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di AMDuemila
L'Ayatollah ha guidato dopo 8 anni la preghiera sacra del venerdì a Teheran: "Trump e i suoi militari sono dei pagliacci"

A otto anni di distanza la Guida suprema iraniana, Alì Khamenei, è tornato a guidare la preghiera sacra del venerdì a Teheran. Un bagno di folla ha accolto l'Ayatollah nella moschea ascoltando il suo discorso al Paese.
Nelle ultime due settimane ci sono state giornate amare e dolci, un punto di svolta nella storia - ha esordito Khamenei - i due grandi avvenimenti dei funerali del generale Qassem Soleimani e del giorno in cui l’Iran ha attaccato le basi Usa sono stati ‘Giorni di Allah’. I due episodi, miracoli delle mani di Allah, hanno mostrato il potere di una Nazione che ha dato uno schiaffo in faccia agli Usa e che la volontà di Allah è continuare il cammino e conquistare la vittoria”.
Nel suo discorso l'Ayatollah, in riferimento all'uccisione del generale Soleimani, ha definito “codardi” i militari statunitensi che “non sono stati in grado di affrontare direttamente” il capo delle Forze Quds delle Guardie della Rivoluzione, ”pagliacci che hanno assassinato in modo codardo e non sul campo di battaglia il comandante più forte nella lotta contro il terrorismo”. La risposta all’America, però, “non è stata solo una mossa militare efficace, ma nei fatti è stata un colpo agli Stati Uniti come superpotenza. La resistenza nella regione aveva in precedenza inflitto colpi agli Stati Uniti in Siria, Iraq, Libano e Afghanistan, ma l’attacco alle basi Usa è stato più importante e irreparabile”. Risposta che, stando alle ultime notizie dal Pentagono, ha causato il ferimento di 11 soldati statunitensi. "Pagliacci", oltre che le forze armate americane, sono tutti gli uomini dell'amministrazione di Donald Trump, e il presidente incluso, secondo Khamenei che lo accusa di fingere di sostenere il popolo iraniano, ma anzi “conficcherà un pugnale velenoso” nella schiena della Nazione. Il riferimento è chiaro. Ed è diretto alle parole pronunciate dall'inquilino della Casa Bianca il giorno dopo il controattacco iraniano alle basi USA in Irak nel quale Trump, rivolgendosi ai cittadini iraniani, li invitava a far crescere le proteste e le manifestazioni anti-regime nella Repubblica Islamica, nel tentativo di arrivare a un cambio della guida del Paese. “Quei pagliacci che sostengono di essere dietro il popolo sono bugiardi - ha aggiunto riferendosi ai manifestanti anti-regime. Sono manipolati dai nemici e non hanno dedicato le proprie vite alla sicurezza dell’Iran, diversamente da gente come Soleimani”. Questi gruppi di dissidenti per Khamenei sarebbero vittime dei condizionamenti occidentali applicati “usando tecnologia, politiche ingannevoli e falsa propaganda" in modo da cercare di dominare la regione e di creare una spaccatura ancora più grande tra le due potenze confinanti, Iran e Iraq.
Infine Khamenei ha parlato della tragedia del Boeing ucraino abbattuto per errore dai Pasdaran che ha provocato la morte di 176 persone: “Un incidente tragico e molto triste - ha affermato - I nostri nemici sono stati contenti dell’abbattimento dell’aereo perché vogliono ritenere responsabile la Repubblica Islamica e le Guardie della Rivoluzione. Alcuni stanno traendo vantaggio dall’incidente dell’aereo ucraino cercando di oscurare la memoria dei martiri Soleimani e Abu Mahdi al-Muhandis“. Poi si è rivolto direttamente ai familiari delle vittime: “Gli sono molto vicino. È necessario rispondere alle famiglie delle vittime. Voglio anche lodarle per non stare dalla parte del nemico. Una madre mi ha scritto per dirmi di essere con la Rivoluzione Islamica”.
Per concludere la Guida suprema è tornata sulla delicatissima questione dell'accordo nucleare (Jcpoa) stipulato nel 2015 durante l'amministrazione Obama avere nessuna fiducia nel dialogo con le potenze occidentali.

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