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morenghi rettore webIntervista al Professor Michele Morenghi
di Jessica Pezzetta Savogin e Giangiacomo Savogin
Il 7 novembre 2015 abbiamo avuto il piacere di conoscere personalmente, a Brescia, l’avvocato Michele Morenghi, cultore del diritto internazionale, come lui si definisce, la cui attività si sta rivelando di assoluta importanza nella divulgazione delle informazioni riguardanti l’OPPT (One People’s Public Trust). Molti, purtroppo, non ne hanno mai sentito parlare, altri, invece, ancora oggi ritengono che questo sia una sorta di movimento per riuscire a racimolare qualche soldo o per risparmiarlo, magari, sulle bollette di casa, ma è importante sottolineare che chi si sta muovendo in questo senso rivendica il diritto di verità, il diritto di sapere. Si tratta di una vera e propria campagna per liberare tutto il popolo della Terra dalla schiavitù, da un sistema fraudolento e menzognero che mira a precluderci qualsiasi possibilità di decisione e di autodeterminazione, che ci schiaccia e mantiene una situazione assolutamente sbilanciata che vede, da una parte, bambini che muoiono di fame, gente costretta a vivere per le strade e a cercare qualcosa da mangiare nei cassonetti della spazzatura ed imprenditori che si suicidano e, nella migliore delle ipotesi, persone che si barcamenano per arrivare a fine mese, e, dall’altra, alcuni personaggi dalle ricchezze insondabili. La nostra società può essere definita una vera e propria vittima del commercio. Una situazione che si sta via via aggravando con il passare del tempo e che porta i cittadini a scontrarsi tra loro, a separarsi, quindi, anziché a coalizzarsi come invece dovrebbero fare per comprendere la verità e cambiare questo drammatico stato di cose.
Il Professor Michele Morenghi, Rettore dell’Università Cattolica “Joseph Pulitzer” di Budapest, si è laureato in giurisprudenza presso l’Università di Parma, è iscritto all’Albo degli Avvocati di Milano e o tempore all’Albo dei Giuristi della Comunità Europea della Camera degli Avvocati di Budapest. E’ stato insignito, l’11 maggio 2011, dall’allora Ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, del titolo di Cavaliere di Prima Classe del Sacro Angelico Ordine Costantiniano di San Giorgio. E’ presidente onorario dell’associazione ITAEE Italiani in Est-Europa e già vice presidente nazionale dell’associazione Unione Professioni Legali. E’ anche stato responsabile nazionale di deontologia forense per l’associazione ANPA. Ha svolto attività di studio di diritto internazionale nelle città di Sofia, Montreal, Quebec City e Caracas. Si è specializzato nelle procedure di security clearance e di estradizione a New York ed ha conseguito diversi master di specializzazione, tra cui quello di Diritto Internazionale Penale. Svolge la propria professione di avvocato presso i suoi studi di Budapest e di Milano.

