Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

NEWS 239985da megachip. globalist.it - 22 aprile 2015
Ecco le voci che descrivono un possibile futuro senza la NATO, a partire dalla descrizione di un presente che va invece velocemente verso la guerra.

Grazie al sito lantidiplomatico.it, siamo in grado di riprendere gli interventi delle personalità che hanno partecipato - il 21 aprile 2015 - al convegno "#NoGuerra #NoNato, Per un Paese sovrano e neutrale", tenutosi al Senato. Li riprendiamo qui di seguito, con i link agli articoli originali.
Buona lettura.

FIRMA LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG: cliccaqui.

 

Manlio Dinucci: "A settembre la Nato userà l'Italia per esercitarsi alla guerra con la Russia e nessuno lo sa"

Manlio Dinucci affronta la questione dell'escalation delle tensioni con la Russia. "Quando parlo di Russia, non parlo di angioletti. Ma in base agli interessi economici e politici della Russia, la domanda a cui nessuno risponde è: conveniva a Mosca aprire un fronte in Europa? Certo che no".
I fatti di Piazza Indipendenza a Kiev sono stati a lungo preparati, ci sono le prove, e ora c'è un nuovo fronteggiamento sempre più pericoloso.
Dinucci si è poi soffermato sulle varie esercitazioni militari della Nato che lasciano presagire uno scenario drammaticamente pericoloso. Dopo una prima fase definita "magnifico balzo" (Noble Jump) tenutosi in aprile in Polonia con la partecipazione di forze tedesche e italiane, si è avuta la seconda recentemente a largo della Scozia, definita Joint Warrior, e per ammissione della stessa Nato è stata la maggiore esercitazione navale: vi partecipano dall'11 al 24 aprile 50 navi da guerra (tra cui un gruppo italiano) e 70 cacciabombardieri (che, bisogna sempre ricordare, hanno duplice capacità anche nucleare). Il tutto serve a preparare la madre di tutte le esercitazioni per la cosiddetta "Trident Juncture 2015" (TRJE15) - la maggiore esercitazione dalla caduta del Muro di Berlino ad oggi che si terrà in Italia dal 28 settembre al 9 novembre, cui parteciperanno tutte le forze della Nato. "Verranno ad esercitarsi alla guerra qui in Italia".
In questo stato di cose, prosegue Dinucci, il problema è agire su un'opinione pubblica che ha subito un continuo martellamento da parte delle armi di distrazione di massa. "Prima di militarizzare i territori bisogna pensare a militarizzare le menti. Se un'opinione pubblica accetta tutto, montata dal dramma del Mediterraneo, si accetterà anche l'assurdo: mandare nuovi militari in questa fase storica", ha aggiunto.
Il ragionamento di Dinucci continua su un fatto: bisogna far capire alla gente che tutto questo costa. L'Italia spende infatti, secondo dati della Nato, un ammontare che supera i 52 milioni di euro al giorno. All'incirca la stessa cifra viene ammessa dal Ministero della Difesa. Ma oltre a questo denaro speso ci sono le somme iscritte al Ministero delle finanze per le missioni e quelle iscritte al ministero dello sviluppo. Studi attendibili ed autorevoli - che i parlamentari dovrebbero prendere a riferimento - quantificano oggi il tutto in 80 milioni di euro al giorno che il nostro paese spende nel settore della difesa. Ma non basta, ora la Nato preme affinché la spesa militare venga portata al 2% del Pil: parliamo di 100 milioni di euro al giorno. Oggi questo è uno degli argomenti tabù. "Non si tratta di proporre di cancellare gli eserciti, si tratta di eliminare le spese che travalicano l'art.11 della Costituzione: mezzi d'assalto, missioni di guerra come in Afghanistan, F-35.... etc...", ha concluso Dinucci, ribadendo il suo appello perché ci sia una mobilitazione di massa che chieda l'uscita del nostro paese dalla Nato.
 

FIRMA LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG: cliccaqui.
 ________________________

Padre Alex Zanotelli. "I partiti prendevano il 15% in tangenti per il commercio d'armi. E ora?"

