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kwok-raymond-thomas-webDai grattacieli al carcere con l’accusa di corruzione
di Ilaria Maria Sala - 30 marzo 2012
I miliardari Raymond e Thomas Kwok sono stati arrestati per ordine della Commissione anti-corruzione di Hong Kong



Hong Kong. Scandalo a Hong Kong, nella serata di giovedì, con l’arresto da parte della Commissione anti-corruzione dei miliardari Raymond e Thomas Kwok. I fratelli, dotati di più di 18 miliardi di dollari Usa, rappresentano la seconda maggiore fortuna di Hong Kong (seconda solo a quella del loro eterno rivale Li Ka-shing), e sono proprietari del più grosso gruppo immobiliare dell’Asia intera per capitalizzazione, la Sung Hung Kai Properties.

I due Kwok sono stati visti entrare ieri negli uffici della Icac (Independent Commission Against Corruption, l’istituzione anti-corruzione di Hong Kong) scortati dalla polizia, per «sospetto di essersi macchiati di crimini previsti dall’Ordinanza per la prevenzione della corruzione», insieme ad un ex funzionario governativo, Rafael Hui, arrestato dalla Icac per «cattiva condotta in pubblico ufficio».

La bomba a effetto ritardato che ha portato agli sviluppi di giovedì sarebbe stata innescata nel 2008, quando una spaccatura all’interno della famiglia Kwok portò all’espulsione di Walter Kwok, il maggiore dei tre fratelli, dal gruppo di famiglia fondato nel 1963 dal padre Kwok Tak-seng (deceduto nel 1990), che impiega oggi quasi 40.000 persone. Quattro anni fa, l’intera Hong Kong era rimasta affascinata da una faida familiare che aveva tutti i connotati di una soap opera: Kwok Siu-hing, moglie di Kwok Tak-seng e madre dei tre fratelli, detentrice della quota dominante delle azioni del gruppo di famiglia in pensione dallo scorso anno, avrebbe deciso in accordo con Raymond e Thomas di tagliare fuori Walter, dopo essersi stancata delle «eccessive interferenze» sulla gestione dell’azienda apportate dall’amante di quest’ultimo, l’ambiziosa Ida Tong, avvocato. Non si tratta di una arrampicatrice sociale spuntata dal nulla, dato che Ida, amica d’infanzia dei tre Kwok, era il primo amore di Walter. Questi, che rinunciò a sposare la sua ex compagna di giochi in seguito ad un fermo veto paterno, convolò a nozze con una ragazza scelta dal padre. Dopo appena sei mesi, il divorzio, a cui seguì il matrimonio con l’attuale moglie, Wendy Lee, che fece l’impossibile per liberare il marito dalle grinfie di Cheung Tze-keung (detto Mani Bucate), gangster a capo di una triade mafiosa che nel 1997 lo rapì. Malgrado tutto ciò, con la morte del padre Walter riprese le relazioni con Ida, e cercò di imporne la presenza in azienda, riuscendo solo a farsi interdire per incapacità mentale da mamma e fratelli, che, dopo la sospensione, lo espulsero definitivamente dal gruppo nel 2010. Secondo Walter, però, la sua cacciata dalla Sung Hung Kai sarebbe stata in conseguenza di una transazione illegittima portata avanti dagli altri due fratelli che, pur di non lasciarlo indagare sul loro operato, lo fecero dichiarare «bipolare».

Ma per fare ciò sembra che siano ricorsi a carte false, che potrebbero essere state facilitate da Rafael Hui, il quale, secondo le indiscrezioni trapelate giovedì sera, avrebbe forse anche consentito ai due Kwok di portare avanti grosse illegalità nelle vendite di immobili.

Per sapere come andrà avanti la vicenda bisogna aspettare che l’Icac decida di rivelare maggiori dati: quest’organizzazione, con potere di portare avanti arresti pur operando in modo indipendente tanto dalla polizia che dal governo di Hong Kong, è stata istituita negli Anni Settanta, quando la città era invischiata in una diffusa e violenta illegalità che ne aveva minato nel profondo la stabilità sociale.

Dopo una combattutaelezione a capo dell’esecutivo, la massima carica politica di Hong Kong, conclusasi la scorsa domenica e vinta da Leung Chun-ying, il candidato inviso ai promotori immobiliari della città, alcuni cominciano a chiedersi se il tempismo con cui ha agito l’Icac non sia legato al cambio della guardia del potere locale.

Tratto da: La Stampa

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