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Obamaguerraopace-webdi Antonio Mazzeo - 15 febbraio 2012
Sacrifici e tagli per tutti ma non per i mercanti di morte. L’amministrazione Obama ha presentato al Congresso la proposta di bilancio 2013 per il comparto “difesa”: 613 miliardi di dollari, 525 per pagare stipendi e acquistare cacciabombardieri, missili, carri armati e bombe nucleari e 88 per le missioni di guerra d’oltremare. Meno di quanto chiedevano generali e ammiragli ma alla fine tutti sono rimasti contenti: la Marina confermerà i suoi undici gruppi navali guidati da portaerei a propulsione atomica, l’Aeronautica e i Marines avranno i nuovi caccia ed elicotteri multi-missione, l’Esercito si diletterà con superblindati, tank, radar e intercettori terra-aria. Grazie agli ordini Pentagono potranno brindare le borse e le aziende leader del complesso militare industriale Usa, le inossidabili Boeing, General Dynamics, Lockheed Martin, Northrop Grumman, Raytheon, ecc..

Quasi un terzo delle spese andranno per l’acquisto e la modernizzazione dei sistemi di guerra più sofisticati, aerei con e senza pilota, navi e sottomarini d’attacco, missili a medio e lungo raggio, satelliti. Esattamente 179 milioni di dollari, il 7% in meno del bilancio di previsione 2012, ma con quasi 70 milioni da destinare alla ricerca e allo sviluppo di nuovi strumenti di morte. A fare la parte del leone saranno i famigerati cacciabombardieri F-35 “Joint Strike Fighters” di Lockheed Martin che piacciono tanto pure ai ministri-ammiragli di casa nostra. Il prossimo anno, il Dipartimento della difesa vorrebbe acquistarne 29, 19 da destinare a US Air Force e 10 a US Navy, per un valore complessivo di 9,2 miliardi di dollari. Il programma degli F-35 sarà comunque ridimensionato per poter risparmiare nei prossimi cinque anni almeno 15 miliardi.   

US Air Force e il Corpo dei marines potranno contare pure su 835 milioni di dollari per acquistare, sempre da Lockheed Martin, 7 grandi aerei tanker e da trasporto pesante HC/MC-130J “Hercules” per le operazioni speciali. In budget anche 21 bimotori a decollo verticale V-22 “Osprey”, il falco pescatore progettato dal consorzio Bell-Boeing per il supporto alle missioni di guerra. Importanti finanziamenti giungeranno poi all’Aeronautica per proseguire nei programmi di modernizzazione della flotta dei grandi velivoli da trasporto C-17 e C-16 e per il rifornimento in volo KC-10 e KC-135 e di acquisizione di nuovi radar per i caccia F-15C/D ed F-16.

Il Pentagono ha poi richiesto 1,3 miliardi di dollari per potenziare la flotta dei cargo C-5 “Galaxy”, i fondi per migliorare i sistemi di comunicazione dei bombardieri strategici stealth (invisibili) B-2, potenziare le armi di precisione dei vecchi B-52 e modernizzare il sistema missilistico intercontinentale “Minuteman III” ICBM. In budget anche 1,8 miliardi di dollari per finanziare la ricerca e lo sviluppo del KC-46, futuro velivolo tanker di US Air Force, 808 milioni per migliorare le componenti del supercaccia F-22A “Raptor” e 292 milioni per la progettazione di un nuovo cacciabombardiere strategico stealth.

Tranche miliardaria pure per i grandi e piccoli velivoli senza pilota UAV per lo spionaggio e il lancio di bombe e missili, già ampiamente impiegati in Afghanistan, Iraq, Libia, Pakistan, Somalia e Yemen. Il budget 2013 prevede una spesa di 1,2 miliardi di dollari per 6 nuovi RQ-4 “Global Hawk”, i falchi globali di Northrop Grumman, 3 da assegnare alla Marina nell’ambito del programma Broad Area Maritime Surveillance e 3 alla Nato per l’AGS (Alliance Ground Surveillance), il nuovo programma di sorveglianza terrestre dell’alleanza atlantica, il cui centro di comando e controllo verrà installato nella base siciliana di Sigonella.