Di questi tempi si sente spesso parlare di OPPT, ma in molti ancora non hanno capito di cosa si tratti. Pertanto, Le chiediamo cos’è OPPT?
Il 3 giugno 2011 tre avvocati americani, Heather Ann Tucci-Jarraf, Caleb Paul Skinner, Hollis Randall Hillnerr, decisero di redigere il final paradigm report nel quale dimostrarono in modo inconfutabile come il sistema bancario USA sorretto e sostenuto dal Governo americano avesse creato una frode. Tali avvocati decisero allora di costituire e registrare un Trust, The One People’s Pubblic Trust, presso il Country Clerk di Washington, identificandosi come amministratori di codesto Trust, ove i Trustess rendono beneficiari del trust OPPT non solo il popolo americano ma ogni individuo del Pianeta.
L’atto è registrato presso il pubblico registro internazionale del Washington District of Columbia, Washington USA e di questa iniziativa viene data pubblica notizia nel dicembre dell’anno 2012.
La Federal Reserve Bank of Usa e tutte le banche a essa direttamente o indirettamente collegate vengono pignorate dal predetto fondo, così come la società per azioni Repubblica Italiana.
Tramite le normative internazionali – dell’UCC – utilizzate dai vari Stati del mondo per regolamentare i loro rapporti commerciali e bancari, i tre avvocati hanno costituito un Trust con le predette regole e con le motivazioni di cui sopra, Trust che oggi ha valore perfettamente legale, nonché verificabile pubblicamente in quanto inserito in pubblici registri.
Sino ad ora, infatti, nessuno ha ritenuto di contestare le iniziative legali dei tre avvocati americani, in quanto evidentemente hanno piena fondatezza.
In un’intervista su The Crow House del 15 febbraio 2013, la Trustee degli OPPT Heather Tucci-Jarraf ha descritto la struttura CVAC come “un luogo sicuro e custodito dove poter essere e fare ciò che volete … a patto di non danneggiare nessun altro”.
Per definizione, il sistema CVAC è da considerarsi l’antitesi degli strumenti aziendali corrotti che sino ad oggi abbiamo chiamato “governi”. Responsabilità, misurabilità e trasparenza sono i cardini del quadro CVAC. I CVAC forniranno la piattaforma per poter semplificare e unificare le leggi per tutti e per garantire i bisogni di tutti. Gli è impedito di interferire sulla libera volontà di una qualsiasi entità “in ogni e qualsiasi esistenza”, e si impegnano a “preservare e proteggere tutte le creature, i valori e i centri di attività”.
L’One People’s Public Trust rappresenta, dunque, un massiccio spostamento di paradigma, fornisce un mutamento strutturale che consentirà il tanto atteso generale cambiamento.
L’OPPT ratifica la libertà di ciascuno come Essere del Creatore a tempo indeterminato, corregge dalla legge gli squilibri della povertà, dell’ingiustizia e dell’insostenibilità, fornisce una piattaforma attraverso cui ciascun soggetto possa sperimentare le meraviglie e le risorse del Pianeta.

In questo contesto, sappiamo che vi è anche la possibilità di creare - come peraltro è già stato fatto il 7 novembre 2015 a Brescia, e successivamente in altre città italiane e di altri Paesi europei - una class action “penale”, ossia un esposto presentato da parecchie decine di persone alla Procura di Roma con cui si richiede di far luce sui fatti politici ed economici avvenuti negli ultimi 150 anni, a livello internazionale. Una vera e propria frode in cui sono coinvolti praticamente tutti gli Stati del Pianeta che fa sì che vi siano poche persone ricchissime e tante altre che muoiono di fame, quando, invece, ognuno avrebbe diritto ad avere quanto gli spetta per vivere in maniera dignitosa. Cosa può dirci a tal riguardo?
Occorre premettere che forse molti non sanno che cos’è la S.E.C., ossia la Securites and Exchange Commission (commissione per i titoli e gli scambi) che è l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della Borsa valori, analogo all’italiana Consob.
L’agenzia fu fondata dal presidente Franklin Delano Roosevelt nel 1934, all’indomani della crisi del 1929, nell’ambito del New Deal.
Il primo presidente della commissione fu Joseph P. Kennedy, padre di John Fitzgerald Kennedy. I poteri dell’agenzia sono stati diverse volte ridefiniti: in tempi recenti, questo è avvenuto nel 2002, a seguito degli scandali Enron e  Tyco International, WorldCom e altri, con il Sarbanes-Oxley Act.
Molti Stati (a oggi quasi 200) si trasformarono, seguendo l’esempio delle stesse Corporations United States Inc, in corporations private iscritte alla S.E.C.
A capo della S.E.C. vi è attualmente Mary Jo White, nominata nel 2013 da Barack Obama.
Il fatto storico che l’Italia non rappresenti uno stato in senso giuridico, ma, meglio, un’azienda, è dovuto al fatto che questa è registrata in tale istituto dal 1934 in quanto l’Italia fu uno dei primi Stati ad associarsi alla S.E.C.
Se si entra nel sito della S.E.C. è possibile osservare i numeri di registrazione della Società REPUBLIC OF ITALY e scaricare anche tutti i suoi report annuali.
morenghi pezzetta savoginOsservando la data d’iscrizione alla S.E.C. (1934) è interessante notare che quando Mussolini stipulò gli accordi politico-militari dapprima con la Germania di Hitler attraverso l’Asse Roma Berlino nel 1936, ancora con la stessa Germania, firmando il Patto d’Acciaio nel 1939, per concludere con il Giappone tramite il Patto Tripartito, detto anche Asse Roma Berlino Tokyo, nel 1940, in realtà, il Regno d’Italia, a livello giuridico, era già una società registrata in America (per approfondimenti si veda La Verità Nascosta pubblicata da ANTIMAFIADuemila il 12 febbraio 2014).
Ma anche nell’immediato dopoguerra, esattamente il 15 dicembre del 1947, burocrati del nuovo stato, ancor prima della promulgazione della Costituzione Italiana, erano già in America per cambiare il nome della corporation “KINGDOM OF ITALY” in “REPUBLIC OF ITALY”, registrando a nome della nuova Corporation italica $ 131.971.700 in Bond.
Ciò cosa comporta?
Essendo l’Italia una società, tutte le richieste di pagamento, come per esempio le tasse (casa, automobile, sevizi vari), i verbali, le cartelle esattoriali inviate dalla Società Italia o da altre società che a essa sottostanno (in pratica i vari Ministeri) dal punto di vista prettamente giuridico sono dei contratti.
E, in generale, affinché un contratto sia valido necessita di due figure: un Proponente, colui che propone il contratto, e un Rispondente, colui che può accettare o rifiutare il contratto.
La validità di un contratto scritto è data dalla firma in umido del Proponente. Il Rispondente può accettare il contratto firmandolo a sua volta in umido o può accettarlo per silenzio assenso ove previsto. Quest’ultimo è il caso che riguarda il contratto unilaterale e, cioè, il contratto con obbligazioni a carico del solo Proponente, disciplinato dall’art. 1333 del Codice Civile italiano, il quale stabilisce che:

