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manif-webdi Marino Badiale e Fabrizio Tringali - Megachip - 18 ottobre 2011
Sabato 15 ottobre le centinaia di migliaia di persone che hanno sfilato per le vie di Roma hanno compiuto una svolta politica rilevantissima. Di fronte ai gruppi di teppisti mascherati i manifestanti hanno gridato il loro netto rifiuto di quella violenza stupida e insensata, e hanno tentato di fermare i violenti.


È emerso con chiarezza che non esistono due gruppi di manifestanti, uno pacifico (maggioritario) ed uno violento (minoritario): i teppisti non sono parte del movimento.

Sono esterni ed esso, e ne impediscono la legittima espressione democratica.

La loro violenza insulsa, priva di ogni prospettiva, del tutto disinteressata alla possibilità di una politica di protesta popolare, impedisce al movimento di raggiungere il primo fondamentale obiettivo che si è dato: conquistare uno spazio politico democratico per coloro che si oppongono alle decisioni imposte dai governi nazionali e dai tecnocrati europei.

Ogni atto di violenza ostacola la possibilità che all'interno del dibattito politico si discuta il merito delle proposte del movimento, impedisce l'allargamento del consenso, offre il fianco all'intero mainstream perché esso possa concentrarsi solo sugli scontri.

Tutti coloro che sono impegnati nei coordinamenti del movimento, locali e nazionali, sono oggi chiamati a confermare quanto i partecipanti al corteo hanno già fatto: prendere le distanze in modo netto e inequivocabile da questa violenza terribilmente dannosa per i corpi, per le vite e per le speranze di chiunque speri nel cambiamento. Essa rappresenta un aspetto del degrado umano e culturale indotto dalla decadenza del capitalismo attuale. Come scriveva Franco Fortini anni fa, si tratta di un «filo di siero e sangue spremuto dalla ferocia del potere e che ormai mi dà un'emozione schifosa e triste come la vista di animali impastoiati e menati alla scannatoio».

Proprio di questo si tratta: questi incappucciati che credono di lottare contro il potere si riducono come animali pronti per lo scannatoio.

La loro bestiale stupidità è certo l'effetto della demenza diffusa nel mondo contemporaneo. Ma dobbiamo prendere atto che con le loro azioni tentano di ridurci tutti al loro stato bestiale.

Ci impediscono la libertà di manifestare, di parlare, di esprimerci, di allargare il consenso. Ci usano come scudi umani, indifferenti alle nostre vite, alle nostre idee, ai nostri desideri.

Usano il loro piccolo potere esattamente come i potenti veri. Su questo non si può essere indulgenti. Occorre una rottura netta e drastica. Occorre rompere ogni contiguità, palese od occulta, con queste gente. Se il movimento di protesta contro la finanza internazionale non riesce a fare questo, è condannato. Il movimento che sta nascendo ha una grande potenzialità: può rappresentare la grande maggioranza della popolazione che vuole difendere lo Stato sociale europeo. Può davvero impedirne la distruzione.

Ma questa grande potenzialità può concretizzarsi solo se il movimento isola e respinge questi nemici incappucciati. Solo quando saremo riusciti a conquistare lo spazio politico che adesso non abbiamo, arriveranno davanti a noi gli altri nemici, quelli veri.

E dovremo pensare a cose ben più serie che qualche centinaio di imbecilli incappucciati.

Tratto da:
megachip.info

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