Il Dipartimento della difesa ha chiesto inoltre al Congresso l’autorizzazione ad acquistare 43 droni hunter-killer con missili “Hellfire” prodotti da General Atomics, costo complessivo 1,9 miliardi. Ventiquattro saranno del tipo MQ-9 “Reaper” (sino a 28 ore di autonomia e la possibilità di trasportare bombe GBU-Paverway), i restanti 19 nella versione più avanzata MQ-1C “Grey Eagle” (36 ore di autonomia). US Army riceverà invece 234 mini-aerei senza pilota RQ-11 “Raven” prodotti da AeroVironment (valore 184 milioni).

L’esercito avrà la possibilità di potenziare il proprio parco elicotteri grazie al finanziamento di tre programmi distinti per un costo complessivo di 3,6 miliardi. Il primo riguarderà l’acquisizione di 10 nuovi velivoli d’attacco Boeing AH-64 “Apache” e l’ammodernamento di altri 40 già in dotazione dello stesso modello (prime contractor Northrop Grumman e Lockheed Martin). Il secondo vedrà l’acquisto di 25 nuovi mezzi da trasporto Boeing CH-47 “Chinooks” e l’ammodernamento di altri 19. Il terzo l’acquisto di 59 elicotteri multiruolo UH-60 “Black Hawks” (produttore Sikorsky). Altri 272 milioni verranno utilizzati per acquisire 34 elicotteri leggeri UH-72 prodotti da EADS North America. “Specie in Afghanistan, per le sue particolari condizioni ambientali, c’è una tremenda domanda di elicotteri da parte delle forze di terra”, ha spiegato il generale Peter Chiarelli di US Army. In programma pure la fornitura di 28 elicotteri d’attacco Bell H-1 al Corpo dei marines (852 milioni).

Quasi undici miliardi di dollari sono stati richiesti dal Pentagono per finanziare l’acquisizione o la ricerca e sviluppo di nuovi sistemi di guerra terrestri. Si tratta nello specifico del “Joint Light Tactical Vehicle”, velivolo leggero per il pattugliamento e la scorta convogli per scenari come quelli dell’Afghanistan e che sarà prodotto a partire dalla fine di quest’anno da General Dynamics (116.8 milioni); del camion da trasporto mezzi tattici “MTV” della Oshkosh Corporation (1.471 unità per un costo complessivo di 377,4 milioni); del mezzo pesante M1135 Stryker Nuclear, Biological and Chemical Reconnaissance Vehicle (NBCRV) di General Dynamics per la sorveglianza e il rilevamento rischi NBC (58 unità per una spesa di 332 milioni). A General Dynamics potrebbero andare pure 74 milioni per ammodernare i tank M1 “Abrams”.

La percentuale maggiore delle spese di guerra per il 2013 è tuttavia destinata alla Marina militare (156 miliardi di dollari). Tra i programmi più importanti, l’acquisto di 5 bimotori Northrop Grumman E-2D “Hawkeyes” per la sorveglianza marittima e la difesa delle unità di superficie (1,2 miliardi); di 26 caccia imbarcati Boeing F/A-18E/F “Super Hornets” (2,2 miliardi); di 12 velivoli per la guerra elettronica Boeing EA-18 “Growler” con decollo dalle portaerei. US Navy acquisirà anche 33 nuovi caccia-addestratori (si tratta dei cosiddetti “T-6” a cui concorre pure l’italiana Alenia Aermacchi, importo 286 milioni) e 37 elicotteri multi-missione Sikorsky MH-60 “Seahawk” (1,33 miliardi). Tre miliardi e 200 milioni di dollari andranno invece per i primi 13 pattugliatori marittimi di ultima generazione P-8 “Poseidon” destinati a sostituire progressivamente i vecchi P-3C “Orion”. Anche i “Poseidon”, come i “Global Hawk” e i “Reaper” troveranno ospitalità nella base di Sigonella.

Oltre 22 miliardi e mezzo di dollari saranno spesi per il varo di nuove unità navali e sottomarini. In particolare, US Navy acquisterà 2 cacciatorpediniere della classe “Arleigh Burke” (3,5 miliardi) e 4 navi da combattimento di superficie “LCS” (Littoral Combat Ship). Alla realizzazione di queste ultime, concorrono due consorzi “internazionali” guidati rispettivamente da Lockheed Martin (con possibili sub commesse per l’italiana Fincantieri) e General Dynamics-Northrop Grumm.

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