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seldon-lady-robert-webdi Valeria Pacelli - 13 settembre 2013
Sembra quasi un “ricatto” la richiesta di grazia avanzata ieri al Presidente della Repubblica da Robert Seldon Lady (foto), l'ex capo sezione della Cia di Milano condannato in Cassazione per il sequestro di Abu Omar avvenuto dieci anni fa. La grazia in cambio del silenzio sui segreti che circondano il caso dell’egiziano, anche perchè “io so che lei (Napolitano, ndr) sarebbe d'accordo che è meglio che le fonti, i metodi e le strategie siano mantenute al sicuro”. Così l’ex agente cia scrive nella sua lettera in cui chiede la grazia o la commutazione della pena. Il 22 febbraio scorso, il Fatto aveva rivelato come il presidente americano Barack Obama avesse chiesto a Napolitano di graziare i 22 agenti americani condannati nel caso Abu Omar, l’ex agente Lady e il colonnello dell’esercito Josef Romano, condannato in Appello. Tempo pochi mesi e il 5 aprile Romano è il primo a ricevere la grazia. Adesso al Quirinale arriva la richiesta di Robert Seldon Lady, condannato in via definitiva per aver sequestrato in pieno giorno a Milano il religioso egiziano, Hassan Mustafa Osama Nasr, conosciuto con il nome di Abu Omar, il 17 febbraio del 2003.

L’egiziano fu portato via con la forza dal territorio italiano con la complicità – secondo i magistrati – dei nostri servizi di sicurezza, capeggiati allora dal generale Niccolò Pollari. Abu Omar fu imbarcato su un aereo e condotto in un carcere in Egitto, dove venne torturato e poi riarrestato perché aveva raccontato tutto alla moglie in una telefonata intercettata. Per il sequestro, tra gli imputati c’era anche Pollari, condannato a 10 anni di reclusione lo scorso febbraio dalla Corte d'appello di Milano, sentenza non definitiva. Robert Lady invece è l'unico su quale pende un mandato di cattura internazionale. Eppure Lady scrive a Napolitano una lettera in cui chiama in causa “alti membri del governo italiano” che avrebbero collaborato con gli Usa.

L'AGENTE, spiega come l'azione contro Abu Omar, fu “in grado di aiutare a dirigere l'utilizzazione di milioni di dollari statunitensi in risorse ed altri supporti importanti, che furono messi a disposizione dell'Italia. Sono sicuro – continua nella lettera – che i suoi consulenti la informeranno che i miei sforzi e quelli dei miei colleghi furono in grado di fermare numerosi piani ed obiettivi di terroristi che operavano a Milano e nel resto dell'Italia”. Poi spiega che dovrebbe ricevere la grazia soprattutto per l’impossibilità di rivelare i segreti di cui è a conoscenza e che sa che anche Napolitano “sarebbe d'accordo che è meglio che le fonti i metodi e le strategie siano mantenute al sicuro e segrete sia dall'Italia che dagli Stati Uniti”. Infine Lady fa un paragone con il caso dei Marò tenuti ancora in India: “Il rimedio che le chiedo – scrive – sta sollecitando nel deplorevole caso dei Fucilieri di Marina. L'argomento del ministero della Giustizia dell’Italia, che rivendica l'immunità funzionale per i fucilieri di Marina è l'argomento che il tribunale di Milano ha rifiutato nel mio caso”. Così l’ex agente Lady chiede il perdono o che la pena sia commutata. Il Quirinale ora potrebbe decidere di concedere un'ulteriore grazia dopo quella data al colonnello Joseph Romano. Scelta sulla quale fanno leva i pidiellini che chiedono lo stesso trattamento per il loro leader. Nel caso Romano, una nota del Quirinale spiegò che la decisione era dovuta al fatto che il “presidente Obama ha posto fine a un approccio alle sfide della sicurezza nazionale, legato a un preciso e tragico momento storico e concretatosi in pratiche ritenute dall’Italia e dalla UE non compatibili con i principi fondamentali di uno Stato di diritto”. In quei giorni si pensava che Napolitano avesse concesso la grazia all’agente Romano per poi passare una patata bollente nelle mani del suo successore. Ma è stato rieletto il 20 aprile. E adesso dovrà decidere sul caso Lady, che di questi tempi potrebbe affiancarsi ad un ulteriore caso di un altro condannato in via definitiva: Silvio Berlusconi.

Tratto da: Il Fatto Quotidiano

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