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di A. Z.
L’attore offre scorte di cibo. ''Ora devono avere un porto''. Salvini lo attacca: ''Un radical chic, spero si abbronzi''

Da Salvini si è subito beccato un greve: "Spero che si abbronzi. Ma non hanno nulla da fare questi radical chic?".
Ma lui forse non sa neanche chi sia questo Matteo Salvini. Maglietta grigia della Open Arms, Richard Gere sorride e mostra oroglioso dal telefonino la foto del piccolo avuto a febbraio dalla moglie spagnola Alejandra Silva. "Guarda, questo è mio figlio, ha sei mesi. E il tuo?". Un modo come un altro per far sorridere quel papà che tiene in braccio il suo bambino di nove mesi e che da dieci giorni non sa ancora dove e quando potrà fargli toccare una terra sicura. Che non sia la maledetta Libia in cui è nato.
Sulla nave della Ong spagnola che pendola in acque internazionali di fronte a Lampedusa solo alcuni dei 121 migranti (89 dei quali hanno presentato da bordo richiesta d’asilo) hanno riconosciuto quel signore dai capelli bianchi arrivato su un potente gommone che ha fatto catena umana con i membri dell’equipaggio per portare a bordo casse di patate, pomodori, melenzane, angurie, ananas. Gere si siede tra i migranti, li chiama "sorelle e fratelli", ascolta le loro storie di fuga dalla Libia, coccola i piccoli a bordo. Poi, attorniato da alcuni di loro, lancia il suo appello: "Per favore, aiutate Open Arms e queste persone, nostri fratelli e sorelle. La cosa più importante è che possano avere al più presto un porto, scendere da questa barca e ricominciare una nuova vita".
Un testimonial d’eccezione per la Open Arms, un sostegno inatteso per il fondatore Oscar Camps e il direttore generale Riccardo Gatti che ieri sono stati raggiunti telefonicamente dall’attore, da sempre attivista e difensore dei diritti umani (diventato nemico della Cina per aver invocato garanzie per gli abitanti del Tibet). Già sostenitore della Open Arms, che ha conosciuto grazie alla giovane moglie spagnola, Gere ( in vacanza in questi giorni in Italia) ha chiamato Camps e dopo un semplice "How can I help?", ha deciso di prendere il primo aereo e raggiungere Lampedusa. Salvini replica ironico: "Li sbarchino tutti a Ibiza o Formentera". Poi annuncia la firma di un decreto di interdizione per la Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranèe e Msf, che ieri ha effettuato il suo primo soccorso in zona Sar libica. E lì per ora resterà perchè gli 85 migranti presi a bordo ( tra cui 25 bambini) hanno raccontato di un altro barcone partito contemporaneamente. "In Libia non li riportiamo sicuramente".

Tratto da: la Repubblica