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droga-sequestratadi Piero Innocenti - 3 giugno 2013
Erano stati i sindaci e gli sceriffi delle città americane, a ridosso del confine con il Messico, a lanciare, più di due anni fa, segnali di forte preoccupazione per la violenza nei loro territori. A El Paso, Phoenix, Laredo ma anche a San Diego, Chula Vista Bonita, troppi i sequestri di persona, gli omicidi, incontrollabile il contrabbando di armi, di droghe, di esseri umani. La frontiera, in entrambi i paesi, è diventata ormai territorio di violenze di ogni genere. A Laredo la droga viene spacciata per strada da “muchachitos” di tredici, quattordici anni che, secondo la legge del Texas, non possono essere arrestati. Per questa attività vengono pagati con 300 o 400 dollari alla settimana. Raul Salinas, sindaco di Laredo, ex appartenente al Fbi, parla di un diffuso consumo di droghe tra i giovanissimi e di una trentina di omicidi l’anno. In realtà il traffico ed il consumo di droghe, continuano ad essere un serissimo problema e una grave minaccia per gli americani. Secondo informazioni del National Drug Center, della Drug Enforcement Adminstration e di esperti antidroga dei vari paesi europei presenti negli USA, la disponibilità di droghe è in forte aumento, con particolare riferimento all’eroina, alle amfetamine e alla marjiuana. In particolare si registra:

• un aumento nella disponibilità di eroina caratterizzato da una maggior purezza delle dosi sequestrate, da prezzi più bassi e da un maggior afflusso di tale droga dal vicino Messico;
• un incremento sul mercato delle droghe sintetiche, con una produzione interna sostanzialmente stabile ma con un flusso maggiore di produzione messicana che utilizza anche precursori più “scadenti” rispetto ai principali che sono efedrina e pseudo efedrina e sui quali si rileva un forte controllo delle autorità;
• un aumento nel contrabbando di marjiuana dal Messico attraverso la frontiera sud occidentale;
• una più accentuata presenza di trafficanti di origine asiatica che trafficano in MDMA al confine con il Canada;
• una minore disponibilità di cocaina, già rilevata da qualche anno a questa parte, dovuta ad un calo di produzione della Colombia e ad una maggiore attività di interdizione delle forze di sicurezza dai paesi vicini ( in particolare il Messico), ma anche dalla maggiore richiesta di questa droga da altri mercati, soprattutto quelli europei.

Nel 2008, oltre 25milioni di cittadini americani maggiori dei 12 anni avevano dichiarato di aver fatto uso di droghe illecite o quello, non terapeutico, di farmaci di prescrizione (principalmente medicinali contenenti oppiacei antidolorifici). Nel 2011, il dato è rimasto sostanzialmente immutato e si sono registrati circa un milione di accessi nei pronti soccorso degli ospedali per abuso di droghe. Le overdosi hanno causato nel triennio 2009-2011 una media di 28mila decessi l’anno, con un rapporto pari a 12 morti per 100mila abitanti. Le morti da droga producono, poi, altre tragedie umane; fra il 2002 ed il 2007, circa 2 milioni di bambini hanno vissuto con almeno un genitore tossicodipendente. Senza contare che l’abuso di droga è considerato indirettamente la causa in circadue terzi delle adozioni negli USA. L’impatto sul sistema economico, giudiziario penale, sanitario, ambientale, costa agli americani circa 200 miliardi di dollari l’anno. Ilvergognoso problema dell’affollamento delle carceri che si vive in Italia da decenni è forte anche negli USA dove il 20% dei reclusi nelle carceri di Stato e il 53% in quelle federali, è in detenzione per crimini legati alle droghe (fonte Bureau of Justice Statistics,2012). All’egemonia dei cartelli messicani, attivi in tutti gli Stati americani, si somma la presenza sempre più ingombrante di gruppi criminali cubani, vietnamiti, cinesi, giapponesi, mentre alcune decine di migliaia di giovani e giovanissimi (si parla di 900mila) compongono le “street gangs” che infestano ben 2500 città americane. Non stanno a guardare le mafie italiane che sono operative in almeno 19 Stati con attività che spaziano dal traffico di droga, alle estorsioni,alle frodi, al riciclaggio di denaro.

