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di AMDuemila
Nei guai un sergente dell'aeronautica

Lo scorso 25 giugno all’aeroporto San Pablo di Siviglia un membro dell'equipaggio aereo del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, il sergente dell’aeronautica brasiliana Manoel Silva Rodrigues, è stato arrestato dalla Guardia Civil spagnola per aver portato nella sua valigia 39 kg di cocaina. Il militare che faceva parte del gruppo di logistica che stava accompagnando Bolsonaro al G20 in Giappone è detenuto a Siviglia, dove stava facendo scalo, e Bolsonaro ha garantito alle autorità spagnole la massima collaborazione. "Anche se non ha relazioni con la mia equipe, l’episodio è inaccettabile. Sarà punito severamente, non possiamo tollerare tanta mancanza di rispetto al nostro Paese", ha scritto il presidente. Ma non è la pima volta che il sergente partecipa alle comitive presidenziali, anche con gli ex presidenti Dilma Rousseff e Michel Temer era stato chiamato come ufficiale di appoggio, una sorta di steward dei primi ministri. Purtroppo la vicenda non è una novità in Sudamerica, regione dalla quale parte il 100% della cocaina verso il resto del mondo. Altre volte velivoli militari sono stati usati per trasportare enormi carichi di droga in giro per il pianeta, come ad esempio accade spesso in Venezuela. Infatti anche il vice di Bolsonaro, il generale Hamilton Mourão, ha ammesso che "anche le forze armate non sono immuni a questo flagello", pur insistendo che il caso appena scoperto è da attribuirsi a una iniziativa individuale. "Si tratta di uno spallone della droga, di alto livello", ha detto.

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