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NEWS 209127di Marisa Conte - 10 luglio 2014
Israele si permette qualunque azione illegale che ad altri non è consentita ma deve far finta di non esagerare, di agire per autodifesa. Ma siamo già a 78 morti
Israele sa di essere sotto l'occhio del mondo, opinione pubblica e Governi, anche quelli che, pure, lo sostengono, sempre e comunque. Può permettersi qualunque azione illegale che ad altri non è consentita  ma deve far finta di non esagerare, di agire per autodifesa, alimentando, incessantemente, il mito del pericolo sempre imminente di un nuovo Olocausto per il suo Popolo.

 
E deve giustificarsi, se persino i suoi più fedeli (e ciechi) sostenitori, Stati Uniti e Unione Europea, cominciano a dirsi stufi delle sue pretese e delle sue forzature.
 
"Come può Israele ottenere la pace, se non ha la volontà di delineare un confine e porre fine all'occupazione?", ha detto Phillip Gordon, responsabile per il Medio Oriente della Casa Bianca, dutante la Conferenza sulla Pace, tenutasi a Tel Aviv, mentre quel Governo bombardava la Striscia di Gaza (Vedi QUI).
 
A fine giugno, Lars Faaborg-Andersen, inviato dell'Unione Europea in Israele, ha affermato che "Gli Stati dell'UE stanno perdendo la pazienza, a causa della continua crescita di insediamenti israeliani illegali, nei Territori occupati palestinesi" (video: QUI) e che, se questa espansione non finirà, altri Paesi dell'Unione si uniranno ai 17 (inclusa l'Italia) che già hanno messo in guardia i propri cittadini dal fare affari con chi trae profitto da quei territori (QUI). Per l'Italia: avvertire Pizzarotti e ACEA.
 
Israele, allora, ha bisogno di una propaganda continua.
Lo fa con grande dispiegamento di mezzi e utilizzando tutte le regole del webmarketing, come in in questo video, in cui dei bambini, con le maglie di varie squadre, il nome di Messi stampato sopra quella del portiere e il marchio dell'UNICEF non riescono ad arrivare a segnare un rigore per l'intervento della sirena che preannuncia l'arrivo di un razzo dalla Striscia di Gaza.Il messaggio finale recita: "I razzi di Hamas impiegano 15 secondi a colpire Israele. Cosa faccio, ora? Questa è la realtà che vivono gli Israeliani, oggi".

E i bambini palestinesi quanto tempo hanno per trovare un rifugio (che non c'è, in quel lager che è la Striscia di Gaza), prima che cadano le bombe israeliane
Chi avrebbe più bisogno di un esperto in webmarketing?
L'Olocausto palestinese si trova nei numeri.

In due giorni di assalto israeliano:

58 morti, di cui 13 bambini, 7 donne e 36 vecchi
450 feriti, di cui 103 bambini, 46 donne e 283 vecchi
1033 bombardamenti di cui 144 razzi dal mare, 747 raid aerei e 142 cannoneggiamenti
312 case distrutte, 53 totalmente e 259 parzialmente

(fonte Euro Mid Observer: https://twitter.com/freegazaorg/status/487065789791739904/photo/1)

Nota: dopo la pubblicazione di questi dati, i morti sono saliti a 78. Tra i feriti di ieri, anche il personale paramedico di un'ambulanza, rimasta danneggiata (foto e articolo: QUI).

Ma l'apice dell'inganno, Israele lo ha raggiunto, ieri, quando l'IDF ha diffuso un video (QUI) che dovrebbe dimostrare quanta attenzione mette e quante precauzioni prende per evitare che dei civili vengano colpiti, "avvisandoli", prima di un bombardamento, con delle bombe sonore (o con degli sms, come è successo), L'IDF fa, addirittura, riferimento alla casa della famiglia Kaware', sul cui tetto erano accorse decine di persone per fare da scudi umani, pretendendo di far credere che il pilota non l'abbia bombardata. Peccato che il video si interrompa, prima del bombardamento. Un evento che aveva suscitato tantissimo sdegno, nell'opinione pubblica, dopo la pubblicazioni delle foto (http://twitpic.com/e7s0t6) e delle testimonianze di medici e residenti presenti (http://www.imemc.org/article/68391).
In quel bombardamento erano morte 7 persone e almeno 25 sono rimaste ferite.

E 6 civili sono rimasti uccisi e altri 15 feriti, in un bombardamento, mentre guardavano la partita del mondiale, in un bar sulla spiaggia.

Video di una notte di terrore (ehna.tv): QUI

Contemporaneamente, in Cisgiordania l'Esercito continua i rastrellamenti a tappeto. Ieri, sono state arrestati 936 Palestinesi, per la maggior parte ex prigionieri, membri di Hamas, del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina e del Fronte Democratico di Liberazione della Palestina (QUI).

Per annullare una propaganda, ci vogliono un'opinione pubblica determinata e dei giornalisti indipendenti. Per questo, Israele li prende di mira.

Ieri, è stata colpita la Torre dei Giornalisti, a Gaza City, e diversi di loro sono rimasti feriti. I giornalisti di RT hanno accusato Israele di terrorismo e di crimini di guerra, ricevendo, subito, un attacco da Algemeiner, quotidiano ebraco statunitense. In questo servizio (QUI), la giornalista di RT respinge l'attacco con argomentazioni precise, ricordando, tral'altro, a Israele che colpire i giornalisti è considerato un crimine di guerra dalla Convenzione di Ginevra.

Nel pomeriggio, Israele ha insistito sul suo obiettivo, colpendo l'auto di Media TV, che aveva la scritta rossa "TV" ben visibile, e uccidendo Hamed Shebab (foto: QUI e QUI).

Ma cosa vuole Israele, con questo atteggiamento e con queste azioni, così crude e inumane? Di certo, non vuole la pace né mai l'ha voluta, come ribadisce Gideon Levy (http://nena-news.it/gideon-levy-israele-non-vuole-la-pace/), altrimenti non continuerebbe a colonizzare. Perché, sottolinea Levy, nel DNA di Israele "a livello più profondo, risiede il concetto che questa terra è destinata solo agli Ebrei".

Se Israele non ama i razzi palestinesi, se, davvero, vuole la pace, basta che smetta di aggredire Gaza e si ritiri dalla Palestina, risponde con forza ed esplicitiamente Miko Peled, scrittore, figlio di uno dei fondatori dello Stato di Israele, a RT (QUI).

Cosa, allora? Come ci indica Gilad Atzmon, jazzista israeliano e attivista per i Diritti Umani, attaverso pochi ma precisi passi: siamo alla 3^ Intifada o alla 2^ Nakba? "E' l'insurrezione palestinese o, ancora, la pulizia etnica israeliana?
Anche se le terminologie differiscono, dalla prospettiva di Israele non c'è contraddizione tra le due; sono passi complementari verso lo stesso scopo, vale a dire un solo Stato ebraico.".
(versione italiana: QUI; link originale: http://www.gilad.co.uk/writings/3rd-intifada-or-nakba-ii.html?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter)

Petizione online: firmiamo.it/spazio-in-rai-all-informazione-sulla-palestina#petition

Tratto da: megachip.globalist.it
  

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