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di Jean Georges Almendras
Ha partecipato al Primo Forum per i Diritti Umani organizzato dalla Commissione della Camera del Senato

Un Forum per i Diritti Umani, organizzato da una Commissione della Camera del Senato, realizzato nella sconvolta capitale cilena, ha indotto nelle ultime ore l'avvocato spagnolo (ex giudice) Baltasar Garzón - conosciuto a livello internazionale - ad attraversare l'Atlantico per essere presente in Cile (dalla mattina di mercoledì 23), per pronunciarsi personalmente sui recenti avvenimenti accaduti nel paese e (eventualmente) procedere contro Piñera appellandosi alla Giurisdizione Universale con l'accusa di crimini di lesa umanità.
Garzón si era pubblicamente espresso già in precedenza sul panorama cileno in occasione della stesura di una lettera aperta - datata 10 dicembre - indirizzata al Presidente cileno Sebastián Piñera, al Presidente della Corte Suprema di Giustizia cilena Haroldo Brito Cruz, al Presidente del Senato della Repubblica Jaime Quintana Leal e al Presidente della Camera dei Deputati cilena Iván Flores García, nella quale si chiedeva con fermezza al Presidente transandino di tutelare i diritti umani nel suo paese, esprimendo la profonda preoccupazione dei firmatari capeggiati da Garzón, (in tutto circa 18 avvocati latinoamericani del Foro de Pueblo), riguardo la situazione "si riscontrano violazioni ai Diritti umani, durante le manifestazioni realizzate in Cile dal mese di ottobre 2019, come illustrato dai rapporti di organizzazioni internazionali di riconosciuto reputazione presenti nell'area”.
Le agenzie internazionali hanno riferito dell'arrivo di Baltasar Garzón in Cile ricordando all'opinione pubblica che nel 1998, quando era magistrato, riuscì a far arrestare Augusto Pinochet a Londra.
La presenza in Cile di un giurista del calibro di Garzón ci consente di comprendere il grado di gravità della situazione che sta attraversando il paese e in particolare il suo stato di diritto.
Baltasar Garzón parteciperà al primo Forum Latinoamericano per i diritti umani organizzato da Alejandro Navarro nella sua veste di presidente della Commissione per i Diritti Umani del Senato, iniziato giovedì 24 gennaio e che si concluderà venerdì 25.
Secondo quanto riportato dal quotidiano El Mercurio, l’ex giudice Baltasar Garzón ha tenuto una serie di incontri che si sono conclusi con una colazione di lavoro con l'ex candidato alla presidenza Marco Enríquez-Ominami e Camilo Lago, presidente del partito Pro-País. È stato riferito che Garzón ha avuto anche una conversazione telefonica con l’avvocato Guzmán Tapia, il giudice che negli anni 2000, indagò su Pinochet.
Si sono tenuti anche incontri privati con associazioni di familiari di detenuti desparecidos, con le organizzazioni per i diritti umani e con i membri dell'associazione delle vittime di traumi oculari durante le repressioni compiute delle forze di sicurezza dallo scorso 18 ottobre.
Marta Valdés, portavoce della ‘Coordinadora de afectados’ (Coordinamento delle vittime), ha dichiarato alla stampa cilena: “Abbiamo incontrato Garzón per parlare di quello che stanno vivendo le vittime dopo il 18 ottobre e raccontargli delle violazioni ai diritti umani. Voleva sapere cosa stava succedendo e quali iniziative stavamo portando avanti”.
El Mercurio riporta che Garzón, durante le riunioni con le associazioni dei familiari ha incontrato i membri dell'Assemblea di coordinamento degli Studenti Secondari, i gruppi contro la violenza contro le donne, i membri della Commissione Cilena per i Diritti Umani e i leader mapuches.

manif cilena pinera

Intervistato da un giornalista per il programma televisivo cileno "24 horas", Baltasar Garzón, riferendosi alla condizione dei diritti umani in Cile in un contesto di rivolta sociale ha dichiarato: "Vedo una situazione veramente molto preoccupante; ci sono decine di persone morte, una condizione di tensione sociale, una reazione da parte del Potere Esecutivo - e parlo del Cile ma da un punto di vista internazionale - che non è stata adeguata”.
Facendo riferimento alla lettera aperta che assieme ad altri giuristi ha indirizzato al Presidente Piñera in cui si affermava: "Sappiate che le violazioni dei diritti umani che vengono commesse e i crimini commessi contro la popolazione civile, questa volta non rimarranno impuniti perché, oltre all'ufficio del procuratore del Cile e all'Istituto Nazionale dei Diritti Umani, esiste la giurisdizione universale, c'è il Tribunale Penale Internazionale, il Sistema Interamericano per i Diritti Umani e una comunità internazionale attenta e vigile, che non consentirà di ripetere gli orrori del passato in Cile”.

Ha in programma di avviare un'azione legale contro il presidente cileno Sebastián Piñera?
"No, non rientra nei miei piani; io esercito l'attività di avvocato e sono un attivista per i diritti umani, difendo l’applicazione della Giurisdizione Universale, la Giurisdizione della Corte Penale Internazionale, e sostengo i movimenti sociali che stanno prendendo sempre più consapevolezza. In questo caso, quello che io volevo trasmettere con la lettera aperta, è che oggi la regola dell’impunità non può essere la norma. La risposta deve venire dal Cile e davanti alla Giustizia cilena”.

Il giornalista cileno ha chiesto anche: “Lei si fida dei tribunali cileni?”. La risposta non si è fatta attendere: "Confido che ci sia correttezza e che non si tralasci la Giustizia e si trasformi in elemento di insabbiamento. È proprio in questo caso che sorgerebbe la possibilità di appellarsi ad organismi internazionali; potrebbero intervenire perché stiamo parlando di possibili crimini contro l'umanità o di un contenuto come quello della tortura che potrebbe essere - anzi che è perseguibile a livello internazionale”.

“Lei crede che i tribunali stanno agendo in tal senso, che stanno seguendo questa strada?” ha chiesto ancora il giornalista.
“Mi mancano elementi, ma oggi sto ricevendo notizie di licenziamenti di coloro che hanno esercitato violenza dal lato ufficiale”.

Archiviazione per agenti di polizia?
"Certo, e continuano le dichiarazioni di responsabilità di manifestanti, detenzioni…; io non ho elementi per dire "sé, si sta arrivando al fondo della questione", ma quando tutta una società o una parte molto ampia della società manifesta, si creano queste situazioni e una sistematica violazione dei diritti umani, il Potere Giudiziario ha una grave responsabilità e non può cadere nell'errore di pensare che non arrivare al fondo delle questioni è la soluzione; perché ciò può generare problemi più grandi”.

In parallelo alle dichiarazioni dell'avvocato Baltasar Garzón ora non ci resta che attendere i risultati del Primo Forum per i Diritti Umani, in un clima di tensione che ogni giorno genera sempre più resistenza tra i giovani cileni, in balia di una repressione che il presidente ostenta e di cui si vanta.
Ma almeno, in questi giorni, il Potere nelle mani di un governante, che ha perso ogni credibilità in molti settori della popolazione cilena, viene affrontato da un importante giurista che ha avuto molto a che vedere con questo paese, dal momento in cui è stato lui a mettere alle corde il dittatore cileno Augusto Pinochet.
(24 gennaio 2020)

Foto di copertina:www.emol.com
Foto interna:www.rt.com

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