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manif contro razzismodi Alex Zanotelli - 19 gennaio 2014
Noi vogliamo segnalarli per allertare le istituzioni e i cittadini, affinché prendano coscienza della gravità della situazione. Per salvaguardare l’incolumità delle persone citate, utilizzeremo solo le iniziali delle vittime.
Lo scorso maggio, a Napoli, è stato selvaggiamente picchiato in piazza Garibaldi, Baki Bila, un cittadino del Bangladesh. Baki è morto dopo 40 giorni di coma all’ospedale Loreto Mare il 13 giugno. Nel mese di giugno, sempre a Napoli, in via Roma, una decina di cittadini del Bangladesh, che vendevano la loro mercanzia, sono stati picchiati e derubati.
Sempre nel mese di giugno segnaliamo altri due gravi episodi avvenuti ad Afragola. Il 16 giugno un cittadino del Burkina-Faso di nome I.Y. è stato selvaggiamente picchiato con una mazza di legno da due persone in motorino, riportando gravi ferite sul volto e alla mandibola. Portato in ospedale, ha dovuto subire un intervento di chirurgia plastica. Lo stesso giorno un cittadino del Ghana, di nome Anane Acheampong Emmanuel, di 35 anni, è caduto dal balcone di casa sua ed è morto dopo tre giorni di coma. Gli interrogativi sono molti: si è buttato o è stato buttato dal balcone? La polizia ha archiviato il caso come suicidio.

Il 12 agosto, un cittadino nigeriano di nome O.J. è stato bastonato e sfregiato in volto con una bottiglia di vetro in piazza De Nicola, a Napoli. La polizia non ha accettato la denuncia. Particolare bersaglio degli attacchi razzisti sono i rom che già subiscono una violenza strutturale nei loro campi, dove vivono in situazioni sanitarie o abitative indegne di essere umani.
Particolarmente gravi due recenti episodi. Il 15 ottobre scorso, a Napoli, zona Fuorigrotta, qualcuno ha buttato da un balcone l’acido muriatico su un bambino rom, di un anno e mezzo, di nome C. M., in braccio a sua madre che chiedeva l’elemosina. Il bimbo fu salvato da un benzinaio che gli strappò i vestiti. Il bimbo con sua madre vive al campo di Santa Maria del Riposo, vicino al cimitero di Poggioreale. La polizia è silente.
Il 20 novembre, sempre a Napoli, in via Carlo Poerio (zona Chiaia), un gruppo di ragazzini delle medie ha colpito con pugni e calci un bimbo rom di dieci anni. Il bimbo è stato salvato da un commerciante che si è scagliato contro il gruppo, urlando: “Basta! Siete bestie!”. Anche su questo caso la polizia è silente.
Come Forum abbiamo voluto sottolineare solo alcuni episodi più scioccanti di un nascente razzismo in questa città di Napoli. Sappiamo da testimonianze dirette che tante comunità di immigrati non amano parlare delle aggressioni subite. Una di queste è la comunità dello Sri-Lanka, molto numerosa a Napoli, che ha subito e continua a subire attacchi a sfondo razzista, ma che si rifiuta di denunciarli per paura di rappresaglie.
Il Forum Antirazzista della Campania, pur cosciente di questi pericoli, chiede con insistenza a tutte le comunità di immigrati, di voler segnalare al Forum attacchi e aggressioni a sfondo razzista, per poter premere sulle istituzioni pubbliche perché prendano seriamente in considerazione questi episodi di violenza.
Il Forum Antirazzista si appella al prefetto, al questore e al sindaco, perché vengano scovati e puniti i responsabili di questi attacchi razzisti e perché queste aggressioni non si ripetano. Il Forum si appella alle forze dell’ordine, perché proteggano e custodiscano gli immigrati che vivono in mezzo a noi.
Noi siamo seriamente preoccupati per l’intensificarsi di questi episodi nella città di Napoli e dintorni, espressione di un crescente razzismo a livello nazionale. Tutto questo è conseguenza anche della legislazione razzista italiana sull’immigrazione. Il Forum vuole impegnarsi in questo nuovo anno 2014 a contrastare il razzismo e a favorire la crescita di una cittadinanza più umana e più accogliente in questa nostra Napoli. Per questo alle istituzioni chiediamo al più presto un incontro.

Tratto da: La Repubblica del 19 gennaio 2014

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