 
Padre Alex Zanotelli si è presentato così: "sono un missionario e so che cos'è l'inferno umano".
Tre cose vanno connesse per capire le armi, per capire le guerre e per capire che siamo in un mondo assurdo: Oxfam ha documentato che l'1% della popolazione mondiale ha più del 99%. Il 20% consuma il 90% dei beni prodotti in questo pianeta, due miliardi di individui vivono con meno di due dollari, mentre uccidiamo per fame 30-50 milioni di persone ogni anno. "E' un mondo assurdo questo in cui viviamo".
Per mantenere il fatto che il 20% si divori il 90%, prosegue Padre Zanotelli, c'è bisogno delle armi. "Servono a questo: a mantenere i privilegi. Spendiamo 1770 miliardi all'anno, davanti ad un mondo affamato. Capite il perché di tutto questo?" Bisogna connettere queste cose, come aveva capito molto bene Francesco d'Assisi, quando al Vescovo che gli chiedeva incredulo perché si stesse spogliando di tutti i suoi beni rispose: "se io ho, devo avere la lancia per difenderlo".
Il Parlamento italiano, ribadisce Zanotelli, ha accettato la Nato come alleanza difensiva "ma non si è mai espressa per i cambiamenti intercorsi successivamente. E quindi capite che in razza di situazione assurda ci troviamo ora. Siamo un paese che ha detto no al nucleare, eppure abbiamo 70 testate atomiche nel nostro territorio". La bomba atomica, prosegue Zanotelli, è un autentico peccato ed è assurdo che come Chiesa Cattolica non si sia arrivati ad una presa di posizione di questo tipo. 
Padre Zanotelli rivela poi, pur non svelandone il nome, che quando era direttore di Nigrizia un importante politico degli anni '80 gli aveva confidato il modo in cui i partiti, anche all'opposizione, guadagnavano il 10-15% di tangenti per ogni transazione d'armi. Questo forse è il cuore del problema anche perché "il sistema non deve essere cambiato molto da allora, anzi..."

Fonte: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=11352

 

FIRMA LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG: cliccaqui.
 ______________________________
 

Giulietto Chiesa: "Siamo alla vigilia di una guerra. Non solo di una simulazione. I giornali americani lo dicono chiaramente"

Gli Usa hanno fretta perché dopo la Russia c'è la Cina e bisogna impedire che assuma il potenziale per poter dominare il mondo

 
"Siamo alla vigilia di una guerra. Non solo di una simulazione. Ho guardato la rassegna stampa americana, oggi, e mi è salita un'enorme angoscia perché lì c'è scritto chiaramente che negli Stati Uniti si preparano alla guerra: se il capo delle forze armate americane dice che 'sappiamo che esiste una minaccia russa sull'Europa e siamo pronti ad una reazione nucleare', provo un brivido. Quando tutti i giornalisti americani parlano di minaccia per il Baltico quando io so per certo che non esiste. Sto pensando ad una grande provocazione, le esercitazioni miliari poi si trasformeranno in operazione". Lo ha dichiarato Giulietto Chiesa intervenendo al convegno "#NoGuerra #NoNato, Per un Paese sovrano e neutrale". Stanno creando una grande forza d'urto sull'opinione pubblica "ed è intanto passata l'idea che la Russia voglia attaccare l'Occidente. Ma nessuno ha misurato gli effetti di tutto questo, vale a dire l'escalation verso una guerra nucleare", ha proseguito Chiesa.
In un'Europa in cui l'ex presidente della Polonia Walesa ha dichiarato pubblicamente che bisogna sparare sulla Russia un missile nucleare per dimostrare che siamo pronti a tutto e Reuters lo riferisce senza fare una piega, vuol dire che siamo in piena isteria, preparata in Occidente per arrivare alla guerra. "Se si comincia non si può finire. Si spara un missile - e poi? E' chiaro che i russi reagiranno. Si preparano anche loro. Si stanno preparando. C'è una logica in questa follia, è da tempo che procede: l'Impero nel quale noi tutto viviamo non è disposto a rinunciare al suo potere". Alla guida degli Usa, prosegue Chiesa, c'è oggi "un gruppo di persone che hanno perso il contatto con la realtà politica e sono pericolosissime".
Quello che è accaduto negli ultimi anni è la crescita di possenti forze capaci di resistere all'Impero: la Russia è la più immediata di questo nucleo di paesi. "Non è il luogo del bene" certo, semplicemente "è una potenza capitalistica che non ha nessun interesse ad una guerra. Non ha nessun interesse ad attaccare nessuno in questo momento". Il calcolo dell'Impero, prosegue Giulietto Chiesa, è chiaro: colpire l'unico paese in grado di reagire militarmente, eliminare prima la Russia. La crisi ucraina va inquadrata in questa 'logica': "serve come bastione della Nato per colpire la Russia". Non ci sono riusciti ancora, perché Putin ha saputo mantenere la calma. "Non so quanto resisterà, perché ci sono 150 milioni di russi colonizzati vent'anni che sanno quello che è successo, quello che sta succedendo e che non sono più disposti a subire oltre".
E il ponte per permettere tutto questo è il ritorno del nazismo in Europa che ha costituito un comando militare unito con Polonia, Lituania, Lettonia..., un cerchio che si è arricchito di uno stato nazista con tre cittadini americani al suo interno. Il nazismo entra in Europa per portare l'attacco alla Russia. Il calcolo che fanno è portare il nazismo in Europa e cancellare la democrazia in Europa. "Non è uno scherzo, ma è l'inizio potenziale della Terza Guerra mondiale".
Perché questa fretta? Perché ora? "Potevano liberarsi di Yanukovich il prossimo anno con le elezioni, perché fare la rivolta con forze naziste?", chiede Giulietto Chiesa. Hanno fretta perché dopo la Russia c'è la Cina e bisogna impedire che assuma il potenziale strategico per poter dominare il mondo. Pechino produce un milione di ingegneri all'anno e tra cinque anni il potenziale militare nucleare sarà uguale a quello degli Stati Uniti e poi domineranno il pianeta. Gli Usa non lo accettano e sono disposti a tutto. Siamo a questo punto e l'uscita dall'Italia dalla Nato potrebbe salvarci. Se inizia l'escalation non sarà più possibile tornare indietro. A chiedere di uscire dalla Nato non siamo soli, conclude: i greci con Syriza di fatto sono in opposizione con quest'Europa e nel suo programma c'è scritto; Marine Le Pen in Francia lo chiede; Podemos dice che metteranno all'ordine del giorno un referendum per l'uscita; Farage lo dice nel Regno Unito. Bene, "noi non possiamo che invocare una forza politica trasversale anche in Italia che si batta per l'uscita dalla Nato".

