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di AMDuemila
Dall'Ayatollah Khamenei al presidente Rouhani le profonde scuse dei vertici iraniani ai parenti delle vittime: "Le indagini proseguiranno"

L'Iran ha ammesso che l'aereo di linea ucraino schiantatosi lo scorso 7 gennaio a Teheran è stato "abbattuto per errore" dalle forze di difesa antiaeree iraniane. Il mea culpa proviene dai vertici più alti del Paese. A partire dall'Ayatollah Alì Khamenei che ha dato ordine di diffondere la verità sulla tragica vicenda, come riporta l'agenzia di stampa iraniana Fars, secondo la quale, "appena il leader supremo è stato informato del catastrofico errore" ha ordinato che il risultato delle indagini "fosse reso noto in modo esplicito e onesto". Fino a ieri l'Iran aveva negato di aver abbattuto il velivolo dell'Ukraine International Airlines con un missile. Immediatamente dopo l'ordine di Khamenei il generale iraniano della forza aerea delle Guardie della rivoluzione, Amirali Hajizadeh, ha riferito che dietro la morte di tutto l'equipaggio (176 le vittime) ci sarebbe stato l'errore umano di un soldato che ha fatto fuoco senza averne avuto ordine a causa di un intoppo nelle comunicazioni.
Il quartier generale delle Forze armate iraniane ha chiesto scusa porgendo le condoglianze alle famiglie delle vittime del velivolo. In un comunicato ha affermato inoltre che metterà in atto "riforme essenziali nei processi operativi per evitare simili errori in futuro" e che perseguirà legalmente "coloro che hanno commesso l'errore". Lo stesso ha affermato il presidente della Repubblica Islamica dell'Iran Hassan Rouhani il quale su Twitter ha scritto che "la Repubblica islamica dell'Iran si rammarica profondamente per questo errore disastroso" e le "indagini - ha promesso - proseguiranno per identificare e perseguire" gli autori di questa "grande tragedia" e "questo sbaglio imperdonabile".
Di "errore umano" ha parlato anche il ministro degli Affari esteri iraniano Mohammad Javad Zarif il quale ha confessato che l'abbattimento del velivolo è avvenuto in un "momento di crisi causato dall'avventurismo degli Usa". Infatti, come spiega un comunicato militare di Teheran, la tragedia si è consumata in una giornata, quella del mercoledì 7 gennaio, in cui "il sistema di difesa aerea iraniana è stato in allerta per contrastare ogni possibile ritorsione degli americani dopo il lancio di missili sulle basi americane in Irak". Questo perché, si legge ancora, "alcune osservazioni avevano indicato movimenti aerei statunitensi verso siti strategici iraniani". Secondo le Forze armate iraniane, l'aereo ucraino avrebbe iniziato a volare vicino a un centro militare delle Guardie rivoluzionarie. Motivo per il quale è stato erroneamente identificato come possibile minaccia "sulla base - ribadiscono - di un errore umano involontario".

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