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Schiaffo di Trump alla Merkel
di AMDuemila
La notizia non è di poco conto: gli Stati Uniti ritireranno dalla Germania e riporteranno a casa 6.400 soldati, mentre ricollocheranno gli altri 5.400 in altri Paesi europei, tra cui l'Italia e il Belgio. Una decisione che il presidente Donald Trump aveva annunciato da tempo con tanto di accuse del Presidente Usa contro Berlino, colpevole di non spendere abbastanza in difesa.
Dalle parole, però, si è passati ai fatti e a dare la notizia è stato il capo del Pentagono, Mark Esper.
Ancora non ci sono dettagli sull’operazione, che costerà miliardi di dollari e impiegherà parecchi anni per il suo svolgimento (tanto che in realtà un possibile nuovo presidente potrebbe disporre diversamente), ma nella strategia si starebbe prendendo in considerazione anche il riposizionamento delle sue truppe in Polonia e negli Stati baltici, se verrà raggiunto un accordo con questi Paesi, ha detto il ministro della Difesa americano durante una conferenza stampa a Washington.
Un rafforzamento di quei presidi che avrebbe chiari contorni anti-russi, in apparente contraddizione con l’attuale ritiro dalla Germania.
Nel frattempo, in patria, c'è chi critica la decisione a viso aperto come il generale Ben Hodges, ex comandante delle forze Usa in Europa. In un'intervista alla Deutsche Welle, la radio tedesca rivolta all’opinione pubblica internazionale, ha dichiarato che il Presidente Usa “danneggerà le relazioni diplomatiche degli Stati Uniti” e “intaccherà l’efficienza dell’Esercito statunitense”.
Di "grave errore" e di "schiaffo in faccia a un amico e a un alleato che dovremmo tenerci vicino nell’impegno comune di impedire l’aggressione russa e cinese" hanno parlato il senatore repubblicano Mitt Romney, da sempre contrario al magnate-presidente, e di vari esponenti politici tedeschi.
Secondo alcuni opinionisti la mossa rientrerebbe in un disegno politico-elettorale, per mantenere una delle promesse della campagna 2016 che prevedeva proprio la riduzione della presenza militare Usa all’estero.
Nel frattempo l'Europa cerca di stemperare gli animi anche se c'è chi come Norbert Roettgen, candidato alla presidenza della Cdu, giudica il ritiro delle truppe come un'azione che "indebolisce l’Alleanza Nato nei confronti della Russia e nei conflitti nel Medio Oriente". Al contempo la ministra della Difesa tedesca Annegret Kramp-Karrenbauer, già delfina della cancelliera Angela Merkel, vi vede “un’occasione” per accelerare la costruzione della difesa europea (“Vorrei che finalmente si procedesse in maniera più veloce verso la Sicurezza e la Difesa europea e che si usasse per questo il semestre tedesco di presidenza europea”).
Guardando all'Italia il "rafforzamento" del contingente Usa passerebbe dalla base aerea di Aviano, Treviso, e/o a Vicenza, con il dislocamento di due battaglioni dell’esercito e una squadriglia di caccia F-16.

Foto © Imagoeconomica

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