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manif maldonado almendrasdi Jean Georges Almendras
“Santiago era un ragazzo che credeva nella pace. In sua memoria, ancora una volta pretendiamo di sapere cosa è successo e chi sono i responsabili della sua morte e chi ha voluto ostacolare e nascondere le ragioni della sua scomparsa e della sua morte”. A dirlo è Sergio Maldonado, fratello di Santiago, di fronte ad oltre 120.000 persone riunitesi mercoledì 1º novembre in Plaza de Mayo. Una delle 4 mobilitazioni massive per il caso Santiago Maldonado. Nelle prime due manifestazioni si reclamava il ritrovamento in vita di Santiago, nelle ultime due la rivendicazione era perchè sia fatta presto giustizia.
Lo slogan della manifestazione del 1º novembre recitava proprio: “Giustizia per Santiago Maldonado. Il Governo è responsabile”. La famiglia Maldonado, che era presente, ha dato prova di profonda sincerità, portabandiera ed emblema di una lotta che interessa la società argentina, tutta la regione e il mondo intero.
Cercando di essere trasparente nei suoi sentimenti Sergio ha criticato i media che mentono impunemente sul caso avallando teorie false.
“Non contate su di me per seminare odio e divisione nella società. Il nostro unico reclamo è sapere la verità e ottenere giustizia, senza distinzioni di parte e speculazioni elettorali, come vorrebbero rifilare”.
Voglio ringraziare ogni persona, ogni organizzazione sociale che ha collaborato nell’organizzazione e diffusione di ogni manifestazione che hanno appoggiato questa lotta”, ha detto Sergio dinnanzi all’impressionante moltitudine di persone che lo ascoltava rispettosamente sventolando in alto le bandiere di organizzazioni di Diritti Umani, movimenti sociali, sindacati e partiti di sinistra che si sono dimostrati solidali con le loro rivendicazioni.
“Siamo vicini alla sofferenza di tutte le vittime di sparizione forzata in democrazia e vogliamo sia fatta giustizia per loro”, ha detto, prima dell'intervento di Sergio Maldonado, Alberto Santillán, padre di Darío, il giovane ucciso dalla polizia nella stazione di Avellaneda il 26 giugno del 2002.
Tanto Sergio come sua moglie Andrea Antico sono stati accompagnati sul palco da numerose persone legate ad organizzazioni, come la presidente di Abuelas de Plaza de Mayo, Estela de Carlotto e la Madre de Plaza de Mayo, Tai Almeida.
Per concludere Sergio Maldonado ha detto: “La solidarietà ci avvolge e ci abbraccia ogni istante, con i migliori valori degli esseri umani. Grazie per averci accompagnato ogni giorno in questi tre mesi. Non smetteremo di chiedere giustizia finché non sapremo la verità”.
Altre manifestazioni si sono svolte in altre città lungo l'esteso territorio argentino, radunando numerose persone giovani, ma sempre con lo stesso forte slogan: “Vogliamo giustizia” e “il Governo è responsabile”.

* Foto di Copertina: www.pagina12.com

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