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ucraina-incidenteIl punto 5 del c.d. 'accordo di Minsk' per il cessate il fuoco nel Donbass prevede un'amnistia e esclude i colpevoli dell'abbattimento del volo MH17.
di Enrico Santi - 16 febbraio 2015
Amnistia per i responsabili dell'abbattimento dell'aereo della Malaysia Airlines. Questo si deduce dalla lettura del punto 5 dell'accordo di Minsk siglato il 12 febbraio 2015 per far cessare i combattimenti nella regione del Donbass. Una novità che sta creando un forte scontro politico nel parlamento olandese, nel paese che ha avuto il maggior numero di vittime e che su delega dell'Ucraina sta conducendo le indagini sul disastro del volo MH17.

Accordo Minsk-1
Il punto 6 del primo accordo di Minsk del 5 settembre 2014 specificava che l'Ucraina avrebbe dovuto approvare una legge per non perseguire e per amnistiare le persone coinvolte negli eventi che hanno avuto luogo nelle regioni di Donetsk e Lugansk, ad eccezione dei reati considerati gravi. Dunque, nel primo protocollo di Minsk era chiaro che l'amnistia non potesse valere per i colpevoli del disastro dell'aereo della Malaysia Airlines, caduto sul territorio di Donetsk.

Legge ucraina
il 16 settembre 2014, conformemente al primo accordo di Minsk, era stata presentata al parlamento ucraino una legge che prevedeva l'amnistia per le persone coinvolte nei fatti di guerra nei territori di Donetsk e Lugansk, escludendo esplicitamente i responsabili dell'abbattimento del volo MH17. Tuttavia poi la legge non è stata firmata dal Presidente ucraino e quindi non è entrata in vigore.

Accordo Minsk-2
Il punto 5 dell'accordo Minsk-2 siglato il 12 febbraio 2015 prevede ancora che l'Ucraina dovrà adottare una legge per introdurre un'amnistia in relazione agli eventi che si sono svolti nei territori delle regioni di Donetsk e Lugansk. Tuttavia, non vengono più esclusi esplicitamente i reati connessi all'abbattimento dell'aereo malese, con la diretta conseguenza che i responsabili, una volta individuati, resterebbero impuniti.

Le reazioni
In Olanda è scoppiata subito la polemica politica, con l'opposizione parlamentare all'attacco del primo ministro Rutte. Il premier ha cercato di fornire rassicurazioni, dicendo che Poroshenko ha garantito che i colpevoli dell'abbattimento dell'MH17 saranno trovati e condannati. La cancelliera Merkel ha affermato che la questione non è stata oggetto di discussione, perché le indagini sul disastro non sono ancora concluse. Ammissione interessante, perché invece l'apparato delle accuse che hanno fatto da pretesto per le sanzioni contro la Russia ha sempre voluto dare una veste certa alle presunta colpa di Mosca.

Indagini senza risultati
Tutto questo avviene a distanza di sette mesi dal disastro aereo, con molti sospetti su come le autorità olandesi hanno condotto le indagini, dall'accordo segreto fra quattro Stati con il diritto di veto sulla divulgazione delle notizie e dei risultati relativi alle indagini, al rapporto preliminare del Dutch Safety Board, con un'imbarazzante cancellatura postuma, e al segreto di stato su una misteriosa riunione avvenuta a Kiev tre giorni prima del disastro.

Sette lunghi mesi, senza che ancora si sappia qualcosa sugli esiti delle autopsie dei corpi dei piloti e dei passeggeri, sui risultati degli esami dei fori dei proiettili che hanno colpito e attraversato l'aereo e sulle informazioni deducibili dai tracciati radar.
Con il rischio concreto, a questo punto, che, dopo l'accordo Minsk-2, anche qualora venissero accertate le responsabilità, i colpevoli sarebbero amnistiati. Con buona pace delle vittime e dei loro familiari.

Tratto da: megachip.globalist.it

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