di AMDuemila
L’invettiva in una lettera scritta in diverse lingue dove si accusa Bergoglio di sacrilegio
Un’accozzaglia di sacerdoti, teologi, docenti universitari, intellettuali, nobili, e filosofi hanno scritto, firmato e rivolto alla Santa Sede una lettera aperta in cui si scagliano contro Papa Francesco accusandolo di eresia. “Il Papa andrà all’inferno” si legge nella missiva tradotta in 7 lingue e diffusa sui principali siti web cattolici conservatori, gli stessi siti che lo scorso agosto pubblicarono la richiesta di dimissioni al Papa messa nero su bianco dall'ex nunzio a Washington Carlo Maria Viganò. Secondo i firmatari, un centinaio a quanto sembra, Bergoglio è colpevole di sacrilegio per l’adorazione di Pachamama, una divinità pagana, durante una funzione al recente sinodo sull’Amazzonia. Colpevole altresì, secondo gli scriventi, per l’adesione a un documento sulla fraternità con il Grande Imam della moschea di Al-Azhar. Un affronto da espiare con l’eterna dannazione in quanto infrangerebbe, secondo loro, il primo comandamento: non avrai altro Dio all’infuori di me. Ad ogni modo la lettera è stata presa seriamente dal Vaticano che sul quotidiano ufficiale Osservatore Romano ha deciso comunque di rispondere tramite monsignor Felipe Arizmendi Esquivel, un vescovo messicano: “È una grande impudenza condannare il Papa come idolatra, perché non lo è stato né lo sarà mai. Non c’è stato alcun culto idolatrico. Sono simboli di realtà ed esperienze amazzoniche, con motivazioni non solo culturali, ma anche religiose, ma non di adorazione, perché questa si deve solo a Dio”. La lettera, contenente un lungo elenco di vicende in cui Bergoglio si sarebbe reso protagonista, a detta loro, di azioni o dichiarazioni non in linea con la sua carica di Sommo Pontefice, si conclude con un doppio appello. A Bergoglio: “Chiediamo di pentirsi pubblicamente e senza ambiguità, di questi peccati oggettivamente gravi e di tutte le trasgressioni pubbliche che ha commesso contro Dio e la vera religione, e di riparare questi oltraggi”. Al clero: “Chiediamo a tutti i vescovi della Chiesa cattolica di rivolgere una correzione fraterna a papa Francesco per questi scandali, e di ammonire i loro greggi che, in base a quanto affermato dall’insegnamento della fede Cattolica divinamente rivelato, se seguiranno il suo esempio nell’offesa contro il primo comandamento, rischiano la dannazione eterna”.
Per dar corpo all’invettiva i firmatari hanno citato anche personaggi storicamente avversi a Papa Francesco: i cardinali Brandmüller, Urosa Savino, Müller, Burke; i vescovi Viganò, Azcona Hermoso, Schneider, Voderholzer, Eleganti. Infine nella giornata di lunedì hanno aperto un sito registrato in Canada da un committente che ha deciso di celare la propria identità.
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