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NEWS 256915da megachip. globalist.it
Un botta e risposta fra un lettore e Giulietto Chiesa sui tempi in cui può precipitare la crisi sistemica, fra guerre, pressioni ambientali e collassi finanziari.

Salve Giulietto Chiesa,
La seguo sempre (sia in tv che sul web).Sono d'accordo con lei quasi su tutto.
C'è però una cosa che specie ultimamente non mi convince. Non è che per caso la sua analisi è sì giusta ma sbagliata per quanto riguarda i tempi? Insomma sono anni che si annuncia la fine delle risorse, crollo monetario e guerra, ma alla fine il mondo sembra proseguire come sempre.
Insomma potrebbe essere che la sua analisi sia sì giusta, ma valida tra 50-100 anni?
Grazie,
Ricci


Sig. Ricci,
Non ho mai detto, né scritto, che si verificherà domani in tutta la sua portata. Io pensavo, e penso, che stiamo assistendo al suo inizio. Irreversibile.
Poi la velocità della catastrofe dipende da fattori che io non posso calcolare. Nessuno lo può fare.
La fine delle risorse è visibile a occhio nudo. La guerra si sta intensificando ad alta velocità. Il crollo monetario ancora non c'è stato, ma si moltiplicano le previsioni che lo danno sempre più vicino (dunque non sono solo). E si moltiplicano soprattutto i trucchi contabili per ritardarlo.
Certe cose non si vedono solo perché l'inganno s'intensifica e diventa più scaltro. A volte disperatamente scaltro.
In compenso aumenta l'inquietudine generale. La complessità del problema non la domino io, e non la domina nessuno. Non ci sarà un momento in cui si potrà dire che "comincia". L'essenziale è capire che non sarà una maturazione lineare, ma che si troveremo di fronte a una serie di collassi, ciascuno dei quali sarà imparabile dalla collettività umana.
La vulnerabilità dell'organizzazione sociale in cui viviamo è altissima e crescente.
Si aggiunga che tutti viviamo d'inerzia e che tutti tendiamo a non vedere le cose spiacevoli che ci rovinano la vita. Per questo ritengo che sia bene, e utile, sollevare l'allarme ora. Perché dopo sarà comunque troppo tardi. Può darsi che tocchi solo alla prossima generazione, ma non ne sarei così sicuro.
In ogni caso sono convinto che tocchi ai nostri figli. Per quanto concerne i nipoti devo dire, francamente, che non esiste persona al mondo che possa spingere le sue previsioni oltre la metà di questo secolo.
Giulietto

Tratto da: megachip.globalist.it

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