di AMDuemila
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov: “Putin spera di non dover intervenire”
Il presidente russo, Vladimir Putin, si è detto disposto a intervenire con le forze di polizia nella vicina Bielorussia se la situazione dovesse sfuggire al controllo. "Alexandr Grigorevich (patronimico di Lukashenko) mi ha chiesto di formare un contingente di membri delle forze dell'ordine. E l'ho fatto. Ma abbiamo anche convenuto che questo non verrà utilizzato finchè la situazione non sfugge al controllo", ha dichiarato Putin in un'intervista al canale "Rossia 1". Il capo del Cremlino ha sottolineato che la Russia si comporta in modo molto più moderato nei confronti della Bielorussia rispetto agli europei e agli americani. Le autorità bielorusse devono comunque considerate le proteste in corso, ha aggiunto Putin nell'intervista. "Tutti i partecipanti a questo processo avranno sufficiente buon senso di trovare una soluzione in modo calmo e senza estremismi. Ma se la gente è scesa in strada, bisogna considerarlo, ascoltarli, reagire", ha spiegato nell’intervista. L'arresto dei 32 mercenari della Wagner in Bielorussia alla fine di luglio è stato il frutto di una operazione congiunta fra le agenzie di intelligence di Ucraina e Stati Uniti, ha denunciato Putin, che ha inaugurato la nuova autostrada fra Kersh e Sebastopoli, in Crimea, nell'intervista televisiva trasmessa oggi dalla televisione di stato. I mercenari erano diretti in Medio Oriente per operazioni "del tutto lecite", ha aggiunto Putin. La Russia considera "valido" il risultato delle contestatissime elezioni presidenziali bielorusse del 9 agosto, ufficialmente vinte dal controverso capo di Stato Aleksandr Lukashenko con l'80% dei voti e contro le quali decine di migliaia di persone hanno protestato nelle scorse settimane denunciando massicci brogli elettorali. "Consideriamo le elezioni valide", ha concluso il presidente russo.
Putin "spera" che le forze di sicurezza di riserva create in Russia per un possibile intervento in Bielorussia "non saranno mai impiegate” ha poi detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, precisando che si tratta di "unità capaci di impedire azioni estremiste nella repubblica" bielorussa "in caso di estrema necessità". Secondo il portavoce del Cremlino, un eventuale intervento avrebbe luogo in base al Trattato di Sicurezza Collettiva, che lega nell'alleanza militare Csto la Russia, la Bielorussia e altre quattro repubbliche ex sovietiche, e al Trattato dell'Unione degli Stati tra Russia e Bielorussia.
Foto © Imagoeconomica
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