Fonte: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=5871&pg=11353


FIRMA LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG: cliccaqui.
 ______________________________
 

Franco Cardini: "La guerra tra poveri creata per i fini dei grandi ricchi è il velo malvagio che va strappato dall'umanità"

"Non bisogna uscire dalla Nato è la Nato che va fatta uscire da noi". Lo ha affermato lo storico Franco Cardini. La Nato nacque per scopi difensivi come contraltare del Patto di Varsavia e oggi ha assunto una logica completamente diversa rispetto a quella rispetto alla quale il Parlamento italiano decise di aderire.
Barbara Spinelli lo diceva chiaramente su Repubblica che bisogna uscirne e colui che considero il più competente, intelligente, tra gli alti ufficiali dell'esercito, il generale Fabio Mini, ha dichiarato chiaramente che gli F 35 come i droni sono una balla, per fortuna c'è una guerra tra le multinazionali su questo. Ormai è un pessimo affare ed assolutamente pericoloso per la pace nel mondo.
Bisogna uscire da questa trappola, perché è ingiusta, perché è obiettivamente superflua rispetto a chi ne dovrebbe essere l'utenza passiva. O meglio, prosegue Cardini, non è inutile, come le guerre, è utile a chi fa profitti di morte. "Agli altri no, fanno solo male. Per me, che sono un vecchio europeista, in vecchia età, posso dire con certezza che la mia Europa non è Eurolandia, che ci tartassa sulla lunghezza delle code dei baccalà o sul cacao per un intruglio da definire cioccolato, o che ci obbliga ai pesi finanziari impossibili ed è poi immobile davanti alla gente che affoga in Mediterraneo. Io, quando sono iniziate le ecatombi nel Mediterraneo, ho pensato che sarebbe almeno servita a qualcosa di umanitario, a liberarci da questa vergogna di bambini muoiono in modo atroce, miserabile", ha sottolineato.
Come professore di storia, Cardini dichiara poi che quando si parla di genocidi si dibatte spesso sulla definizione Onu e su quello armeno; o si dibatte se sia più genocida Stalin o Hitler, ma ci si dimentica che se c'è un padre di tutti i genocidi moderni, un modello che ha ispirato poi gli altri, ebbene questo nasce dall'idea di un grande coltivatore americano, il quale scrisse nero su bianco quello che poi venne attuato nello sterminio iniziato nel 1830 con il cosiddetto Indian Removal Act. Ma di queste cose non parla nessuno. A teorizzarlo fu un colto proprietario terriero che scrisse i modi di deportazione, la poca acqua, il poco cibo, la frusta per chi si buttava a terra e, più in generale, la morte da infliggere a chi veniva strappato dal suo territorio natio. Quel signore si chiamava Thomas Jefferson, fondatore della patria di libertà. Questa infamia è stata dimenticata. Ma c'è una cosa, conclude Cardini, ancora più infame dei genocidi, della bomba atomica, delle violenze immani ed è la guerra tra i poveri. Quelli che mandano i poveri a morire per i loro fini sono sempre grandi ricchi. Questo è il velo malvagio che va strappato dall'umanità: i jihadisti sono oggi come quei cani che reagiscono con la forza al bastone per poi tornare a leccare la mano del padrone: "quel padrone che li ha mossi all'inizio. Non so come, ma bisogna insegnare a questi poveri cani a mordere la gola del padrone", ha concluso Cardini.

