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NEWS 239847Intervista di Andrea Barcariol a Massimo Fini - 21 aprile 2015
Intervistato da IntelligoNews, Massimo Fini, giornalista e scrittore, punta il dito contro l'Occidente, colpevole di aver creato in Africa instabilità e fame, e prevede un aumento "esponenziale" dei migranti nei prossimi anni.


Anche Schulz ha ammesso: "Abbiamo fatto poco". Perché l'Ue da anni non affronta il problema migranti?

«I principali leader europei e americani dovrebbero essere mandati davanti a un tribunale internazionale, processati e puniti duramente. Chi ha destabilizzato la Libia? Chi ha abbattuto il colonnello Gheddafi provocando questa situazione? Adesso è inutile piangere lacrime di coccodrillo. La Libia era un Paese relativamente tranquillo, sotto un dittatore non particolarmente feroce, con cui avevamo rapporti. Siamo noi i responsabili. Non si tiene conto che tra i migranti ci sono molti che fuggono dalle guerre in Siria e in Iraq, i cui presupposti ancora una volta li abbiamo creati noi, ma ci sono neri del centro Africa, del Ghana, della Costa d'Avorio dove non c'è nessuna guerra in corso. Fuggono perché c'è la fame, fino al 1971 l'Africa era alimentarmente autosufficiente al 98% perché viveva della sua produzione, poi è penetrato il modello occidentale. All'origine di queste migrazioni ci sono responsabilità occidentali e islamiche, perché hanno distrutto le culture africane. Queste responsabilità non vengono mai richiamate».

Non crede che gli scarsi risultati ottenuti finora sui migranti siano il frutto anche di un eccessivo buonismo e di troppa ipocrisia?
«Non so se ci sia buonismo e ipocrisia, ma cosa vogliamo fare? Cannoneggiare i barconi. Dopo aver distrutto tutto quanto, adesso che la cosa ci tocca direttamente siamo preoccupati e piangiamo lacrime di coccodrillo sulla sorte di questi poveracci, molti dei quali ridotti alla fame nel loro Paese per colpa nostra».

Gentiloni ha detto che nel Consiglio Straordinario sull'immigrazione chiederà all'Ue: "Maggiore impegno nella lotta contro i trafficanti di esseri umani e più risorse economiche per Frontex e Triton e per l'accoglienza". Basterà?
«Non sarà sufficiente perché le immigrazioni sono destinate ad aumentare in modo esponenziale. Quello che vediamo adesso è un pallido fantasma di ciò che vedremo in futuro. Verranno ancor più neri dall'Africa centrale ed è chiaro che in una situazione del genere i trafficanti avranno buon gioco. Queste persone non sono controllabili, la Libia è un terreno di lotta tra fazioni».

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Se l'Italia intervenisse militarmente?
«Se intervenissimo direttamente, magari bombardando o con truppe di terra, compatteremo tutte le fazioni libiche, tra cui la più forte è l'Isis. Quindi avremmo una situazione ancora più inquietante. Questa tragedia è di origine prettamente occidentale».

In un'intervista uno dei tanti scafisti ha dichiarato: "Tanto in Italia rimaniamo in galera pochi mesi". C'è anche un problema di certezza della pena?
«In Italia è libero chi ne ha fatte di tutti i colori, politici ed ex premier compresi, che certezza della pena c'è? Peraltro mi pare che quasi 1.000 scafisti siano nelle nostre prigioni».

Il problema è vedere quanto ci rimangono...
«C'è anche un altro problema: molti di quelli che vengono portati qui hanno diritto all'asilo politico. Questo si potrebbe evitare, ma mi pare molto difficile, se si agisse attraverso le varie ambasciate o i consolati, trasportando queste persone che hanno diritto all'asilo politico con un ponte aereo. Forse neanche il vecchio Adolf avrebbe pensato all'idea di bombardare i migranti».

Fonte: intelligonews.it

Tratto da: megachip.globalist.it

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