo lo Stato islamico. Non hanno le capacità che ha l'Iran" - ha detto Ya'alon partecipando a una conferenza tenuta presso l'Istituto di Studi sulla Sicurezza Nazionale a Tel Aviv - "il nostro più grande nemico è il regime iraniano che ci ha dichiarato guerra".
"L'Iran ha tentato di aprire un fronte di terrore contro di noi sulle alture del Golan", ha detto riferendosi agli sforzi iraniani di sostenere Hezbollah per pianificare attacchi contro Israele. Con il suo accordo sul nucleare e la recente revoca delle sanzioni, Teheran " è uscito dall'isolamento internazionale" ed è diventato un "attore centrale" in Siria, ha continuato. Gli Stati Uniti e la Russia stanno trattando con l'Iran come "parte della soluzione" della guerra civile siriana, ha detto Ya'alon.
"L'Iran determinerà il futuro della Siria e se ciò accadrà, l'egemonia iraniana in Siria sarà un'enorme sfida per Israele" - ha continuato il ministro della Difesa israeliano - caratterizzando il conflitto in Siria e Iraq come "al livello di uno scontro di civiltà."
"Molti in Occidente rifiutano di riconoscere il conflitto come tale - inutile parlare di 'Islam radicale'", ha detto Ya'alon. "Naturalmente, non ogni musulmano è un terrorista, ma la maggior parte dei terroristi nel mondo di oggi è di religione musulmana. Non possiamo ignorarlo".
Passando alla situazione in Israele, Ya'alon ha sostenuto che il governo di Hamas a Gaza, che Israele ha combattuto in tre occasioni negli ultimi anni, è stato scoraggiato e non era alla ricerca di una escalation. "La nostra presenza impedisce ad Hamas o all'IS l'acquisizione di aree palestinesi", ha detto.
Il ministro della difesa ha respinto gli sforzi internazionali per raggiungere un accordo di pace.
"L'impegno della comunità internazionale non porterà alcun progresso - i piani di sicurezza dovrebbero prevedere attacchi all'aeroporto Ben Gurion", ha detto, sostenendo anche che l'attenzione che si sta mantenendo a livello mondiale su Israele gli sembra sproporzionata.
"In Europa stanno ancora parlando di noi quando hanno problemi molto più urgenti, come quello dei rifugiati".
Senza nominare il suo collega/rivale di governo, Ya'alon ha anche risposto causticamente alle velate critiche che nella prima parte della giornata gli sono state rivolte da parte del leader della Jewish Home e ministro dell'Istruzione, Naftali Bennett.
Bennett, allo stesso forum, aveva detto che i nemici di Israele stanno "fiorendo" mentre Israele è ferma ad un "punto morto", non sapendo sviluppare un modo innovativo per migliorare e garantire la sua sicurezza.
Ya'alon ha definito le critiche di Bennett "sconsiderate e infantili." Ha accusato Bennett, anche se non lo ha citato per nome, di "mettere in pericolo la sicurezza nazionale per un guadagno politico a breve termine." Un governo responsabile, ha detto Ya'alon, non è un modo per ottenere pubblicità "o 'mi piace' su Facebook".
Ha anche accusato Bennett di aver sostenuto alcune scelte di politica interna - in particolare, durante l'estate 2014, l'operazione Protective Edge a Gaza - e poi di aver sostenuto pubblicamente scelte diverse. Bennett ha recentemente criticato il suo governo durante la guerra per non aver usato più forza nel colpire Hamas.

(19 gennaio 2016)
Infografica: © Photo by Yonatan Sindel/Flash90.
Fonte: The Times of Israel.
Link articolo © The Times of Israel.
Traduzione a cura della redazione di Megachip.

Tratto da: megachip.globalist.it

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