Fonte: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=6&pg=11354

FIRMA LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG: cliccaqui.

 

__________________________

Fulvio Grimaldi: "Basta ipocrisia. I drammi umani in Mediterraneo sono responsabilità di Sigonella (Nato)" 

Il giornalista Fulvio Grimaldi ha parlato, rispetto alla tragedia di questi ultimi giorni in Mediterraneo, di uragano di ipocrisia e lacrime false, decine di pagine per denunciare, soluzioni per impedire. Nessuno che però vda alla base del problema dell'immigrazione. Astrattamente ci si indigna per le persecuzioni, sulle dittature da cui fuggrebbero. "E' esattamente come cercare di buttare secchietti di acqua in una casa che va a fuoco e non intervenire con decine di persone che dalla porta buttano benzina", sottolinea Grimaldi.
 
Chi è che ha fatto morire queste migliaia di persone in Mediterraneo? Gli scafisti del Nord Africa? "Quella gente scappa dalle bombe che sono partite da Sigonella. Dal 1967 in poi mi sono trovato in tutti i teatri di guerra da dove partono le migrazioni e posso dire che in quei luoghi c'è piena consapevolezza di chi siano i veri responsabili. Noi molto spesso ci definiamo la comunità internazionale e vogliamo fare la morale di tutti, dimenticando che siamo un'infima minoranza rispetto all'America Latina, Iraq, Siria, Africa, etc", ha sottolineato Grimaldi.
L'assassinio di 3 milioni di iracheni, i milioni di siriani e di libici in fuga, i milioni di morti in Afghanistan sono il prodotto di una strategia Usa (Nato) che ha l'effetto collaterale della migrazione. Il nostro intervento in tutti questi paesi ha provocato quello che si voleva provocare: far muovere, migrare esseri umani in eccesso non interessanti per il sistema capitalistico perché non dediti al consumismo. Togliere di mezzo milioni di persone per aprire la strada alla cattura delle risorse, è questa la strategia di fondo, secondo Grimaldi.
Un secondo effetto è provocare queste fughe, arrivano perlopiù in Europa, come in Centroamerica arrivavano in Messico (non è casuale che questi migranti provocati dalla distruzione dei territori degli Usa arrivano in Europa). Un rapporto di vassallaggio verso l'imperatore che deve essere tenuto a bada per le imprese geopolitiche anche attraverso questa migrazione di massa.
L'arrivo dei migranti è una strategia per indebolire l'Europa. Si può avere e si deve avere tutta la cura umanitaria, ma non si deve dienticare chi l'ha provocata: sono stati gli USA, è stata la Nato, siamo stati noi con Sigonella. Arrivano da noi e non possono non creare lacerazioni sociali, oneri finanziari in un paese indebolito, ma tutto questo serve a mantenere l'Europa in una situazione si subalternità, per condizionarla alla serie di imprese che gli Usa ha in mento verso la Russia. Ma è anche la condizione per continuare al modello neo-liberista che Renzi segue bene. Basta pensare al TTIP, segretamente negoziato ai nostri danni. Tutti i nostri standard che ancora sopravvivono per le forze d'opposizione del passato saranno rasi al suolo.
La nostra soggezione alla Nato (Usa) ha prodotto disastri infiniti, conclude Grimaldi, che cita un ultimo inquietante dato per il futuro del nostro paese: ultimamente Obama ha deciso di investire un trilione di dollari nell'ammodernamento delle armi nucleari. Tutto questo dovrebbe alimentare le coscienze per uscire dalla Nato.

Fonte: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=11351

Tratto da: megachip.globalist.it

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos