Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

lampedusa morti effdi Piero Innocenti
Mentre i governi dell’Ue litigano ancora oggi (ennesima riunione a Bruxelles) su come gestire l’imponente (previsto) flusso migratorio proveniente dall’Africa e dal Medio Oriente e alcuni paesi (che si ritengono civili) innalzano barriere ai loro confini per tentare di impedire l’ingresso di persone disperate, la frontiera marina del sud Europa è interessata dalla consueta flottiglia di gommoni sgangherati e sovraffollati di migranti. Il dispositivo aeronavale nel Mediterraneo che fa capo a Frontex con l’operazione nota come Tritone, composto da mezzi e personale di una ventina di paesi UE, quest’anno, al 24 febbraio, ne ha soccorsi già oltre 9mila, quasi tutti ormai sbarcati nei vari porti siciliani dove sono operativi gli hot spot per le attività di identificazione e di assistenza necessarie. Trend degli arrivi in aumento rispetto allo stesso periodo del 2015 quando si ebbero poco più di 8mila persone soccorse. La Libia è sempre il paese che registra il maggior numero di natanti in partenza. La ben nota e grave situazione di conflittualità in atto in quel paese favorisce le partenze verso le nostre coste come emerge dalle analisi fatte dagli esperti dell’immigrazione e della polizia di frontiera del Ministero dell’Interno. I trafficanti di persone, intanto, continuano ad assicurare servizi giornalieri di trasporto “pubblicizzando” anche la tratta Marocco-Tunisia-Libia come “quella che offre maggiori garanzie di riuscita” per i viaggi vero l’Europa. Diversi marocchini scelgono il viaggio in aereo per arrivare in Algeria o Tunisia per poi attraversare il confine libico a bordo di autovetture. Altri raggiungono il posto segnalato per la partenza dalla costa a bordo di barche in legno. In genere si tratta di giovani che hanno pagato fino a mille euro a persona per l’intero viaggio. Inutile illudersi, lo abbiamo sottolineato altre volte, di avere la meglio sulle diverse organizzazioni criminali di trafficanti che hanno consolidato un potere straordinario, finanziario e di controllo del territorio, su ampie zone costiere di Libia, Egitto e Tunisia. Emblematico il particolare, emerso in occasione di recentissime interviste con alcuni migranti soccorsi secondo cui a Sabratah (in prossimità del confine con la Tunisia), le imbarcazioni cariche di migranti navigano lungo la costa sino al complesso petrolchimico di Mellitah e di lì verso le coste siciliane scortato dai “facilitatori” fino al limite delle acque territoriali libiche. Gruppi di trafficanti egiziani, peraltro, hanno stretto eccellenti rapporti con i “colleghi” operativi nella parte orientale libica “..accompagnando su piccole imbarcazioni verso quelle coste e provvedendo, quindi, al trasbordo dei migranti”. Insomma, un frenetico via vai marino anche da parte di “improvvisati trafficanti” attratti dalla prospettiva di consistenti profitti e senza grandi rischi. Si pensi che gli “scafisti” arrestati in Italia dalla polizia nel corrente anno sono stati 58 (molti già rimessi in libertà) in prevalenza gambiani (20) e senegalesi (18), in parte convinti dai trafficanti a “pilotare” il natante con il corrispettivo di non pagare il “biglietto” per la traversata. Su 80 imbarcazioni soccorse sino ad oggi nel 2016, 29 sono affondate, 38 lasciate alla deriva, 5 sequestrate e 8 non rinvenute. Dalle indagini di polizia emerge anche che il traffico delle giovani donne nigeriane (nazionalità che anche nel 2016 continua ad essere la più numerosa, con oltre mille persone), inserite, poi, nel contesto della prostituzione, è completamente nelle mani dei gruppi criminali nigeriani che, in un momento successivo, provvedono a recuperare il denaro anticipato per i viaggi con i dovuti “interessi”.

Il dramma più grande (e che commuove solo per poco) è sempre rappresentato da quei 508 cadaveri recuperati e dai 7.718 migranti morti/dispersi nel Mediterraneo dal 2014 a oggi (dati Ministero dell’Interno, UNCHR, aggiornati al 19 febbraio u.s.). Dramma che continua, martellante, ogni giorno, per le coscienze di tutti. Senza che si veda la fine.

Tratto da: liberainformazione.org

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos