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di AMDuemila
Ankara convoca l’ambasciatore e risponde: “Passo politico indirizzato solo alla lobby armena e ai gruppi anti-Turchia. L’America si guardi allo specchio”

Gli Stati Uniti, a due settimane dalla visita del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan alla Casa Bianca, hanno mandato su tutte le furie Ankara. La Camera Usa ha riconosciuto formalmente il "genocidio armeno" votando all'unanimità con una maggioranza schiacciante (405 sì su 435 voti, di cui 11 contrari) una risoluzione non vincolante. Il testo invita a "commemorare il genocidio" e a "rifiutare i tentativi di associare il governo americano alla sua negazione", nonché a educare sulla vicenda. L'approvazione è stata accolta con un lungo applauso in aula. Il massacro degli armeni è stato riconosciuto da una trentina di Paesi, tra cui l'Italia. Secondo le stime tra 1,2 e 1,5 milioni di armeni sono stati uccisi durante la prima guerra mondiale dalle truppe dell'impero ottomano, all'epoca alleato di Germania e Regno austro-ungarico. Ma la Turchia rifiuta il termine genocidio sostenendo che vi furono massacri reciproci sullo sfondo di una guerra civile e di una carestia che fecero migliaia di morti da entrambe le parti. Ankara infatti ha condannato la risoluzione come una decisione "ad uso interno, priva di qualunque base storica e giuridica".

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Soldati dell'ex impero Ottomano guardano i teschi degli armeni sterminati nel 1915, durante la Prima guerra mondiale © STR/AFP/Getty Images


"E' un passo politico insignificante
- ha detto il capo della diplomazia di Ankara Mevlut Cavusoglu - indirizzato solo alla lobby armena e ai gruppi anti-Turchia". Il portavoce del presidente Erdoğan, Ibrahim Kalin, ha inoltre invitato gli Stati Uniti "a fare i conti con la propria storia", piuttosto che giudicare la Turchia. La Camera ha altresì votato una risoluzione che chiede al presidente Donald Trump di imporre sanzioni e altre restrizioni alla Turchia e ai dirigenti turchi per l'offensiva nella Siria settentrionale. Anche qui la risposta non si è fatta attendere. Il ministero degli esteri turco ha condannato fortemente anche la risoluzione sulle sanzioni, sottolineando che la decisione non è consona all'alleanza Nato tra i due Paesi e all'accordo tra Usa e Ankara sulla tregua in Siria, e ammonendo Washington a prendere misure per evitare passi che danneggino ulteriormente le relazioni bilaterali. La palla ora passa al Senato. Intanto come diretta conseguenza del doppio schiaffo americano la Turchia ha richiamato in patria il suo ambasciatore David M. Satterfield.

Foto di copertina: esecuzione di massa di cittadini armeni a Costantinopoli dopo i tumulti del giugno 1915 © Getty Images

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