“la proposta diretta a concludere un contratto da cui derivino obbligazioni solo per il proponente è irrevocabile appena giunge a conoscenza della parte alla quale è destinata. Il destinatario può rifiutare la proposta nel termine richiesto dalla natura dell’affare o dagli usi. In mancanza di tale rifiuto il contratto è concluso”.

Ecco che si comprende facilmente che nei confronti di tutte le richieste di pagamento pervenute dalla Società Italia (e anche dalle Banche) i cittadini sono i Rispondenti.  
Dal 1952 tutte le aziende e gli Stati che sono iscritti per autocontrollo alla S.E.C. sottostanno alle leggi dell’UCC. Ecco che, quindi, anche l’Italia e i suoi cittadini devono sottostare alle leggi dell’UCC.
La predetta affermazione è confermata anche dal seguente documento:
Registration Statement No. 333-152589 del 9 aprile 2013 a firma dell’ambasciatore italiano Claudio Bisogniero, è uno dei tanti testi ove si evince la subalternità giurisdizionale italiana (civile e commerciale) rispetto agli organi giudicanti, inclusa la S.E.C.
Di seguito se ne riporta un estratto delle pagine nn.1 e 2:
“...  Italy will irrevocably submit to the jurisdiction of the Federal and State courts in The City of New York and will irrevocably waive any immunity from the jurisdiction of such courts, to the extent permitted by Italian law, but not execution, attachment or process in the nature thereof. Italy will waive any objection to venue, in connection with any action arising out of or based upon the debt securities or the warrants brought by any holder of debt securities or warrants. Italy reserves the right to plead sovereign immunity under the United States Foreign Sovereign Immunities Act of 1976 with respect to actions brought against it under United States Federal securities laws or any state securities laws. In the absence of a waiver of immunity by Italy with respect to these actions, it would not be possible to obtain a United States judgment in such an action against Italy unless a court were to determine that Italy is not entitled under the Immunities Act to sovereign immunity with respect to such action. Enforceability in Italy of final judgments of U.S. courts obtained in actions based on the civil liability provisions of the U.S. federal securities laws is subject, among other things, to the absence of a conflicting final judgment by an Italian court or of a previously instituted action pending in Italy among the same parties and arising from the same facts and circumstances and to the Italian courts’ determination that the U.S. courts had jurisdiction, that process was appropriately served on the defendant, and that enforcement would not violate Italian  public policy.
In general, the enforceability in Italy of final judgments of U.S. courts obtained would not require retrial in Italy. In origin all actions brought before Italian courts, there is doubt as to the enforceability of liabilities based on the U.S. federal securities laws. The Italian courts may enter and enforce judgments in foreign currencies.”
La predetta dichiarazione dell’ambasciatore Claudio Bisogniero è ulteriormente confermata dall’art. 10 comma 1 e 2 del D.Lgs. 170/2004 e  D.Lgs. 24.03.2011 n. 48.
Tutto ciò nonostante la risoluzione dell’Assemblea delle Nazioni Unite n. 1514-XV del 15-12-1960 la quale prevede che l’assoggettamento dei popoli a un dominio straniero è contrario alla Carta delle Nazioni Unite.  
Pertanto, l’alternativa all’applicazione delle leggi statali è l’applicazione dell’UCC (moderno jus gentium) quale unica legge Universale che potrebbe regolamentare i rapporti commerciali di ognuno da cui scaturiscono le basi della convivenza sociale.
È drammaticamente realistico considerare l’economia quale elemento trainante delle sorti di uno Stato e dalla quale si producono i benefici dei cittadini.
 
