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aereo civiledi Federico Rampini - 1° dicembre 2013
Allerta Usa alle compagnie: avvertite la Cina se passate sopra le isole contese
New York.
Le compagnie aeree civili americane devono avvisare la Cina se i jet passeggeri sorvolano lo spazio “conteso” sopra le isole Senkaku (nome nipponico) o Diaoyu (nella toponomastica cinese).
È l’Amministrazione Obama a invitare i propri vettori civili a non “provocare” Pechino, proprio mentre la U. S. Air Force fa il contrario. Al termine di una settimana di escalation nella tensione sopra i cieli del Mar della Cina orientale, la Casa Bianca ha deciso di invitare alla prudenza le compagnie commerciali. Mentre i jet militari Usa continuano ad appoggiare la linea del Giappone e a sorvolare l’area ignorando i diktat di Pechino, la direttiva diramata al settore del trasporto civile va nel senso contrario: «Avvisate Pechino se i jet passano in quellla zona, non correte rischi inutili». Si vuol evitare che un’eventuale manovra di “intercettazione” da parte di aerei militari cinesi possa sfociare in una collisione o l’abbattimento di un jet carico di passeggeri. La scelta di Washington conferma i pericoli insiti nella confrontation in atto, che potrebbe sfuggire al controllo delle superpotenze in gioco, e sfociare in una tragedia. Negli ultimi giorni a più riprese i caccia dell’aviazione militare cinese sono decollati per missioni di vigilanza, per controllare il passaggio di jet americani e giapponesi, anche se da una parte e dall’altra si è evitato di esibire ostilità.

La Cina ha dato inizio a questa tensione, “annettendo” in modo unilaterale al proprio spazio aereo sovrano i cieli sopra le isole Senkaku/Diaoyu, e annunciando che qualsiasi apparecchio straniero deve annunciare il proprio passaggio a Pechino.
Washington precisa che il “consiglio” dato alle proprie compagnie aeree non implica un riconoscimento della validità delle pretese cinesi, ma è solo un elementare richiamo alla prudenza. «Il governo degli Stati Uniti — afferma un comunicato del Dipartimento di Stato — generalmente si aspetta che le compagnie passeggeri su rotte internazionali si adeguino alle richieste dei paesi stranieri. Questo non implica che il governo degli Stati Uniti accetti le pretese della Cina ». Il crescendo di tensione avviene alla vigilia del viaggio del vicepresidente americano Joe Biden, che oggi parte per una delicata missione a Tokyo, Pechino e Seul.
KAL007 è una sigla che spiega la sofferta decisione dell’Amministrazione Obama di chiedere alle proprie compagnie aeree di “obbedire” alla Cina. KAL007, ovvero il volo 007 della Korean Airlines, fu abbattuto mentre trasportava 269 passeggeri da New York a Seul via Anchorage (Alaska). Il primo settembre 1983 quel jet civile venne abbattuto da un caccia sovietico Su-15 sopra le isole Moneron e Sakhalin, sul Mar del Giappone. Tutti i 269 passeggeri e i membri dell’equipaggio morirono. Sull’aereo viaggiava anche un parlamentare americano, il deputato Lawrence McDonald. Secondo le successive ricostruzioni, l’aereo sorvolava lo spazio dell’Urss, e il suo passaggio coincideva con una missione di un aereo spia americano. Inizialmente il governo sovietico negò ogni responsabilità in quella strage, solo in seguito il Politburo ammise l’accaduto, addebitando ogni responsabilità a una «provocazione degli Stati Uniti».

Tratto da: La Repubblica

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