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di AMDuemila
"Il Coronavirus uccide: in Brasile uccide molto e ucciderà ancora di più”. E’ questo l’allarme lanciato su Vatican News Renato Chiera, piemontese, fondatore e presidente della “Casa do Menor” alla periferia di Rio de Janeiro in cui aiuta e protegge bambini e giovani che versano in condizioni sociali difficili o affetti da disabilità. Chiera ha anche annunciato che in questi giorni la Conferenza Episcopale brasiliana, insieme alla Caritas, ha lanciato l'azione dal titolo 'E' ora di fare attenzione!' e poi ha ricordato che "gli ospedali sono già pieni e il sistema sanitario, così precario in Brasile, è al collasso". Padre Chiera, con "Casa do Menor" in collaborazione con le comunità cattoliche di tutto il Brasile, sta accogliendo tantissime persone che vivono in strada e che, vista l’emergenza, corrono dei gravi rischi per il contagio. "Sono tantissimi, facciamo poco ma è sempre qualcosa. Il coronavirus ha prima toccato le classi ricche e ora sta arrivando ai poveri: quelli che abitano sulla strada in San Paolo sono 24.000, a Rio sono 15.000. E allora come si fa?", si è chiesto Chiera, che poi ha raccontato come a Rio "hanno sgombrato e messo a disposizione il sambodromo per accogliere le persone, e, per strada, le organizzazioni hanno montato docce e lavandini. Poi c'è la realtà dei ragazzi di strada, ormai fuori controllo, non sappiamo noi stessi quanti sono, forse 5.000 o 6.000, non si sa. - ha proseguito - Noi continuiamo ad accoglierli e abbiamo aperto tre case per il popolo della strada: ma non è molto per quanto bisogno c'è".
Un altro aspetto di cui ha parlato Renato Chiera è stato quello che riguarda la situazione degli indios dell'Amazzonia che è “molto precaria e difficile, perché il governo lotta contro di loro e invece di proteggerli li vede come un ostacolo per il progresso. Aumenta poi la distruzione delle foreste: solo nel marzo 2020 l'aumento dovuto anche all'isolamento da coronavirus è stato del 30% e aumentano anche le occupazioni delle terre". Si tratta di "gente che entra e occupa terra, ammazzando, perché il governo ha dato benefici agli invasori di terre pubbliche e nel 2019 c'è stato il record degli assassinati tra gli indigeni, con un aumento del 250% di morti 'in nome del progresso'. - ha proseguito - Le comunità indigene si trovano ad affrontare quasi da sole questa realtà e qualcuno parla di rischio di genocidio". Indigeni che "non hanno difese contro il coronavirus, che può decimare il popolo indios dell'Amazzonia: in 48 ore c'è stato un aumento del 189% tra i casi positivi. Tre sono già morti. E poi non ci sono tamponi. Sono loro stessi che in questo periodo si stanno organizzando per protestare contro gli estrattori di oro che arrivano da fuori e possono introdurre contagi. - ha concluso Chiera - Gli indios hanno poca difesa contro il virus: quindi si può immaginare cosa potrebbe succedere loro. La situazione è drammatica: dobbiamo pregare e rendere tutti coscienti di ciò che sta accadendo".

Foto © Imagoeconomica

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