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Sicari colpiscono a morte Teodoro Saiz Silvera
di Jorge Figueredo
Il pomeriggio di lunedì 16 settembre è stato assassinato, si presume da alcuni sicari, Teodoro Saiz Silvera, sospettato di appartenere ad una famiglia notoriamente legata al narcotraffico ed alla politica. Dai rapporti preliminari risulta che Teodoro Saiz Silvera ha cercato di fuggire rifugiandosi a casa di un vicino, ma è caduto crivellato di colpi.
Erano le 18:00 quando si è appresa la notizia dell’omicidio. La vittima stava viaggiando a bordo di un camioncino Hilux, di sua proprietà, lungo una strada comunale del quartiere María Auxiliadora, nel distretto di Nueva Germania, quando due o tre individui lo hanno colpito con diversi colpi di armi da fuoco", ha riferito a ABC Hilarión López, del dipartimento di prevenzione di San Pedro.
"La persona alla guida è scesa dall'abitacolo del suo veicolo rifugiandosi in un’abitazione, dove è stato inseguito e ucciso”, ha raccontato. La vittima è stata identificata come Teodoro Saiz Silvera, condannato in passato a 18 anni per traffico di droga.
Il corrispondente di ABC Color nella zona, Omar Acosta, ha riferito che "il veicolo presenta almeno 20 colpi di proiettile. La vittima è stata uccisa nel bagno dell'abitazione dove era riuscito a rifugiarsi. La polizia presume siano stati usati almeno una pistola 9 mm., fucili e presumibilmente altre armi di grosso calibro”.
Precedenti della famiglia Saiz nel narcotraffico
Alcuni mezzi stampa locali hanno riferito che Teodoro Trinidad Saiz Silvera e la sua famiglia hanno precedenti legati al narcotraffico. La vittima era stata in carcere dopo una condanna a 18 anni di prigione per il suo coinvolgimento in una rete del narcotraffico che operava tra Paraguay e Cile.
Ad aprile del 2002, furono catturati in diverse operazioni delle forze dell'ordine, circa 10 paraguaiani, un brasiliano ed una cilena. Tra il gruppo di connazionali c’era Teodoro Saiz Silvera, arrestato all'hotel City di Santiago.
Gli arresti sono stati effettuati dopo il sequestro da parte delle forze di polizia del Cile di un carico di 1900 kg. di marijuana, proveniente dal Paraguay.
Consultando l’archivio giornalistico dell’epoca leggiamo che "l'indagine denominata "Operazione Zaffiro", riuscì a smantellare una banda di narcos che aveva ramificazioni a Gran Asuncion ed a Amambay. Teodoro Saiz Silvera e suo padre, Teodoro Saiz Franco all’epoca erano ricercati dalla giustizia cilena per il loro coinvolgimento nel traffico di droga. Entrambi erano dei noti dirigenti dell'ANR (Tribunal Electoral Partidario), nella località del dipartimento di San Pedro”.
L'Ex capo della Segreteria Nazionale Antidroga (Senad), Luis Rojas aveva segnalato che l’"Operazione Zaffiro" aveva portato all’arresto di circa 40 persone tra il 2002 e 2003.
"Teodoro Trinidad Saiz Silvera fu il primo sindaco del distretto di Nueva Germania, eletto dopo la caduta del regime del dittatore Alfredo Stroessner, rimanendo in carica dal 1991-1996".
Nonostante fosse stato denunciato per irregolarità durante la sua amministrazione, che portò anche all'intervento della stessa Corte dei Conti, grazie all'impunità regnante riuscì a far cadere l'accusa di narcotraffico e si candidò nuovamente alle elezioni per il partito Colorado, dalle quali ne uscì vincitore, eletto come presidente del ‘Distretto Colorado’ di Nueva Germania.
