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petroliodi Andrea Bertaglio - 15 novembre 2012
Quattro miliardi e mezzo di dollari. E’ la multa senza precedenti che la British Petroleum pagherà alle autorità Usa per la marea nera del Golfo del Messico del 2010. Lo conferma la stessa società, dopo che oggi la Bbc aveva rivelato in anteprima la trattativa per una cifra tra i tre e i cinque miliardi. “La multa più salata della storia statunitense”, l’ha definita la tv britannica.

A due anni e mezzo dalla tragedia della piattaforma Deepwater Horizon, che costò la vita a 11 persone e riversò per quasi tre mesi milioni di barili di petrolio nell’Oceano Atlantico, il colosso petrolifero sceglie quindi di dare fine al procedimento penale che, dal 20 aprile 2010, lo vede coinvolto. Come? Con un patteggiamento: dichiarandosi colpevole, infatti, la compagnia pagherà, ma potrà ottenere l’esenzione da ulteriori procedimenti penali. Oltre alle cifre stellari, però, è previsto anche l’arresto di almeno 4 suoi impiegati. Inoltre, le numerose cause civili per danni intentate contro Bp sia da privati che dalle autorità federali Usa rimarranno comunque aperte.

Brutte notizie per Bp ed i suoi azionisti: i 20 miliardi di dollari del fondo di compensazione che erano già stati preventivati non saranno gli unici che la compagnia dovrà erogare entro la fine di quest’anno. Il gigante britannico, infatti, batte nuovo record: dopo avere provocato il più grave disastro ambientale della storia americana, si appresta ora a pagare la multa più salata mai data nel nuovo continente. I 4,5 miliardi sono ben di più di quelli saldati nel 2009 dalla più grande azienda farmaceutica del mondo, Pfizer, condannata dal Dipartimento di giustizia a pagare la cifra record di 1,2 miliardi di dollari.

Ritenuta responsabile dell’esplosione che portò al diffondersi della cosiddetta “marea nera” insieme alle società Transocean, proprietaria della piattaforma e responsabile della valvola di sicurezza (il blowout preventer, che cedendo provocò la tragedia), e Halliburton, che fornì i servizi di cementazione, Bp deve ancora raggiungere un accordo definitivo con queste aziende. Che, come le co-proprietarie del pozzo Macondo, Anadarko e Moex, e l’appaltatore Weatherford, che hanno già contribuito alle compensazioni per circa 5 miliardi di dollari, molto probabilmente verranno coinvolte nel pagamento della maxi-penale.

Tratto da: ilfattoquotidiano.it