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Il presidente del Kosovo durante una visita privata al Vaticano ha raccontato al capo della Chiesa Cattolica della "coesistenza delle comunità religiose e nazionali" nel paese.

Il presidente che ha separato unilateralmente il Kosovo dalla Serbia il 28 settembre ha visitato non ufficialmente il Vaticano dove ha incontrato Papa Francesco, riporta RTK2.

Come comunicato dall'ufficio del presidente, Hashim Thaci ha raccontato al Papa del "consolidamento dello stato kosovaro e della coesistenza dei rappresentanti delle varie comunità religiose e nazionali" definendo il Kosovo "un esempio di dialogo e coesistenza delle religioni".

"Stiamo lavorando per promuovere il Kosovo nella regione e nel mondo attraverso valori come la pace, il dialogo, la cooperazione, la tolleranza e la convivenza. Questo è il Kosovo di oggi, anche se molti ricordano il Kosovo dal passato, nella guerra e nella distruzione" ha detto Thaci.
Va notato che il Vaticano non riconosce ufficialmente l'indipendenza del Kosovo. A questo proposito, Hashim Thaci, durante un incontro con il Papa di Roma, ha espresso la speranza che "le relazioni tra Pristina e la Santa Sede raggiungeranno lo stesso livello degli altri popoli del mondo".

Non è stato comunicato quello che il pontefice ha detto al presidente del Kosovo. Nei portali ufficiali del Vaticano non vengono fornite informazioni sull'incontro.

Secondo il servizio stampa presidenziale, dopo aver incontrato Hashim Thaci Papa Francesco è andato a Washington per dei negoziati con il vicepresidente americano Michael Pence per chiedere "un ulteriore sostegno statunitense nel rafforzare il peso internazionale, lo sviluppo economico e il processo di integrazione euro-atlantica del Kosovo".

Thaci intende inoltre chiedere a Washington di partecipare alla "fase finale del dialogo tra Kosovo e Serbia come garante della pace e della stabilità nella regione".

Va notato che sullo sfondo di tali dichiarazioni di coesistenza pacifica delle comunità religiose ed etniche in Kosovo, gli albanesi in Kosovo continuano, in presenza di una forza internazionale a guida della NATO (KFor), a distruggere sistematicamente i santuari ortodossi serbi locali.

Parlando all'Assemblea generaledelle Nazioni Unite, il presidente della Serbia, Tomislav Nikolic, ha dichiarato che dal 1999 in Kosovo sono state distrutte 140 strutture tra chiese, campanili, monasteri, biblioteche e archivi ortodossi. Inoltre, non si fermano gli atti di vandalismo nei cimiteri serbi della provincia. Pristina già da un anno sta compiendo sforzi per ottenere l'appartenenza all'UNESCO, ma fino ad'ora questa iniziativa non ha ricevuto un sostegno sufficiente.

Aggiungiamo che Hashim Thaci, presidente del Kosovo dall'ottobre del 2015, è stato uno dei fondatori e dei leader dell'organizzazione terroristica "Esercito di liberazione del Kosovo". Secondo l'ex procuratore del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia, Carla del Ponte, egli è stato coinvolto in una organizzazione a delinquere che rapiva i locali, e vendeva i loro organi alle cliniche in Europa. Secondo i media serbi, Tachi ha guadagnato almeno 4 milioni di marchi tedeschi dal traffico di organi.

Nella relazione del PACE, l'ex procuratore svizzero Dick Marty, pubblicata alla fine del 2010 sul sito del Consiglio d'Europa, Hashim Thaci è stato nominato leader di un "gruppo criminale albanese del Kosovo coinvolto nel traffico di armi, droga e organi".

In Serbia, Hashim Tachi è accusato di commettere crimini contro l'umanità.

Tratto da: it.sputniknews.com

Foto © AFP 2017/ Armend Nimani

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