in eterna essenzaTramite l’esposto alla Procura di Roma è anche possibile richiedere se effettivamente vi siano i soldi legati al presunto bond creato per ogni cittadino al momento della sua nascita. Tuttavia, è fondamentale ricordare che non è per ottenere dei soldi che ci si deve approcciare a queste informazioni, ma per capire che viviamo in un sistema fraudolento e mafioso che va necessariamente cambiato tramite la conoscenza della verità. A tal proposito sappiamo che Lei si è occupato anche di denunce nell’ambito del sistema criminale mafioso italiano. Ce ne può parlare?
Ciò che molti sospettano è che al momento della nascita vi sia un bond emesso dallo stato italiano legato al nominativo dell’infante. La magistratura lo verificherà certamente.
Del sistema mafioso non vi è molto da aggiungere o da disquisire poiché è noto a tutti come si manifesti e quale portata abbia assunto nei giorni nostri. Basti dire che nel 2006 rappresentai la parte civile al tribunale di Palermo nel processo denominato La strage di viale Lazio in cui erano imputati Bernardo Provenzano e Salvatore Riina i quali vennero condannati entrambi all’ergastolo per fatti avvenuti nel 1969 e riemersi in un processo quasi 40 anni dopo, a riprova che il fenomeno criminale mafia non ha un’epoca, ma una continua storia.

A proposito dell’esposto, da quanto ci risulta è ora in mano al pm della Procura di Roma Stefano Pesci, il quale, insieme al collega Stefano Fava, ha richiesto il primo sequestro preventivo di conti correnti di un cittadino italiano presso lo Ior, l’Istituto di Credito del Vaticano, disposto dal Gip Cinzia Parasporo. Ha informazioni in merito?
Criticare il “sistema” non vuole dire scontrarsi con esso in maniera violenta, ma tentare di cambiarlo invocando un percorso di conoscenza e grazie al coraggio e alla professionalità di molti magistrati italiani in questo Paese già molte violazioni dei diritti dell’uomo sono state interrotte e ripristinata la legalità e su questo presupposto la fiducia in essi non può essere mutevole soltanto per fini opportunistici.

In merito ad UCC Lei ha di recente scritto un libro presentato per la prima volta a Siena lo scorso 29 maggio. Perché ha deciso di pubblicarlo?
Perché la conoscenza della verità è un diritto di tutti, tant’è che il libro è stato dedicato, cito testualmente, “agli uomini che saranno liberi”.

Grazie Dottor Morenghi.