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stoltenberg-jensdi Giulietto Chiesa - 14 novembre 2014
Continua la preparazione della riapertura delle ostilità in Ucraina. Ad esempio con l'intervista al neosegretario generale NATO, Stoltenberg...
Continua la preparazione mediatica alla prossima riapertura delle ostilità in Ucraina sud-orientale. Il Corriere mette in prima pagina l'intervista al nuovo segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, con titolo sintomatico: «"Difenderemo l'Ucraina". La NATO risponde alla Russia». Povero Luigi Offeddu, quasi incolpevole. Esegue disciplinatamente gli ordini.
Il problema è l'intervistato, che dice cose comiche. L'Ucraina «è assediata». Nell'occhiello è scritto che «Stoltenberg mostra le prove» (questo Offeddu non lo ha scritto). Infatti le prove non sono indicate.

Dice che «li stiamo osservando dal cielo (s'intende i russi).. che vanno avanti e indietro».
Ma come? Non stavano invadendo?
Siamo di fronte a una procedura d'invasione del tutto inedita: avanti e indietro.
Magari anche «lungo il confine».
Certo è riprovevole andare «lungo il confine». Poi hanno «triplicato» le loro azioni militari. Ma la NATO, dice Stoltenberg, le ha «quintuplicate». Con la non piccola differenza che la Russia si muove sui suoi confini con l'Ucraina (magari qualche volta li sorpassa, ma vorremmo vedere le prove, e invece non le vediamo), mentre la NATO si muove lungo tutto il perimetro della Russia.
Sentite qui: «Nella regione baltica è stato accresciuto il dispositivo di aerei e truppe imperniato sulla basei di Lask, in Polonia. E abbiamo dispiegato più navi nel Mar Nero, più truppe nell'est Europa. Abbiamo poi rinforzato il nostro gruppo di azione rapida. e siamo in grado di intervenire ovunque con breve preavviso.» Inoltre la NATO sta armando e finanziando «con cinque fondi trust» il governo di Kiev.
Insomma: leggi e rileggi e ti viene il sospetto che tutta la grancassa sia piuttosto piena di minacce NATO contro la Russia, che non il contrario. Anche perché Stoltenberg, quando si tratta di prove, la mette così: «Ce lo confermano da terra anche gli osservatori dell'OCSE e i reporter locali». Ma davvero la NATO è così a corto di mezzi da doversi affidare ai reporter locali? E gli osservatori dell'OCSE, detto tra parentesi, sono in zona per fornire informazioni alla NATO?

Tratto da: megachip.globalist.it

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