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È la 9ª vittima del 2019
di Jean Georges Almendras
Non ci sorprende più che la morte colpisca i giornalisti per il solo fatto di compiere il loro dovere, quello di denunciare la verità dei fatti ed il crimine organizzato. Ovviamente ci scuote nel profondo e ci dispiace (ci invadono un dolore e un'indignazione indescrivibili) dover informare l’opinione pubblica che un altro collega della stampa è caduto sotto i proiettili assassini della criminalità. Lo scorso martedì notte, 11 giugno, è stata colpita a morte una collega del quotidiano “Tabasco Hoy” , dello Stato di Tabasco, in Messico, dove fare il giornalista significa diventare bersaglio del crimine organizzato o dei funzionari pubblici corrotti che non trovano modo migliore di liberarsi di chi accusa i loro malaffari e crimini che a colpi di pistola. La vittima è una donna cronista di cronaca nera da oltre 20 anni. Il suo nome Norma Sarabia. Protetti dall'oscurità della notte nel comune di Huimanguillo due uomini in sella ad una motocicletta si sono presentati presso l'abitazione della giornalista e dopo aver suonato alla porta le hanno sparato a bruciapelo colpendola a morte.
I killer si sono dati rapidamente alla fuga lasciando dietro di sè un nuovo episodio di violenza. L’ennesimo in terra messicana. Il nono caso di omicidio che ha colpito la categoria del giornalismo messicano, carne da macello in una società inquinata dalla criminalità che crudelmente semina morte e sangue nelle strade delle città e delle zone rurali.
Immediate le espressioni di condanna e di pretesa di giustizia davanti a questo nuovo duro colpo dato contro la libertà di espressione, si sono fatte specialmente nella città dove Sarabia svolgeva la sua professione.
Héctor Mura, direttore del quotidiano "Tabasco Hoy" ha reso noto alle agenzie stampa internazionali che Norma Sarabia negli ultimi mesi temeva per la sua incolumità perché stava ricevendo minacce "al punto che non firmava più i suoi articoli ma ci consegnava solo informazioni". E ha aggiunto che era una gran brava persona che svolgeva il suo mestiere di cronista di cronaca nera nella zona di Chontalpa, controllata da elementi del crimine organizzato legati al traffico di droga e di carburante.
Infatti il lavoro di denuncia realizzato da Norma Sarabia iniziava a compromettere sensibilmente i loro affari determinando la decisione di porre fine alla sua vita. Un rischio al quale purtroppo è esposto quotidianamente il giornalista messicano, mentre è noto ed evidente che una coltre di impunità, a giudicare dai numeri di attentati e di fatti ancora da chiarire che per certo sono la maggioranza.

casa sarabia norma

Tuttavia, dalle file governative e dall’autorità giudiziaria locale, le promesse di indagine e di impegno si ripetono a livello mediatico.
Da sottolineare, a questo proposito, che dall'inizio dell'anno in corso sono già nove i giornalisti assassinati in territorio messicano: Francisco Romero; Telésforo Santiago; Omar Iván Camacho; Santiago Barroso Alfaro; Jesús Eugenio Ramos; Rafael Murúa Manríquez; Diego García Corona e Jesús Alejandro Márquez. Norma Sarabia chiude la lista.
Questo nuovo fatto di violenza contro operatori della stampa ci fa pensare che l'amministrazione di Andrés Manuel López Obrador è sempre più distante dal compito assunto di fermare questi attentati mortali che dall'inizio dell'anno 2000 raggiungono l'enorme cifra di 126 omicidi: 117 giornalisti uomini uccisi e nove le donne. Fatti criminali avvenuti in circostanze diverse ed in diversi punti del paese, lo Stato di Veracruz il più letale.
Da segnalare e ricordare ai nostri lettori che anche noi giornalisti di un portale di denuncia come Antimafia Dos Mil, abbiamo purtroppo un collega caduto: un giornalista che collaborava con noi dal Paraguay, con l’impegno che ci caratterizza, l’impegno nella lotta contro il crimine organizzato. Stiamo parlando del giornalista Pablo Medina, assassinato il 16 ottobre del 2014, mentre percorreva un sentiero isolato che portava a Villa Igatimi, nel dipartimento di Canindeyú, a circa 50 Km. della città di Curuguaty, zona dominata dal narcotraffico dove sono predominanti le coltivazioni di marihuana e i narcos la fanno da padroni, in connubio con elementi del sistema politico della zona e della capitale.
Il mandante del crimine di Pablo Medina (e della sua assistente Antonia Almada, anche lei uccisa nell’agguato, mentre la sorella di quest’ultima ne uscì miracolosamente illesa, entrambe a bordo del veicolo guidato dal giornalista) in carcere ad Asuncion, condannato a 39 anni di reclusione, era niente meno che il Sindaco della città di Ipehú, Vilmar Acosta, iscritto all’epoca dei fatti al Partito Colorado. I sicari che eseguirono materialmente l’attentato contro Medina e le due sorelle Almada quel 16 ottobre furono due suoi parenti, uno dei quali si trova in prigione in Brasile, per un reato commesso in quel paese e ancora in attesa di processo per il crimine di Medina ed Almada, l'altro risulta ancora latitante.
Conosciamo da vicino il dolore e l'impotenza di perdere un collega per mano del crimine organizzato o di sicari assoldati da funzionari pubblici o da elementi corrotti del sistema politico. Condanniamo e ripudiamo questi fatti criminali, non solo perché strappano delle vite, ma minano soprattutto la libertà di stampa e la democrazia, e portano alla luce un'impunità dietro la quale opera protetta la rete di corruzione sfacciatamente radicata dentro il sistema politico ed in occasioni (che sono molte), nel governo e nel sistema giudiziario, e di polizia.

funerale norma sarabia

Cambiano i nomi e i luoghi in America Latina e nel mondo, ma il potere manipola a proprio piacimento molte personalità, per mezzo di denaro sporco, al fine di saccheggiare denaro, potere e risorse, perennemente a stretto contatto con personalità delle più alte sfere delle democrazie di oggi.
Incredibile ma vero. Una realtà, alla quale il Messico non fa eccezione da molti anni ormai.
Rendiamo omaggio alla collega Norma Sarabia ed il nostro più grande sostegno e solidarietà va ai colleghi messicani ed alla famiglia della collega assassinata.
(12 Giugno 2019)

Foto di copertina: Norma Sarabia
Foto 2: www.heraldodemexico.com/Facciata dell’abitazione della giornalista uccisa
Foto 3: www.elcomercio.com/Funerale della periodista

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