ABC Color ha riferito che "Leonardo Saiz, parente del condannato, è stato sindaco per due mandati e rinunciò all’incarico per presentarsi alla carica di governatore di San Pedro. L’incarico passò nelle mani di sua moglie, Alicia González de Saiz la quale vinse le interne e le elezioni. Il 12 agosto del 2013, durante un’operazione di polizia effettuata a San Pedro fu scoperto e confiscato un carico di 77 kg. di marijuana, a bordo di un veicolo di proprietà di Alicia González (ANR)”.
Giorni dopo il ritrovamento del veicolo con la droga, il 29 agosto, la sindaca sollecitò la sostituzione del capo del commissariato 7ª di Nueva Germania, Jorge González che, a seguito della richiesta, venne sostituito da Nelson Pesoa, raccomandato dalla prima cittadina.
"Dopo la pubblicazione, il capo della Polizia di San Pedro, Gerardo Sosa, a sua volta destituì Pesoa, nominando al suo posto il vice commissario Jorge Valdez. Questa azione costò a Sosa il posto, infatti venne destituito dal Comando Centrale e l’incarico passò al commissario Pedro Leguizamón”.
Questa serie di cambiamenti all’interno della polizia di San Pedro nel 2013 dimostra la grande influenza esercitata dalla famiglia Saiz in Nueva Germania.
La famiglia Saiz infatti fu indagata dalle autorità cilene sospettata di far parte di una struttura criminale dedita al traffico di marijuana in quel paese. Allo stesso tempo era loro tradizione occupare posti di dirigenza politica, rappresentando il partito colorado, all’interno della comunità.
Non è la prima volta che un narcotrafficante legato al partito di governo, il Colorado, venga assassinato o condannato per narcotraffico ed altri crimini. È talmente frequente il legame tra il partito colorado e i narcos che questi, non solo hanno finanziato i candidati dell'ANR, ma addirittura, negli ultimi anni i narcotrafficanti hanno ricoperto incarichi di sindaco, deputato, candidati ad altre posizioni elettive. Non dimentichiamo che il mandante dell’omicidio del giornalista Pablo Medina, fu Vilmar "Neneco" Acosta, narcotrafficante di Canindeyú, ex sindaco di Ypejhu che rappresentava il Partito Colorado, legato “alla madrina del nord”, la deputata Cristina Villalba, braccio destro dell'ex presidente Horacio Cartes in parlamento.
Quanto accaduto al partito di governo dopo la caduta della dittatura di Alfredo Stroessner è molto grave. I principali dirigenti del partito Colorado non hanno mai chiesto pubblicamente perdono alla cittadinanza per avere sostenuto per 35 anni il crudele e sanguinario regime totalitario. Al contrario, il partito ha dato via libera affinché i narcotrafficanti ed i delinquenti del crimine organizzato entrassero nelle coalizioni politiche trasformando la politica in uno strumento di protezione di narcotrafficanti, trafficanti di armi, grandi contrabbandieri, riciclatori di denaro, assassini e di ogni tipo di illeciti.
Ci troviamo di fronte ad una grave situazione nel paese, dove la polizia e tutto lo Stato paraguaiano sono totalmente sopraffatti dalla criminalità organizzata. Lo dimostra concretamente la serie di fatti delittuosi, legati al crimine organizzato in aumento oggi in Paraguay, dove solo a Pedro Juan Caballero, la percentuale di omicidi è di 100 ogni 100 mila abitanti dall’inizio del 2019, la maggior parte commessi da sicari al servizio della mafia.
Se proseguiamo su questa strada, dove la corruzione ha infettato tutte le istituzioni, specialmente gli organi di sicurezza interna come la polizia, dove non esiste una chiara politica criminale di lotta per combattere il crimine organizzato e la mafia, potremo presto diventare uno Stato fallito, senza orientamento né futuro, ostaggio della dittatura mafiosa.

Foto di Copertina: www.abccolor.com /Foto di Archivio di Teodoro Saiz Silvera

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