Il mercato delle droghe (cenni)

Circa il 90% dei sequestri di droghe si verifica in 20 dei 327 varchi ufficiali di confine (terrestri, marittimi, aerei) negli Stati Uniti. Nel  corso del 2011 (ultimo dato disponibile) sono state sequestrate oltre 20tonnellate di droga in transito, provenienti dai confini terrestri del Canada e del Messico sfruttando, in particolare, le riserve indiane di Tohono O’Odhan (Arizona) e quella di St. Regis Mohac nello stato di New York. Nella prima riserva ( 75 miglia di zona desertica praticamente incontrollata),si ritiene che entri circa il 10% della marjiuana proveniente dal Messico. Nella seconda le stime parlano di un 20% di marjiuana. In entrambe le riserve ci sarebbe un accordo “sottobanco” con il governo americano per attenuare i controlli di polizia. Meno del 3% del totale dei sequestri sono avvenuti lungo la rotta marittima utilizzata dalle organizzazioni criminali colombiane, domenicane, giamaicane, portoricane e venezuelane. Oltre a navi porta container, da crociera, pescherecci e “go fast”, diversi gli episodi di trasporto con gli “ SPSS” (self propelled semisubmersibles), semisommergibili in grado di contenere anche alcune tonnellate di cocaina per viaggi di migliaia di miglia marine (negli ultimi cinque anni ne sono stati sequestrati almeno ottanta nelle acque del Pacifico o in allestimento nella foresta colombiana). Soltanto il 24% dell’eroina, il 15% dell’mdma, il 6% della cocaina e meno dell’1% delle metamfetamine e marjiuana sequestrate sono introdotte negli USA attraverso il canale aereo.

In questo contesto, il traffico e l’abuso di metamfetamina rappresentano un problema serio per gli apparati di law enforcement. Nell’ultimo biennio, la disponibilità di questa droga è aumentata significativamente, registrando, di conseguenza, una diminuzione dei prezzi al consumo. Dopo un periodo di calo nella produzione di metamfetamine in Messico ( paese  primo fornitore degli USA), coincidente con gli anni 2007 e 2008 , periodo di grosse restrizioni ( e di maggiori controlli) delle autorità messicane nelle importazioni di efedrina e pseudo efedrina, recentemente i narcos messicani hanno ripreso a pieno ritmo il commercio utilizzando altre sostanze chimiche e altri metodi di produzione. Restrizioni nella vendita al dettaglio di efedrina si sono avuti in almeno 45 stati americanidopo che si era rilevato un incremento della produzione “interna” di metamfetamine prodotte in piccoli laboratori domestici localizzati, per lo più, nel sud est del paese. C’è da dire che, nonostante queste misure preventive, i trafficanti di droghe hanno fatto ricorso a vari espedienti per aggirare i divieti; tra questi il cosiddetto “smurfing” che consiste nell’acquisto di numerosi, piccoli quantitativi di medicinali contenenti pseudo efedrina utilizzando una folta schiera di persone in modo da rendere molto più complicata un’eventuale indagine.

Il mercato delle droghe è interessato anche dalla “diversione” e abuso di farmaci sottoposti a prescrizione medica, in particolare gli oppiacei antidolorifici, molto diffusi tra i consumatori per lo stato di euforia indotto. La diffusione non terapeutica di questi medicinali, assunti con altri farmaci o droghe, ha fatto aumentare in modo considerevole le morti per overdose, passate dai 3994 casi del 2001 agli 11000 del 2006, per superare quota 12mila nel 2008. Uno studio condotto nel 2009 nello stato del West Virginia ha evidenziato che in circa l’80% dei casi di overdose da farmaci di prescrizione erano presenti altre sostanze capaci di generare negli assuntori situazioni di torpore analoghe a quelle prodotte dall’eroina. In alcuni Stati la polizia ha segnalato il coinvolgimento  in questo specifico settore del crimine organizzato e di bande giovanili (gangs di strada). In Florida, il fenomeno ha assunto aspetti davvero preoccupanti grazie alla complicità di medici senza scrupoli che prescrivevano considerevoli quantità di medicinali contenenti oppiacei a consumatori o venditori illegali. Emblematici di questa situazione di commercio di medicinali, sono stati gli esiti di alcune indagini condotte dalla polizia federale nel 2009. In particolare, nell’ottobre, la polizia del Kentucky ha arrestato oltre 500 trafficanti e consumatori in 33 contee diverse per aver acquistato in varie “cliniche del dolore” della Florida medicinali contenenti oppiacei e averli rivenduti nel Kentucky. Nel mese di Novembre erano state denunciate una ventina di persone che con medici compiacenti erano riuscite ad inviare, tramite servizio postale, circa 200mila pasticche di oxicodone ricavando circa 5milioni di dollari. Quello delle droghe, alla fine, continua ad essere il mercato che offreinesauribili prospettive di profitto, con i suoi milioni di “clienti” affezionati,in una società, quella americana, la più ricca del mondo e, di conseguenza, la più consumistica e sensibile all’offerta di “prodotti” finalizzati al piacere.

Tratto da: liberainformazione.org

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