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di AMDuemila
In Argentina deve rispondere della scomparsa dello studente Hernán Abriata nel 1976
Ritenuto responsabile di oltre 500 sequestri e omicidi durante la dittatura argentina

Ci sono voluti 8 anni di intense battaglie diplomatiche ma finalmente l’ex membro dell’intelligence militare argentina Mario Sandoval è stato estradato dalla Francia all’Argentina dove è atteso per rispondere della scomparsa dello studente Hernán Abriata nel 1976. Sandoval, 66 anni, detto “il carnefice” o “el churrasco”, era uno degli uomini fidati del dittatore Jorge Rafael Videla. Sulle sue spalle, si sospetta, pesano oltre 500 sequestri e omicidi di altrettanti oppositori alla dittatura militare (1976-1983). L’uomo è stato arrestato dalle autorità a Nogent-sur-Marne, vicino Parigi, dove risiedeva.
"Tutto è andato come previsto", ha detto l'avvocato Statale argentino, pervenuto all'ambasciata argentina in Francia poco dopo il decollo dell’aereo dove è stato caricato Sandoval partito dalla Capitale ieri notte.

“No se preocupe”
“Il carnefice” faceva parte del famigerato 'Grupo de tareas 3.3' dell'Esma, la Scuola di meccanica dell'esercito conosciuta come centro di tortura, dove secondo alcuni testimoni lo stesso Sandoval applicava pesanti torture con scariche elettriche ai detenuti. Sandoval la sera del 30 ottobre del 1976 suonò al campanello di casa Abriata a Buenos Aires. Chi aprì la porta vide un uomo in uniforme che si identificò come "Sandoval, del Coordinamento federale", temuta sezione che sequestrava e torturava oppositori politici. Chiese di Hernán, uno dei figli degli Abriata, studente di architettura che venne portato via. "No se preocupe”, (“Non si preoccupi", ndr), disse il militare al padre che non scordò mai il suo viso. "Si tratta di un procedimento di routine”, spiegò. Quella fu l’ultima volta che Hernan vide i suoi famigliari perché non fece più ritorno a casa. Venne rinchiuso nell'Esma e venne gettato vivo sull'Atlantico durante uno dei "voli della morte" per i quali i membri del 'Grupo de tareas 3.3' divennero tristemente noti.

Esilio
Con la fine della dittatura nel 1985 Mario Sandoval fuggì in Francia dove nel 1997 ottenne la cittadinanza. Lì Sandoval riuscì a cambiare identità, divenendo professore universitario di Scienze Politiche e inserendosi perfettamente nella società nonostante i propri crimini. Fu addirittura consigliere dell’ex presidente Nicolas Sarkozy. Ma qualcuno dei suoi colleghi universitari lo riconobbe, lo denunciò e venne arrestato dalla polizia. Dal 2012, anno in cui il giudice Sergio Torres ha aperto un’indagine su di lui, il "carnefice" ha condotto una lunga battaglia legale, negando la sua identità, accusando la stampa francese di aver orchestrato una montatura, così come i suoi colleghi che chiesero la sua espulsione dal corpo docente. Non c'erano prove sufficienti per portarlo in Argentina. Tranne che sul caso del giovane Hernán. L’unica prova era la testimonianza di alcune decine di persone che la sera della scomparsa di Hernan lo avevano visto. L’estradizione è stata concessa lo scorso 21 agosto ora però non può più scappare e dovrà rispondere dei vari crimini efferati di cui si è macchiato durante la dittatura di Videla.

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